Le Associazioni dei Consumatori Assoconfam, Codacons, Codici e Fedicons Italia, ancora una volta, si trovano costrette a manifestare la loro insoddisfazione in merito alla gestione del sistema idrico che fa riferimento ad Acqualatina.
“Il 27 febbraio scorso il Garante Idrico Regionale, Avv. Emanuela Veronelli, ha convocato le associazioni dei consumatori, il gestore Acqualatina, una rappresentante di Italgas ed il dirigente della segreteria tecnica operativa dell’ Ato 4, Ing. Bernola.
Tra i vari temi affrontati si e discusso della riapertura degli sportelli al pubblico senza la dovuta prenotazione rispettando così le delibere Arera ed in quell’ occasione le associazioni dei consumatori hanno avanzato la proposta di 2 giorni di apertura senza appuntamento, 2 giorni solo con appuntamento e un giorno per le sole emergenze e per ricevere gli amministratori di condominio e le associazioni dei consumatori.
La proposta è stata approvata all’ unanimità, ma dopo qualche giorno il dirigente si è rimangiato tutto, inviando una missiva di intimazione ad aprire gli sportelli tutti i giorni e senza prenotazione: morale della favola ad oggi ci troviamo ancora allo stato iniziale ovvero si può accedere agli sportelli solo dietro prenotazione.
Le associazioni dei consumatori, pertanto, ritengono legittimo chiedersi:
1) il faticoso lavoro svolto dal Garante ci dimostra che esso può anche essere inascoltato sia dalla parte pubblica (ossia i Comuni dell’ATO 4) quanto in quella privata (ossia il Gestore) senza che nulla avvenga, considerato il potere limitato che gli è stato assegnato. A tal proposito vi è da dire che, sebbene più volte sollecitati i politici della Regione Lazio per apportare adeguamenti ad una legge regionale ormai obsoleta, le parole delle Associazioni sembra che non abbiano lasciato traccia.
2) le Associazioni dei consumatori continuano a chiedere quale sia il reale ruolo svolto dall’Ing. Bernola, considerato che continua ad operare in perfetta solitudine sebbene una Deliberazione della Conferenza dei Sindaci gli consenta di assumere almeno altri 7 collaboratori. Appare chiaro, che, in tal modo, il ruolo di controllo sul Gestore Idrico non può che essere limitato a quanto umanamente egli riesce a fare. Però, ci chiediamo, perché non assumere i collaboratori previsti e per i quali risultano gli adeguati stanziamenti di risorse economiche e dare compiuto assolvimento ai controlli ed alle verifiche che sono propri della Segreteria Tecnica Operativa? Ovviamente, oltre ad offrire opportunità lavorative a sette soggetti qualificati.
3) qual è il ruolo della parte pubblica che detiene il 51% delle azioni di Acqualatina? Quale ruolo svolge il presidente della provincia dott. Gerardo Stefanelli, in qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci. A parere di chi scrive, il Presidente Stefanelli dovrebbe essere maggiormente incisivo su tutto il sistema di gestione di Acqualatina.
Da ultimo, teniamo a ribadire, sempre in tema di controlli, che le scriventi Associazioni dei consumatori ancora non hanno ricevuto risposte circa i risultati dell’eventuale controllo sui milioni spesi a partire dalla crisi idrica del 2017 finanziata con gli aumenti in tariffa, oltre che sui dati della dispersione idrica che, secondo articoli di stampa pubblicati a fine luglio ed i primi di settembre 2024 sarebbe persino peggiorata nonostante che da quasi un decennio agli utenti di Acqualatina vengono regolarmente applicati gli aumenti tariffari per la riduzione delle dispersioni che dovrebbe ormai essere prossima alla media nazionale ed, invece, sembra che sia persino peggiorata tanto da risultare di quasi il 75%.
Infine, chiediamo al Presidente Stefanelli per quale motivo si ostini a non riconvocare un organismo di controllo sull’operato della società Acqualatina, ossia l’OTUC, ovvero l’organismo previsto dalla legge regionale, quindi un organismo istituzionale del quale fanno parte le Associazioni dei Consumatori? Non vorremmo che il ruolo dei consumatori e di chi li rappresenta fosse considerato un fastidio da parte della politica. Il dubbio, riteniamo, è legittimo”.
Così, in una nota, Assoconfam, Codacons, Codici e Fedicons Italia.