È stato presentato oggi, nella sala Tevere della sede della Giunta regionale, dal presidente dell’Osservatorio tecnico scientifico per la Sicurezza, Legalità e lotta alla corruzione, generale Serafino Liberati, il “Rapporto sulla criminalità nel Lazio”, appuntamento annuale che, negli anni precedenti, era focalizzato solo sulla penetrazione delle mafie nella regione e quest’anno, invece ha aggiunto un’indagine innovativa, con analisi sia delle attività relative alla criminalità organizzata sia delle forme di criminalità più diffuse e presenti nella vita quotidiana della popolazione.
All’evento, presieduto dalla vicepresidente della Regione, Roberta Angelilli, e al quale ha partecipato la presidente della commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, hanno preso parte, numerose autorità – i Prefetti delle Province, Il facente funzioni di Procuratore capo di Latina, i rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine – I comandanti regionali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza – nonché esponenti del mondo accademico.
Il Rapporto, suddiviso in 6 capitoli, ha evidenziato come il Lazio sia un territorio a criminalità mista, dove convivono forme di criminalità predatoria e microcriminalità urbana, con complessi sistemi di penetrazione mafiosa, economia illegale, traffico e spaccio di stupefacenti. Dal Rapporto, sono emerse frequenti collusioni tra criminalità organizzata e comune, nuove forme di devianza giovanile ed una sorta di radicamento sociale della criminalità organizzata in alcune periferie.
Un momento di particolare rilievo è stata la presentazione del progetto sperimentale “Socrates” che prevede l’adozione di una unità di Intelligenza Artificiale per l’analisi del crimine, intesa come individuazione delle tendenze e dei motivi di disagio sociale ed economico alla base degli eventi delittuosi, strumento innovativo destinato a supportare concretamente la conoscenza del fenomeno per poter adottare adeguate e soprattutto tempestive strategie di prevenzione socioeconomiche.
Il progetto è frutto della collaborazione dell’Osservatorio con la filiale italiana del colosso giapponese NTTDATA e della tech company italiana MINECRIME, che detiene il più grande database sulla criminalità in Europa con circa 65 milioni di eventi geo-codificati.
Nel rapporto, inoltre, è stato inserito un capitolo inedito che riporta le attività di contrasto messe in atto dalle Forze dell’Ordine, per fornire un quadro articolato delle criticità del territorio ma anche i punti di forza.