PENTITO DI COSA NOSTRA CHE PARLÒ DELL’ATTENTATO DI MATTEO ARRESTATO A LATINA PER STALKING

Silvio Guerrera pentito di Cosa Nostra, arrestato a Latina per stalking, e il pm Nino Di Matteo, simbolo del processo sulla Trattativa Stato-mafia
Silvio Guerrera pentito di Cosa Nostra, arrestato a Latina per stalking, e il pm Nino Di Matteo, simbolo del processo sulla Trattativa Stato-mafia

Nella serata di ieri, i Carabinieri della stazione di Latina hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, Silvio Guerrera, riconosciuto responsabile, all’esito di specifica attività di indagine, di atti persecutori, violenza sessuale, porto abusivo d’arma da fuoco e furto con strappo ai danni di una donna di 44 anni di origini marocchine ma residente a Latina.

L’ex boss di Cosa Nostra Silvio Guerrera, ora collaboratore di giustizia, ha rilasciato da pentito dichiarazioni inquietanti sulle regole e i meccanismi dei clan siciliani da cui proviene.

Guerrera fu reggente della famiglia di Tommaso Natale-Cardillo e ha raccontato ai magistrati numerosi retroscena del mondo di sotto targato Cosa Nostra. Silvio Guerrera fu arrestato nel giugno del 2014 nell’ambito dell’operazione Apocalisse. Subito dopo decise di collaborare con la giustizia.

I pubblici ministeri dell’inchiesta Amelia Luise, Anna Maria Picozzi, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia, questi ultimi due facenti parte del pool che ha istruito il processo per la Trattativa Stato-mafia, resero nota la collaborazione di Guerrera al termine della lunga requisitoria del processo Apocalisse che vide imputati 93 presunti mafiosi dei clan palermitani Tommaso Natale, Resuttana, Partanna Mondello, San Lorenzo e Acquasanta. Tra coloro che hanno avuto le pene più alte in Corte D’Appello i boss Girolamo Biondino, fratello di Salvatore, arrestato con Totò Riina il 15 gennaio del 1993 (quando fu catturato il capo dei capi), Tommaso Contino e Sandro Diele. Poi, la Cassazione, nell’aprile del 2018, ha annullato con rinvio la parte della decisione dei giudici che definiva Pietro MagrìGioacchino FavaloroGirolamo BiondinoGiuseppe Fricano e Onofrio Terracchio padrini delle cosche palermitane.

Nel corso di quegli interrogatori del 2014, quando smise i panni del punciuto e cominciò a collaborare con la giustizia, Silvio Guerrera parlò anche del progetto di attentato al pm Nino Di Matteo da parte delle famiglie di Cosa Nostra.

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