Nonnismo all’Aeroporto Comani di Latina: è ripreso il processo che vede sul banco degli imputati otto militari accusati di violenze nei confronti dell’ex allieva ufficiale Giulia Schiff
Davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, è ripreso il processo che ha ad oggetto le violenze avvenute all’interno dell’Aeroporto Comani di Latina e contestate a otto militari. Gli imputati devono rispondere di lesioni e violenza privata: si tratta di otto degli ex compagni di corso della 25enne Giulia Schiff alla scuola di volo per allievi ufficiali piloti.
Una udienza, quella odierna, che ha visto la testimonianza della psicoterapeuta Sara Bartolucci la quale, dopo l’episodio accaduto al Comani, vide per cinque volte, nell’ottobre del 2018, l’ex allieva ufficiale e redasse una relazione che, per richiesta del Pubblico Ministero, è stata acquisita agli atti del processo. Come noto, Schiff, oggi non presente in aula, ha sempre lamentato il discusso rito del battesimo di volo tra pacche violente e frustate su schiena e sedere. Un cosiddetto rito di iniziazione interno all’aeronautica miliare nel momento in cui un allievo ufficiale conclude il suo percorso per diventare pilota.
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È Giulia Schiff che il 7 aprile 2018, così come da denuncia presentata da lei stessa a ottobre di quell’anno, raccontò cosa accadeva all’Aeroporto militare del Comani di Latina una volta che un provetto ufficiale affrontava il “battesimo di volo”.
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Sul banco degli imputati, dinanzi al Tribunale di Latina, ci sono, Matteo Pagliari, di San Severino Marche, Ida Picone, di Vicenza, Andrea Angelelli, di Copertino, Leonardo Facchetti, di Manerbio, Joseph Garzisi, di Patrica, Luca Mignanti, di Montalto di Castro, Andrea Farulli, di Gessate, e Gabriele Onori, di Tivoli. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Scafetta, Siracusano, Guida, Dulvi, Siciliano, Floccher e Chiabotto. Schiff, invece, è difesa dall’avvocato Massimiliano Strampelli e ha già ritirato la propria costituzione civile nei confronti di uno degli impuati: Ida Picone. “Per noi è estranea al fatto come si evince dai video”, aveva detto il legale nell’udienza dell’ottobre scorso. Responsabile civile nel processo che si svolge presso il Tribunale di Latina, il Ministero della Difesa, assistito dall’avvocatura di Stato.
Come ogni udienza, anche quella di quest’oggi, 22 gennaio, è stata particolarmente sostenuta, in quanto gli avvocati difensori hanno rivolto alla psicologa una intensa serie di domande sulle condizioni psichiche dei Schiff.
La dottoressa Bartolucci è, come detto, la psicoterapeuta incaricata dall’avvocato Strampelli e da Schiff di valutare lo stato emotivo e psicologico dell’allora allieva ufficiale dell’Aeronautica Miliare nell’ottobre 2018, ossia sei mesi dopo dai fatti del Comani. La psicologa ha spiegato di aver sottoposto Schiff a un esame psico diagnostico consistito in un colloquio, in cui l’allora 19enne ha raccontato la sua vicenda, oltreché ad averla sottoposta a 3 test: Rorschach, Minnesota e Millon.
Schiff, spiega la psicologa, ha raccontato dei suoi avvenimenti vissuti in maniera pressante. “Viveva sentimenti di esclusione ed emarginazione. Ha raccontato episodi di cui uno ad ottobre 2017, in quanto per un errore di trascrizione durane un esercizio, era stata punita”. Ad essere puniti, per il suo errore, erano stati anche i suoi colleghi di corso i quali, dopo questo episodio, avrebbero tesa a escluderla.
Secondo quanto raccontato dalla psicologica, Schiff “sentiva aumentare astio e rimaneva da sola perché i superiori non gli davano le uscite“. Alla dottoressa, la 25enne, originaria di Mira nel veneziano, ha raccontato iniltre l’evento delle frustate e del tuffo forzato in piscina, da cui è scaturito il processo che si sta celebrando a Latina. “Dai test – ha spiegato la psicologa – non è emerso nessun disturbo di personalità. La ragazza aveva 19 anni ed emerse uno stato dell’umore maniacale, depressivo e di persecuzione che sembrano essere stringenti solo in quel particolare momento della vita della ragazza poiché la stessa ha sempre dimostrato negli incontri di avere buona consapevolezza, di essere aderente alla realtà e non avere alcun problema di relazioni sociali”.
Il punto ripetuto più volte dalla dottoressa, sollecitata dalle domande di accusa e difesa, è che Schiff aveva vissuto quei fatti accaduti al Comuni come un evento traumatico, tanto che la psicologa consigliò una terapia per elaborare il sentimento di esclusione vissuto nell’ultimo anno della sua vita.
Secondo il test di Rorschach, si riscontrava nella ragazza un desiderio di approvazione e riconoscimento da parte degli altri, ma emergeva un atteggiamento di sconforto in riferimento alla fustrazione dovuta alla vita all’interno dell’aeronautica militare, culminata nel rito di iniziazione condito da frustate e percosse: “Mi raccontò che le avevano sbattuto la testa“.
Al fuoco di fila delle domande degli avvocati difensori, tese a scavare nella psicologia di Schiff, la psicologa ha ribadito che i problemi avuti per la separazione dei genitori, avvenuta a 8 anni, non hanno alcuna connessione con lo stato emotivo di esclusione e frustrazione vissuto a causa dell’Aeronautica Militare. È vero che la psicologa parla nella relazione di atteggiamento sospettoso e anche maniacale, oltreché a sottovalutazione delle difficoltà (tipico dell’età tardo-adolescenziale), ma la sensazione di esclusione era vissuta da Schiff solo in riferimento a quel dato periodo della sua vita. “Non emerge nessuna mania di persecuzione, il vissuto emotivo persecutorio è solo nel periodo dell’aeronautica”. Ecco perché aveva atteggiamenti ruminanti del vissuto che l’aveva frustrata.
E alla domande del giudice La Rosa che va dritto al punto e le chiede delle percosse ricevute durante il rito di iniziazione, la psicologa spiega che, quando gliele raccontò, la Schiff piangeva ed era commossa. “Il suo racconto – ha detto la dottoressa – mi è sembrato sempre attendibile“.
Il processo è stato rinviato al prossimo 19 aprile e il giudice ha stabilito anche una seconda data per maggio. Alla prossima udienza verrà ascoltato, tra i testimoni della parte civile, anche Dino Schiff, padre di Giulia.