EX PESCE D’ORO, ORA IL COMUNE DÀ IL VIA LIBERA ALLA RISTRUTTURAZIONE

Ex Pesce d'Oro (immagina da latinacorriere.it)
Ex Pesce d'Oro (immagina da latinacorriere.it)

Ex Pesce d’Oro a Rio Martino, il Comune di Latina dispone il via libera per la ristrutturazione dell’immobile

A settembre 2021, la Conferenza di Servizi indetta dall’ente di Piazza del Popolo si concluse con una fumata nera per il rudere dell’ex Pesce d’Oro, ex ristorante che si trova praticamente sul canale di Rio Martino.

“Ravvisata l’impossibilità di esprimere un parere favorevole univoco sulla base degli atti della Conferenza entro il termine previsto di conclusione del procedimento” – scriveva il Comune di Latina – è stata dichiarata la conclusione negativa della Conferenza di Servizi sul progetto di demolizione e ricostruzione della struttura commerciale “Pesce d’Oro” a Rio Martino“. Questo a settembre di quasi due anni fa.

Come noto, il Tar del Lazio, con una sentenza pubblicata l’8 aprile scorso, si è pronunciato dopo essere stato chiamato in causa dal Consiglio di Stato che aveva rinviato gli atti. I giudici amministrativi, sulla base del ricorso presentato da quelli che furono i titolari del locale – la società “Bar Ristorante Nanè di Violo Augusta & C. s.a.s.” -, hanno sollecitato Comune di Latina e Ente Parco a “riesaminare congiuntamente l’istanza del ricorrente, tenendo conto della situazione effettiva degli immobili per cui è causa, come determinata dagli intervenuti atti di concessione in sanatoria/condono edilizio e trovando una soluzione concordata che consenta alla richiedente di ristrutturare l’immobile”.

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Per quanto riguarda l’immobile, il Tar ha precisato che “sono stati sanati tutti gli abusi realizzati alla data del 2 ottobre 2009, che vanno ad aggiungersi a quelli evidenziati in celeste (nda: nella planimetria) che rappresentano il nucleo originario e al netto di quelli evidenziati in magenta, che sono da demolire”.

Va inoltre “evidenziata diversità dell’immobile in questione, per sagoma e volume, da quello originario, la cui conformità edilizia, quanto alle parti celeste e gialla, non può essere posta in discussione, stante la concessione in sanatoria del Comune del 2009”. Il parere dell’Ente Parco risalente al 2009, per tale ragione, “non è più attuale e non può essere riferito al diverso immobile, nella parte regolare, per il quale la parte appellante ha chiesto il rinnovo del titolo edilizio per la ristrutturazione”.

Infine, dal momento che “il Comune di Latina ha illegittimamente concluso la conferenza dei servizi senza adottare alcuna decisione”, al momento “incombe l’onere di trovare una soluzione alla situazione di impasse che si è determinata con riferimento a un immobile che, fatte salve le parti in colore magenta da demolire, erroneamente il Comune definisce abusivo”.

Sulla base della pronuncia di Consiglio di Stato e Tar, che ha giudicato il rudere di Rio Martinno non abusivo, è stata indetta una nuova Conferenza di Servizi tra gli Enti coinvolti, vale a dire Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina e per l’appunto Ente Parco Nazionale del Circeo e Comune di Latina. La Conferenza dei Servizi ha dato stavolta parere positivo con alcune prescrizioni che dovranno essere osservate dal privato interessato alla ristrutturazione edilizia dell’immobile a Rio Martino, l’ex ristorante Pesce D’Oro.

Sia Soprintendenza che Ente Parco hanno subordinato il proprio lasciapassare ad alcune circostanze: la prima, considerata la potenzialità archeologica dell’area, prescrive la realizzazione dei saggi archeologici; il secondo, tra le altre cose, impone la demolizione delle porzioni di immobile e il divieto ad aumenti di volume/superficie.

Il Suap del Comune di Latina, tramite una determina firmata dal Dirigente Stefano Gargano, ha così disposto, lo scorso 23 maggio, il provvedimento che dà il via libera alla ristrutturazione dell’immobile cadente.

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