Rimborsi gonfiati per le spese legali: a finire sul banco degli imputati anche l’ex sindaco di Aprila Antonio Terra
A marzo 2017, per l’ipotesi dei rimborsi gonfiati in ragione delle spese legali, la Squadra Mobile di Latina gli aveva sequestrato, su richiesta del sostituto procuratore, Giuseppe Miliano, anche 60.000 euro; successivamente il Riesame di Roma ridimensionò la portata del sequestro riducendolo complessivamente alla somma di poco più di 5mila euro.
Oggi, 26 ottobre, invece, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Enrica Villani i reati di truffa ai danni del Comune di Aprilia e falso ideologico sono stati dichiarati prescritti. Escono così di scena gli imputati: per l’appunto, l’ex sindaco di Aprilia e attuale consigliere comunale di opposizione, Antonio Terra, e altri due ex amministratori del Comune, Rino Savini e Cataldo Cosentino.
I tre erano accusati per episodi avvenuti quando erano componenti della giunta di centrodestra guidata dall’allora sindaco Luigi Meddi, negli anni che vanno dal 2002 al 2004: Terra come assessore all’urbanistica, Cosentino come assessore alle attività produttive, Savini come assessore ai lavori pubblici. Un processo che, però, non praticamente mai preso il via, essendo incappato, come sovente capita, in disguidi di notifica e altri rinvii.
La complessa attività investigativa – si leggeva in una nota della Questura risalente al 2017 – coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha preso le mosse da un esposto presentato da un Consigliere Comunale di opposizione del Comune di Aprilia, Carmen Procelli, che ha indotto gli investigatori della Squadra Mobile ad approfondire alcuni aspetti collegati a richieste di rimborso di spese legali inoltrate a quell’Ente.
“Gli approfondimenti – continuava la nota – hanno consentito di stabilire come i tre amministratori all’epoca dei fatti abbiano, in concorso con il loro legale di fiducia, fraudolentemente truffato quell’Amministrazione comunale, facendo lievitare le somme da rendergli, a seguito di un contenzioso che li vedeva vittoriosi, dai circa 1.700 euro pro capite ad oltre 20.000 euro pro capite oggetto di effettivo rimborso da parte dell’Ente ai predetti.
I predetti Amministratori e l’avvocato, indagati in ordine ai reati di truffa aggravata e falso ideologico in atto pubblico per induzione, all’esito di una indagine contabile dinanzi alla Corte dei Conti, che li vedeva vittoriosi avverso le contestazioni mossegli da quell’organo giudiziario, presentavano, nel 2014 al Comune di Aprilia, condannato al pagamento delle spese legali da loro sostenute, istanze gonfiate di rimborso delle relative parcelle. I mirati approfondimenti investigativi hanno evidenziato che le fatture erano state parzialmente contraffatte ed era stato falsamente riportato all’Ente l’avvenuto pagamento al legale, inducendo così in errore la Giunta Comunale che deliberava il rimborso in favore dei tre”.
Il collegio difensivo, a prescrizione avvenuta, ha chiesto indietro le somme ancora trattenute dopo il sequestro ridimensionato dal Riesame: 2.850 euro per Antonio Terra, 2.500 euro per Savini, e 50 euro per Cosentino.