Camping Sole Azzurro: il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del tribunale amministrativo di Latina, stop allo sgombero dell’area
Sembra una guerra di scacchi tra il Comune di Latina e il Camping Sole Azzurro. Una battaglia a carte bollate con il Comune che chiede lo sgombero dell’area considerata abusivamente occupata e, dall’altra parte, il Camping Sole Azzurro che ribatte colpo sul colpo e resiste.
Ieri, 12 ottobre, si era concretizzato un altro tassello dell’ormai intricata vicenda tra le due parti. Il Comune di Latina, assistito dagli avvocati dell’Ente, Alessandra Muccitelli e Anna Caterina Egeo, si era visto dare ragione dai giudici amministrativi. Il Tar di Latina – Presidente Davide Soricelli, estensore dell’ordinanza Roberto Bucchi – aveva infatti rigettato la domanda cautelare che chiedeva di sospendere l’ordinanza del Comune di Latina che aveva intimato alla cooperativa di sgomberare i luoghi dove si trova il camping, ossia a Foce Verde, in Via Capraia.
Leggi anche:
CAMPING SOLE AZZURRO, TAR RIGETTA IL RICORSO: AREA DA SGOMBERARE
Secondo il Tar, sia il ricorso che i motivi aggiunti non appaiono assistiti da “fumus boni iuris”. I ricorrenti, difesi dall’avvocato Raponi, sono stati condannati alle spese di 1.000 euro. Due i provvedimenti contro cui ricorrevano dal Camping Sole Azzurro: un motivo dell’istanza era per l’annullamento della determina del Comune di Latina, risalente al 24 aprile 2023 e la trascrizione nel mese successivo all’Agenzia delle Entrate (contro cui il camping ricorreva) con cui veniva disposta la variazione catastale; l’altro per vedersi sospesa l’ordinanza di sgombero dell’agosto scorso.
Nel mese di agosto, infatti, fu pubblicata l’ordinanza per la cessazione dell’attività del noto Camping Sole Azzurro, al lido di Latina. Pochi giorni dopo, una nuova ordinanza per far sgomberare i luoghi, oltreché a chiedere una indennità risarcitoria per oltre 100mila euro. Uno sgombero che il Comune di Latina aveva provato a far valere dopo che il camping aveva subito una confisca.
A distanza di 24 ore, però, quando pareva essere arrivata a un punto la questione dello sgombero dell’area, il Consiglio di Stato oggi, 13 ottobre, ha ribaltato al decisione del Tar di Latina. Palazzo Spada, infatti, ha accolto l’istanza dell’avvocato Fabio Raponi, che difende gli interessi del camping, emettendo un decreto cautelare che sospende l’ordinanza del TAR di ieri, 12 ottobre.
La decisione del Consiglio di Stato sospende lo sgombero e fissa la camera di consiglio per il 7 novembre 2023.
I giudici del massimo grado amministrativo hanno tenuto conto del fatto che “sussistono i presupposti dell’estrema gravità ed urgenza, in considerazione del fatto che il termine assegnato dal comune di Latina è troppo breve per poter liberare un’area così vasta, dove vi sono strutture metalliche e altre opere in cemento armato e dove molte delle roulotte sono intrasportabili e di proprietà di terzi soggetti”. Inoltre, l’ente di Piazza del Popolo “non avrà nessun danno aggiuntivo fino alla celebrazione della camera di consiglio“.
Come noto, il Comune di Latina, tramite una ordinanza del Dirigente del Servizio Patrimonio disposta il 18 agosto e pubblicata il 25 agosto 2023, ha disposto un altro sgombero sempre in forza della determinazione comunale del 20 luglio 2022 avente ad oggetto il “provvedimento esecutivo sentenze – terza sezione penale della corte di cassazione n. 8970/2019 e corte d’appello di Roma reg. 9172/2017 presa atto confisca e trascrizione nei registri immobiliari”.
A cambiare è il calcolo delle particelle per cui il Comune, con una determina risalente ad aprile scorso, aveva rettificato gli errori del provvedimento datato 20 luglio 2022, ottemperando a ciò che aveva stabilito il Tar ad ottobre 2022. Il ricorso dei proprietari fu accolto per la sospensiva ma il tribunale amministrativo di Latina specificava che il suddetto ricorso e i motivi aggiunti dovevano essere “accolti limitatamente alla censura con cui si contesta l’omessa previa rettifica dei dati catastali e devono essere respinti con riguardo a tutte le altre censure”. Il Comune di Latina, quindi, ha provveduto alla rettifica dei dati catastali e “non risultano – si legge nella nuova ordinanza di sgombero – motivi ostativi per procedere a rendere libera l’area“.
Ora, l’ennesima decisione che sovverte quanto deciso in precedenza. Appuntamento al 7 novembre prossimo.