CORI: FONDI CONTRO IL PREDISSESTO, I DUBBI DELL’OPPOSIZIONE

Comune di Cori chiede il fondo regionale per prevenire il predissesto finanziario. La minoranza esprime i suoi dubbi

Come ogni anno la Regione Lazio ha stanziato per il 2023 i Fondi per prevenire il dissesto finanziario dei Comuni mettendo a disposizione 2 milioni di euro, ed ha reso più stringenti i criteri per accedervi.

Infatti, il contributo regionale “verrà concesso solo se, ad esito delle verifiche tecnico-amministrative effettuate dalla Commissione, il Comune abbia posto in essere ogni azione utile ad arginare lo stato di rischio di dissesto, inclusi il contrasto all’evasione fiscale, l’aumento delle tariffe, la valorizzazione patrimoniale e la razionalizzazione delle spese per fitti passivi, ed a condizione che il contributo stesso risulti determinante per il superamento della predetta situazione”.

Il Comune di Cori, anche questa volta, torna a fare la richiesta per accedere a tali fondi, infatti già nel 2019 aveva fatto ricorso alle risorse messe a disposizione dalla Regione vedendosi assegnati 193.982,10 Euro.

“Queste risorse servono a sostenere i comuni virtuosi: quelli che hanno già messo in campo tutte le misure per prevenire il dissesto finanziario. Ma a noi non sembra che sia il caso del Comune di Cori”, afferma il capogruppo di opposizione Evaristo Silvi, ed elenca tutta una serie di ragioni che, seguendo i criteri della delibera regionale, escluderebbero l’Ente da questo beneficio.

Innanzitutto sulla “valorizzazione patrimoniale e la razionalizzazione degli affitti passivi” l’Ente sarebbe inadempiente in quanto vanterebbe crediti stimati in circa 150.000 dalle società e dalle associazioni che hanno in concessione immobili e beni comunali.

Inoltre avrebbe affitti passivi per oltre 50.000,00 Euro all’anno, quando non sarebbe nella condizione di poterseli permettere.

Non solo, il Comune di Cori, pare abbia la cattiva abitudine di pagare con i soldi dei cittadini “manutenzioni” su opere pubbliche appena completate come nel caso della “manutenzione straordinaria dell’edificio scolastico Radicchi in località Giulianello di Cori” dove, a meno di due anni dalla inaugurazione dell’intervento pagato dal Ministero dell’Interno con 1.070.000,00 euro, ha dovuto stanziare circa 36.000,00 euro dalle casse comunali.

“Come è possibile – si chiede Silvi – che dopo un anno dalla conclusione dei lavori nella scuola si debba intervenire per straordinaria manutenzione a spese del Comune?”. A tale proposito il consigliere di minoranza ricorda che la scuola Radicchi di Giulianello è stata inaugurata senza collaudo nel settembre 2022, e a oggi, nonostante le richieste di chiarimenti, l’amministrazione De Lillis non ha dato risposte sulla regolare esecuzione dei lavori.

Anche su altri elementi si sofferma il Capogruppo de L’Altra Città, come ad esempio la scarsa capacità di contrasto all’evasione, particolarmente elevata nel comune lepino, o come la scarsa diligenza nel recuperare i crediti di vario titolo.

Così come l’introduzione del ravvedimento operoso che l’amministrazione De Lillis ha approvato nel Consiglio Comunale di fine luglio e fortemente voluta dall’assessore al Bilancio Simonetta Imperia. Una scelta che stride con il rigore necessario in una situazione finanziaria che si ritiene grave tanto da fare ricorso al fondo per prevenire il predissesto.

“Ci sembra – conclude Silvi – che il Sindaco De Lillis e l’assessore Imperia vogliano tenere in piedi a tutti i costi un bilancio comunale che nel 2022 ha chiuso con 7 milioni di disavanzo. L’uso delle risorse regionali anche a questo fine, risorse che sono di tutti noi, significherebbe accollare alla collettività i loro errori. Li invitiamo a non continuare a fare scelte populiste a favore di pochi e invece a valutare un reale piano di risanamento”.

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