FORMIA. LA RASSEGNA “FUORI DALLE RIGHE” PRESENTA “L’ATTESA DELLA NOTTE”

Fuori dalle righe

Sabato 3 novembre alle ore 19:00 nella sede di Via Vitruvio 344 a Formia nuovo appuntamento della rassegna “Fuori dalle righe” promossa dall’associazione culturale Fuori Quadro con il libro “L’attesa della notte” (Giovane Holden Edizioni) di Alessandro Izzi. Una presentazione davvero sui generis dove quattro cecchini “scelti”, la giornalista Sandra Cervone, i docenti Sabina Mitrano e Lorenzo Ciufo, l’appassionato lettore Claudio Matteis, avranno un solo obiettivo: far fuori lo scrittore con le proprie domande. Un vero e proprio “plotone d’esecuzione” per una presentazione dinamica dell’ultima fatica letteraria dello scrittore gaetano. Il libro. Sei racconti di orrore quotidiano, sei momenti di incursione dell’irrazionale nella vita di persone comuni che sperimentano lo spalancarsi dell’abisso del Non Senso in esistenze fino a quel momento scandite da consuete routine. È proprio il contrasto tra realtà e fantasia, tra la cosiddetta normalità e un mondo popolato da creature mostruose ma affascinanti, che fa scattare l’inquietudine più profonda e diffonde il senso dell’horror che pian piano dilaga. Vampiri e zombie dei nostri giorni i protagonisti delle storie: una madre nella fase depressiva post-partum, un giovane precario, introverso e sfigato in perenne ricerca del lavoro, una ragazza che cerca un po’ di stabilità sentimentale, un giovane in analisi per presunta crisi di identità, un anziano che non si rassegna alla perdita dell’amore per la morte della sua amata, un ragazzino che ha paura di vedere zombie che nessun altro nota. Il tutto a comporre una vera e propria sinfonia del terrore come nei film dell’espressionismo tedesco, ma che si riempie, man mano che si passa da un movimento all’altro (o da una stanza all’altra) di echi e atmosfere gotiche e urbane al tempo stesso. Da Milano alla Sicilia, passando per Roma, «L’attesa della notte» è un viaggio nell’isteria di un’Italia sempre più divisa tra paura del diverso e disperata solitudine generata dai media. Soprattutto è una ricognizione nelle spire di quel sonno della ragione che genera mostri.

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