Il 18 giugno scorso si è svolta, presso il tribunale di Latina, una nuova udienza del processo sul fallimento della Formia Servizi Spa, che vede imputati per peculato e bancarotta fraudolenta l’ex amministratore delegato Massimo Vernetti e i membri del Consiglio di amministrazione. Secondo le testimonianze rilasciate in aula, già dal principio dell’esperienza amministrativa emergevano i primi sospetti sulle operazioni finanziarie della società. Una gestione dissennata, negligente e comunque fallimentare. Credenziali che non hanno però compromesso l’ascesa professionale dell’amministratore di quella folle esperienza, così dolorosa per Formia e le sue casse comunali, Massimo Vernetti.
Il quale è stato infatti prescelto da Confcommercio Campania, come nuovo presidente dell’associazione di categoria nella città di Napoli e addirittura dopo un periodo di commissariamento e di difficoltà finanziarie “un lungo periodo – affermava il commissario regionale Giacomo Errico il 4 febbraio scorso – durante il quale si è dovuto procedere a razionalizzare, risanare e riorganizzare la situazione”.
Insomma hanno prima risanato la Confcommercio napoletana e poi hanno deciso di darla in mano a Vernetti: “Massimo Vernetti – proseguiva Errico – è stato eletto oggi dal direttivo di Confcommercio Napoli e saprà certamente condurre al meglio l’associazione”. Ce lo auguriamo per lui e per la rete associativa di commercianti di Napoli, eppure si fatica a comprendere come si possa dare fiducia – restando valida la presunzione di innocenza – a uno che ha partecipato, forse contribuito, ma comunque fatto parte di uno degli scandali finanziari più rilevanti della storia della città di Formia e che pure Confcommercio dovrebbe ben conoscere.
“Ora è arrivato il momento di lasciarsi alle spalle il passato buio – affermava Vernetti subito dopo la sua elezione – e di lavorare sodo per creare prospettive migliori. Abbiamo un team veramente importante composto da 26 consiglieri. Io li considero dei presidenti a tutti gli effetti, e io sono il loro coordinatore. Aumentare il numero dei soci all’interno dell’associazione, al momento ne contiamo 8mila, ma meritiamo di averne perlomeno il triplo! Confcommercio deve diventare una ‘Casa di formazione’. Vogliamo organizzare dei corsi in grado di creare figure professionali altamente specializzate“. E infine: “Siamo di fronte ad un terremoto economico in questo Paese, ad uno tsunami epocale che sta creando uno “scissionismo virtuale” delle imprese. Non ce ne stiamo rendendo conto, ma bisogna correre ai ripari per evitare di restare indietro. Come per una situazione di emergenza, è necessario dare vita ad un Osservatorio, ad una unità di crisi, una task force che accenda i riflettori su questo problema”.
Queste dichiarazioni le ha rilasciate nell’ambito di un’intervista che potete leggere integralmente a questo link, e molte altre di questo tipo, curate da Emanuela Vernetti, giornalista di La7 – probabilmente parente diretta dello stesso Vernetti – visto che il blog che pubblica le interviste all’ex Ad della Formia Servizi, “Agorà Magazine, è un progetto editoriale della Napoletana Parcheggi, presieduta da Massimo Vernetti, che nasce con la voglia di dare voce agli opinion leader della società, assolvendo la funzione propria di una piazza”.
Ma quello di Agorà, oltre a essere un concetto che evidentemente a Vernetti piace, è nel frattempo diventato un vero e proprio marchio. Infatti, la già citata Napoletana Parcheggi, che edita il blog, e presieduta da Vernetti, gestisce anche una location per eventi di lusso che si chiama infatti “Agorà Morelli – Luxury events” e che si trova ovviamente in via Morelli a Napoli. Un’area di 450 metri quadrati, che può contenere fino a 200 persone e al cui interno è stato persino valorizzato un tunnel di epoca borbonica (la grotta di Chiatamone). E dove è possibile organizzare eventi, sfilate di moda, presentazioni di libri, concerti, workshop e molto altro. Una location di pregio presso la quale infatti nell’aprile scorso Vernetti ha organizzato un evento a marchio Confcommercio ospitando persino il sindaco di Napoli de Magistris e pure il cardinale Sepe.
Ovviamente non possono mancare i posti auto per il re dei parcheggi (quasi 500 tra posti e box). Anzi a dire il vero la struttura – che è stata ideata e realizzata dallo stesso Vernetti, in appena 18 mesi – si trova incastonata in un parcheggio, l’omonimo parking Morelli, che nel 2018 è stato premiato addirittura come parcheggio più bello del mondo con il 40 percento dei voti da parte della World’s Coolest Car Park. E ovviamente il principale partner della struttura non poteva che essere l’altra società presieduta da Vernetti, ovvero la Quick – no problem parking, grazie alla quale lo stesso Vernetti è diventato anche presidente onorario dell’Aipark, associazione italiana sosta e mobilità.
Un grande successo davvero per Vernetti che in poco tempo ha saputo rilanciare le sue società e la sua immagine che pure, anche queste, già avevano avuto non pochi problemi proprio con il Comune di Napoli. Risale infatti a circa due anni fa lo scandalo parcheggi che ha colpito la “sua” Napoletana Parcheggi spa, che scopriamo essere nata nel ’97 dalle ceneri dell’ex Partenopark, e, dopo una serie di vicessitudini, rilevata nel 2009 proprio dall’altra creatura di Vernetti, la già citata Quick No Problem Parking. L’universo societario nel quale ci muoviamo è dunque sempre lo stesso.
Ebbene, dicevamo, a quel tempo secondo un dossier realizzato dal Comune di Napoli, l’ente pubblico aveva riconosciuto ai privati, tra i quali Vernetti, la concessione delle strutture pubbliche a fronte di canoni da miseria. Secondo una notizia riportata allora dal Mattino, infatti, il Comune incassava appena 20mila euro l’anno, non per uno, ma per ben tre diversi parcheggi: “Nello specifico – si legge in quell’articolo firmato al collega Pierluigi Frattasi -, 3.752,51 euro all’anno per la struttura di piazza Nazionale, 5.628,58 euro per il parcheggio di piazza San Francesco e 9mila euro per il garage Morelli, a fronte di tariffe orarie che possono arrivare fino a 4,5 euro all’ora. Canoni a prezzi scontati, definiti dalla Convenzione stipulata negli anni ’90 e rinegoziata nel 2010, che concedeva le strutture in gestione per 90 anni a fronte di un cospicuo investimento privato in project financing per la ristrutturazione e la realizzazione dei parcheggi. Un progetto del valore complessivo di 68 miliardi delle vecchie lire, dei quali 22 miliardi a carico del Comune”. Accuse alle quali Vernetti stesso replicò: “Abbiamo una concessione pubblica per i parcheggi. Abbiamo fatto investimenti per oltre 45 milioni di euro – soldi privati – da ripartire sui 90 anni di durata. Verranno ripagati forse tra 20-30 anni. Paghiamo al Comune, ogni anno, tra Imu e Tarsu, 180mila euro, più il canone concessorio pattuito e le manutenzioni. Piazzetta Morelli gliel’abbiamo regalata completamente riqualificata. Non c’era nessuna clausola che ce lo imponeva».
Insomma Vernetti non ha chiaramente fermato la sua ascesa professionale, collezionando incarichi, onorificenze e imprese variegate. Tra un gita a Capri e una vacanza a Ibiza, tra uno spaghetto all’aragosta e una serata in discoteca, tra un ballo in maschera e una premiazione a Miss Italia, il processo per la bancarotta fraudolenta e il peculato che ha portato al fallimento della Formia Servizi e agli ingenti danni al Comune di Formia è già da tempo prescritto e nell’ambito del quale il Comune di Formia non si è nemmeno costituito parte civile.
L’immagine di copertina è di proprietà del fotografo Marco Baldassarre