È stata puntuale la denuncia pubblica di Giorgio Libralato (esperto in tematiche ambientali e da sempre attento alle vicende di Montello) poiché, a distanza di 4 mesi dal fallimento della conferenza dei servizi per la bonifica di discarica di Borgo Montello, nessuna nuova conferenza è in vista come invece era stata annunciata e prevista dal Comune di Latina.
L’ultima conferenza dei servizi propedeutica alla messa in sicurezza e al post mortem della discarica si è svolta il 15 febbraio scorso con le defezioni significative di Regione, Provincia e ASL. “Nonostante i proclami di Roberto Lessio (entro un mese nuova conferenza dei servizi) – scrive sul suo profilo Facebook Giorgio Libralato – e l’entusiasmo di Paolo Bortoletto che affermava che fino al 2012 l’amministrazione era a favore delle aziende e invece adesso è dalla parte dei cittadini non è prevista o convocata nessuna nuova conferenza dei servizi per la bonifica della discarica di Borgo Montello. Continua l’inerzia delle amministrazioni e degli enti pubblici. Intanto l’inquinamento avanza, come le malattie. Cittadini continuano ad essere abbandonati e lasciati a se stessi”.
Dopo queste dure e nette parole, abbiamo sentito Giorgio Libralato a cui abbiamo rivolto qualche domanda rispetto allo stato dell’arte. Sopratutto alla luce del fatto che non sono poche ormai le voci che danno per vero uno scollamento completo tra l’Assessore all’Ambiente del Comune di Latina e la sua stessa maggioranza in Consiglio Comunale. Atteggiamento poco dialogante è quello che gli si imputa a Roberto Lessio.
Libralato, a che punto siamo con l’iter per la messa in sicurezza/bonifica della discarica di Borgo Montello?
Ci sono responsabilità dell’amministrazione comunale. In una situazione arrivata a questo punto, quantomeno ci sarebbe dovuta essere un’azione per cui l’Assessore di riferimento (ndr: Roberto Lessio) avrebbe dovuto interpellare, ufficio per ufficio, gli enti interessati e chiedere le loro intenzioni. Non si amministra chiusi in una stanza e non ci si deve inventare niente, ci sono già norme, leggi, regolamenti, Aia (ndr: autorizzazione integrata ambientale) eccetera, sono già scritte, è sufficiente saper leggere.
Come mai, a suo parere, c’è questo rallentamento rispetto alla discarica di Borgo Montello? Per quale ragione Roberto Lessio, Assessore all’Ambiente, non ha accelerato per la risoluzione di questo problema? In fondo, sarebbe stata un’azione politica e amministrativa che avrebbe trovato larga condivisione. È questione di negligenza o c’è altro?
Al di là di tutto, credo sia semplicemente un’incapacità di Lessio a dialogare. Quando c’erano altre amministrazioni, o il Commissario prefettizio, queste conferenze si facevano tranquillamente con una partecipazione di tutti gli enti. Come mai da quando c’è questa amministrazione queste cose non si fanno più regolarmente? Perché prima questi incontri istituzionali c’erano, con relativi report. Noi come Comitato di Via Monfalcone abbiamo partecipato ad altre conferenze dei servizi negli anni. Per la Regione, che oggi si assenta dalle conferenze dei servizi, partecipavano in cinque o sei con due/tre direzioni diverse. Adesso, invece, non hanno scritto o presentato nulla.
Quindi, rispetto al Comune di Latina, è negligenza ci pare di capire.
No secondo me non è negligenza, è più la scarsa percezione dell’argomento. Che ci sia l’inquinamento, che ci sia da bonificare lo dice la stessa Ecoambiente (ndr: la società che gestisce alcuni invasi a Borgo Montello).
Non l’ha mai negato, anche nell’ultima conferenza dei servizi del 15 febbraio Ecoambiente dice che ci sono alcuni punti con dei ritorni e quindi periodicamente bisogna intervenire per contenere l’inquinamento. Ma queste sono cose appurate, vecchie di anni. Già in una conferenza aperta al pubblico nel 2012, Bruno Landi (ndr: ex amministratore delegato di Ecoambiente), oltre a dire di sé che meritava una medaglia, incalzato da puntuali interventi dell’epoca parlò di una condizione di inquinamento. Una verità riaffermata da lui stesso in una deposizione spontanea all’interno del processo sull’inquinamento della falda acquifera che si sta tenendo al Tribunale di Latina, e che lo vede imputato. L’inquinamento è un dato storico e ammesso da tutti.
Quali dovrebbero essere i prossimi passi per Borgo Montello?
Ad oggi, i problemi, ormai dichiarati e consolidati, sono di due tipi. Uno è sicuramente quello della mancata bonifica, l’altro e più importante è il discorso della mancata gestione post mortem.
Chi dovrebbe muoversi per primo?
Quando la scorsa estate venne a Latina il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il sindaco di Latina gli fece una domanda sulla discarica. Il Ministro gli rispose correttamente che la competenza è di Regione e Comune. Quindi per tornare alla domanda iniziale, non è negligenza piuttosto una mancata azione o scarsa conoscenza/sensibilità amministrativa del problema. Ci sono degli obblighi di legge che vanno adottati oltre al fatto che sarebbe necessaria una pianificazione in bilancio. Se proprio non ci sono le risorse, bisogna fare una richiesta di finanziamento o di aiuto. Ma quello che deve essere chiaro è che la responsabilità ambientale e sanitaria rimane in capo al Comune di Latina. Che poi dopo il Comune si possa rivalere nei confronti di altri contesti è un altro discorso.
Può farci qualche esempio?
Perché ad esempio il Comune non chiede l’escussione delle polizze? Nell’ottobre e novembre 2014 ci sono stati gli arresti del gruppo Indeco e il Tribunale del Riesame in sostanza li aveva scarcerati dicendo: i soldi puoi portarteli pure in Lussemburgo, però nel momento in cui c’è da fare la gestione post mortem della discarica le risorse economiche devono essere a disposizione. Dove sono questi soldi? Chi l’ha chiesti? È previsto per legge, e persino la stessa autorizzazione integrata ambientale e le prescrizioni stabiliscono che, una volta terminati i volumi in discarica, bisogna agire. È sufficiente attivare le procedure, al di là del fatto che ci potrebbero essere ricorsi alla giustizia amministrativa. Ma se non si agisce, tutto rimane immutato per la discarica.
Cosa dovrebbe fare il Sindaco?
Il Sindaco può anche non essere obbligato o non essere costretto a fare la bonifica, però è necessario che prenda quantomeno le misure per mettere in sicurezza i cittadini. Se crollasse un palazzo non è il sindaco che deve ricostruirlo, però dovrebbe stabilire almeno lo sgombero intorno al crollo.
Il Commissario Barbato, ad esempio, fece l’ordinanza di divieto di attingimento d’acqua nelle falde dell’area di Borgo Sabotino vicino alla Nucleare. Come si sarebbe detto un tempo, il minimo sindacale almeno va fatto.