Il retroscena elezioni comunali di Latina: ecco i tre uomini pronti a sfidare Coletta nel 2021. Tra di loro una sorpresa “civica”
È ancora lunga la corsa per giugno 2021, quando si voterà nuovamente per eleggere il Sindaco del capoluogo. La seconda città del Lazio è una poltrona ambita e temuta da molti.
Se Latina Bene Comune sembra incerta sul proprio futuro e su come riproporsi (in ragione anche di molti sganassoni politici rimediati in questo primo mandato), il Pd sembra sempre intento a fare i soliti balletti (due passi in avanti, due indietro, qualche passo di lato e poi si torna sul posto) che da sempre lo caratterizzano mentre i Cinque Stelle sono, come al solito, non pervenuti a Latina.
Ma in mezzo a questa stagnazione c’è anche chi ha una certa vivacità di consensi e scalda i motori per riprendere il terreno perduto alle elezioni del 2016 con la sconfitta di Calandrini. Stiamo ovviamente parlando del centrodestra che, visti gli attriti tra gli storici “signori dei voti” locali, difficilmente troverà la quadra per presentarsi tutto unito, anche se da qui ad un anno ogni scenario, in questo marasma di cambiamenti, è possibile. E nell’area di centrodestra ci sarebbero tre nomi che starebbero scaldando i motori più di altri.
Alcuni palesemente, come il fu sindaco Vincenzo Zaccheo, ultrasettantenne, quasi due mandati sulle spalle, trombato dagli alleati con il pretesto del video di Striscia insieme alla Polverini, perno centrale di tutte le cose fatte e non fatte (specialmente queste ultime) nell’ultimo ventennio pontino. Un uomo che viene da un tempo ormai spazzato via, per certi versi, quello delle gerarchie di partito. Un uomo che ancora possiede un consenso proprio di una certa “borghesia” disposta a dimenticarsi gli scivoloni amministrativi del suo mandato all’insegna del “si stava meglio quando si stava peggio”. Se qualcuno gli contesterà l’età si potrà sempre rispondere che Ajmone Finestra (protagonista di un periodo in cui Zac era in piena ascesa) era sindaco altrettanto anziano eppure ha fatto due intensissimi mandati. La sua “area di provenienza” spinge a pensare che Fratelli d’Italia giocherebbe un ruolo da protagonista nella vicenda (laddove si dovesse arrivare davvero a questa soluzione) anche se la Lega sembra non lo guardi con antipatia. Il vecchio leone “Zac” avrebbe già rispolverato i cappotti delle occasioni buone e le scintillanti strette di mano in manifestazioni e cerimonie in giro per il territorio del capoluogo (compresi i borghi, anzi, soprattutto i borghi). E poi, su ogni questione (si veda solo l’ultima del nuovo ospedale, da sempre un suo cavallo di battaglia) sta facendo sempre più convintamente capolino nella stampa locale, un po’ come dire, “sono ancora qua”. “Eh, già” aggiungeremo noi.
Chi non ha proprio problemi di visibilità in questo momento è la Lega e non gli mancano le legittime ambizioni politiche di capitalizzare una grande esposizione mediatica. E non mancano nemmeno gli uomini politicamente ambiziosi e quando si tratta di scalciare e trovare un posto nel podio dei risultati nessuno scalcia bene come Massimiliano Carnevale. Eroe dei consensi per il Partito democratico alle ultime elezioni, poco dopo essersi insediato lasciò il gruppo dem con clamore ma senza destare particolare stupore. Massimiliano Carnevale potrebbe essere il prototipo dell’uomo nuovo salviniano, approdato dopo lungo peregrinare in area leghista, sarebbe capace di catalizzare su di sé molti del centrodestra, ma difficilmente tutti.
Un altro nome che potrebbe mettere d’accordo molti (ma non tutti) viene dal di fuori dell’alveo della politica, un “civico” che potrebbe essere abbracciato tranquillamente dalle destre quasi del tutto ecumenicamente riunite. Si tratta del direttore del quotidiano “Latina Oggi”, Alessandro Panigutti, il nome più conosciuto del giornalismo pontino o quasi. Il suo nome ricorre nella politica del capoluogo ma anche al di fuori della stessa provincia di Latina. In molti scommetterebbero sull’esistenza di un progetto, di una sorta di lista civica capace di riunire truppe non solo di destra, ma anche ex socialisti e democristiani e gruppi di una certa “borghesia imprenditoriale” (o quella che è rimasta) che però avrebbe tanta voglia di puntare su qualcuno capace di interpretare il loro punto di vista.
Nessuna di queste candidature ha nulla di ufficiale, ovviamente (manca ancora molto tempo), ma nei caffè dove la politica sorseggia le supposizioni più sfrenate sul futuro, questi sono i nomi a destra più ricorrenti. Che ci sia qualcosa di vero è sempre difficile da capire e lo si vede solo alla fine. Ma i tre nomi sono i più gettonati, al momento, per fare da profilo base per una nuova proposta di centro-destra a sindaco di Latina.