Potrebbe essere a un punto di svolta il processo per l’omicidio di Gloria Pompili, la giovane donna costretta a prostituirsi e morta a Prossedi nel 2017 a forza di botte.
Oggi, durante il processo che si tiene alla Corte d’Assise di Latina, una testimone ha rilasciato delle dichiarazioni piuttosto compromettenti su Eloide Del Prete, imputata nel medesimo processo: “L’ho vista picchiare selvaggiamente Gloria”.
La teste, come riporta Frosinone Today, era vicina di casa della ragazza massacrata a bastonate nell’estate del 2017 e ha riferito, davanti al giudice del Tribunale di Latina, che proprio la mattina del 31 luglio del 2017, giorno in cui morì Gloria, di aver visto la stessa che scendeva dalla sua abitazione. Loide in macchina le aveva fatto il gesto di salire in auto e, una volta all’interno dell’abitacolo, aveva cominciato a tempestarla di pugni. Accanto alla donna il compagno egiziano che si trovava al lato guida. Dopo qualche metro la vettura si era fermata. Loide aveva aperto lo sportello ed aveva iniziato di nuovo a picchiare selvaggiamente la ragazza.
La storia di Gloria Pompili ha generato sin da subito sdegno e attenzione da parte dei media e dell’opinione pubblica. La giovane 23enne di Frosinone fu costretta a prostituirsi e morì, a seguito delle percosse ricevute, la sera del 23 agosto del 2017 sulla Strada Monti Lepini, nel territorio di Prossedi. Per il suo omicidio, sono alla sbarra in tre: la succitata Loide Del Prete, cugina di Gloria Pompili, Salem Mohamed Saad, egiziano e compagno della Del Prete e Mohamed Saad Hady, marito di Gloria.
A violenze e brutalizzazioni, Gloria era stata ridotta alla prostituzione. Botte, bastonate, che coinvolgevano, quando gli aguzzini lo ritenevano necessario, pure i suoi figli, di 3 e 5 anni, con aggressioni fisiche e punizioni sadiche.
A tutti e tre vengono contestati i reati di favoreggiamento della prostituzione e di maltrattamenti in famiglia con l’aggravante, per la Del Prete e il compagno, di aver causato la morte della ragazza.