VARIANTE VIA PIAVE, DI RUBBO ASSOLTO: L’ABUSO D’UFFICIO È STATO ABOLITO. MALVASO RINUNCIA ALLA PRESCRIZIONE

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Giuseppe Di Rubbo

Palazzo Malvaso, in Corte d’Appello il caso dell’ex consigliere comunale di Latina, Vincenzo Malvaso, e dell’ex assessore della Giunta Di Giorgio, Giuseppe Di Rubbo

Gli effetti della riforma Nordio si fanno sentire anche in provincia di Latina e, come prevedibile, a beneficiarne è un esponente politico ed ex amministratore, ossia i più colpiti dall’ormai abolito abuso d’ufficio. In ragione di questa abolizione voluta dal Governo Meloni, dal centrodestra e dal ministro della giustizia Carlo Nordio, l’attuale coordinatore provinciale di Forza Italia, Giuseppe Di Rubbo è stato dal reato di abuso d’ufficio perché il fatto non è più previsto dalla legge.

È questo il responso della Terza Sezione della Corte d’Appello di Roma che era chiamata a giudicare Giuseppe Di Rubbo, in qualità di ex assessore all’urbanistica del Comune di Latina all’epoca dell’amministrazione di centrodestra targata Di Giorgi. Di Rubbo era assistito dagli avvocati Giuseppe Poscia e Alessandro Paletta. Ad essere giudicato anche Vincenzo Malvaso, ex consigliere comunale di Forza Italia. Come annunciato negli scorsi mesi, Malvaso, difeso dall’avvocato Renato Archidiacono, ha rinunciato alla prescrizione e il suo processo di secondo grado riprenderà il prossimo 4 febbraio. All’imprenditore edile sono contestati reati di natura urbanistica.

I due esponenti politici di Latina, Vincenzo Malvaso e Giuseppe Di Rubbo, sono stati coinvolti entrambi nel maxi processo denominato “Olimpia” che portò agli arresti di politici, amministratori e imprenditori del capoluogo nel novembre 2016. Come noto, il processo è arrivato praticamente a morte giudiziaria in quanto molti reati sono prescritti; per Malvaso, invece, c’è stata un’assoluzione, confermata successivamente anche dalla Corte d’Appello.

Da una costola di quella maxi indagine scaturì, a carico di Malvaso e Di Rubbo, anche il processo per abuso d’ufficio e violazione delle norme urbanistiche in merito alla realizzazione del palazzo di via Piave a Latina, sequestrato nuovamente lo scorso 30 marzo. L’attuale coordinatore provinciale di Forza Italia Giuseppe Di Rubbo e l’ex consigliere comunale, un tempo presidente della commissione urbanistica del Comune di Latina, Vincenzo Malvaso, furono condannati a luglio 2017 dall’allora giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Pierpaolo Bortone. Un anno e otto mesi di reclusione per l’ex consigliere comunale Vincenzo Malvaso, un anno di reclusione per l’ex assessore Giuseppe Di Rubbo. A distanza di anni dai fatti, i reati erano comunque prescritti, compreso l’abuso d’ufficio di Di Rubbo.

La vicenda del cosiddetto palazzo Malvaso è tornato all’attenzione dell’opinione pubblica non solo per il recente sequestro, ma anche per l’interlocuzione tra lo stesso ex esponente forzista e l’amministrazione Celentano. Malvaso, infatti, ha ottenuto dal Tar l’annullamento dell’ordine di demolizione dello stabile in Via Piave e, in cambio del mancato ricorso al Consiglio di Stato da parte del Comune, ha rinunciato a chiedere i danni all’ente di Piazza del Popolo. Un do ut des che ha fatto discutere, tanto più che nella Giunta Celentano siede il nipote di Malvaso, l’attuale assessore alle Attività Produttive, Antonio Cosentino.

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