Inchiesta Dune: riprende il processo per i cinque imputati tra cui l’ex Sindaco di Sabaudia Giada Gervasi
Dinanzi al collegio presieduto dal giudice Gian Luca Soana, è ripreso il processo scaturito dall’indagine dei Carabinieri e della Procura di Latina che, a febbraio 2022, ha terremotato l’amministrazione Gervasi, portando al commissariamento del Comune della Città delle Dune e alla elezione del nuovo Sindaco Alberto Mosca.
Sul banco degli imputati l’ex Sindaco Giada Gervasi, difesa dagli avvocati Gianni Lauretti e Salvatore Volpe, l’ex assessore all’urbanistica Innocenzo D’Erme, difeso dall’avvocato Leone Zeppieri, l’ex Direttore Generale del Comitato Sabaudia 2020 (ormai sciolto dall’attuale consiglio comunale e sul cui scioglimento è in atto un contenzioso al Tar tra Comune e la Federazione italiana canottaggio) Luigi Manzo, difeso dagli avvocati Roberto Fiore e Dario Capotorto, l’ex consigliere comunale Sandro Dapit, difeso dagli avvocati Luca Pietricola e Maurizio Forte, l’ex responsabile Lavori Pubblici del Comune di Sabaudia ed ex assessore a Pontinia, Giovanni Bottoni, difeso dall’avvocato Emilio Siviero. È uscito dal procedimento l’ex tecnico supervisore della Coppa del Mondo di Canottaggio, Erasmo Scinicariello, che ha chiesto e ottenuto il patteggiamento: 1 anno e 8 mesi di reclusione così come deciso dal Giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Molfese.
Tutti gli imputati, rinviati col giudizio immediato, devono rispondere delle turbative d’asta contestate nell’ambito della Coppa del Mondo di Canottaggio. Gervasi, inoltre, dovrà essere giudicata anche per induzione indebita a dare o promettere utilità in riferimento alla concessione balneare de “La Caravella” del Presidente del sindacato Italiano Balneari Lazio Sud (Sib) Mario Ganci e del chiosco “La Rosa dei Venti” appartenente a uno degli indagati, Gianni Polidoro. Bottoni, ex assessore nella Giunta Tombolillo a Pontinia, è chiamato a rispondere anche di falso in merito agli affidamenti. Parti civili l’associazione Antonino Caponnetto, il Comune di Sabaudia, il dipendente del Comune Antonio Vitelli (in una prima fase indagato dalla Procura e poi ritenuto parte offesa) e la società ciociara Dea Costruzioni Srl.
Nella scorsa udienza di dicembre 2022, era stata esaminata proprio la rappresentante legale della società parte civile (leggi al link di seguito). Oggi, 28 febbraio, è stata la volta del marito, nonché geometra, che realizzò il sopralluogo dopo che la società della moglie era risultata prima.
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All’attenzione dell’escussione della imprenditrice della Dea Costruzioni srl e oggi del marito geometra che fece per lei da consulente tecnico, c’era la gara per la realizzazione del campo di regata nell’ambito della Coppa del Mondo di Canottaggio 2020. Una gara, per un importo di 219mila euro, che costituisce uno degli episodi centrali dell’inchiesta dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Procura di Latina. Il Comune di Sabaudia affidò a due tecnici del Coni la progettazione del campo di gara, la cui realizzazione prevedeva, secondo il cosiddetto sistema “Albano”, la ristrutturazione del pontile di partenza e la fornitura di torrette e pontili di collegamento.
Il risultato, secondo gli inquirenti, sarebbe stata una turbativa d’asta contestata agli imputati odierni, oltreché ad altri dipendenti pubblici, tecnici all’amministratore della società Marine Building Service Giuseppe Pellegrino, ad ogni modo non compresi in questo procedimento. L’allora assessore D’Erme e l’ex Sindaco Gervasi, insieme ai dipendenti comunali, avrebbero fatto in modo di revocare la gara d’appalto così da escludere la ditta di costruzioni prossima vincitrice e favorire un’altra società (leggi link di seguito per leggere approfondimento).
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Il marito dell’imprenditrice ha confermato in pieno la versione della moglie spiegando di come, una volta aggiudicata la gara alla ditta di famiglia, Dea Costruzioni srl, di cui lui era socio al 10%, iniziarono i problemi. Il geometra, interrogato dal Pm Antonio Sgarrella e contro-esaminato dal collegio difensivo, ha ripercorso quei giorni che sono andati dal 2 dicembre (ossia quando la ditta della moglie si aggiudicò la gara indetta dal Comune di Sabaudia), al 19 dicembre quando si interruppero i rapporti con l’ente della città delle dune.
Convocato dal responsabile unico del procedimento Fabio Minotti (indagato nell’operazione dello scorso febbraio 2022), il geometra si recò nell’ufficio tecnico del comune a Sabaudia il 5 dicembre 2019: c’erano il Rup Minotti, un’altra persona (che poi si è rivelata essere l’ex dipendente comunale Piovesana) e successivamente, uno dietro l’altra, arrivarono l’allora assessore Innocenzo D’Erme e, dopo un minuto, il sindaco Gervasi. “Mi chiesero se fossi capace a realizzare il lavoro, anche se da subito mi rappresentarono perplessità sulle mie capacità del lavoro”.
Il geometra ribadì di essere in grado di lavorare e di avere le capacità di portare a termine il progetto realizzato per il campo di regata. In più, come ha ricordato in aula, egli stesso aveva lavorato a Genova specificatamente su lavori affini (campi da calcio), con un’azienda leader del settore. Vale a dire la stessa azienda che fu interpellata dalla società ciociara per l’avvalimento, ossia per dimostrare l’expertise nell’ambito delle strutture sportive.
Nonostante le rassicurazioni del geometra, gli organi amministrativi sembravano noncuranti. “Mi dissero di rinunciare all’appalto e se lo avessi fatto non mi avrebbero segnalato all’Anac, né proceduto all’escussione della polizza assicurativa“. A fare queste pressioni furono, secondo il testimone, il sindaco Giada Gervasi e l’assessore Innocenzo D’Erme.
Successivamente, il 19 dicembre 2019, il geometra si recò con Minotti e D’Erme per il sopralluogo propedeutico alla realizzazione del campo di regata da realizzare e lì andò in scena una nuova pressione e la decisione di abbandonare.
“Rinunci all’appalto è meglio per tutti, così mi disse D’Erme. Al che me ne andai stufato e schifato dalla situazione. Poi verificai, andando di persone, che il 17 gennaio 2020 c’erano operai che stavano facendo i lavori”. Il punto, così come evidenziato dalla imprenditrice della Dea Costruzione nella scorsa udienza di dicembre 2022, è che l’aggiudicazione della gara era stata revocata alla società ciociara per un motivo di natura ornitologica: i lavori, infatti, secondo la determina del Comune di Sabaudia, avrebbero dato fastidio alle specie di uccelli. Una circostanza per cui la ditta si è ritenuta beffata e per tale motivo ha scelto di costituirsi parte civile.
Incalzato dagli avvocati difensori che hanno tentato di mettere in dubbio le sue capacità tecniche, il geometra ha spiegato che la Dea Costruzioni srl lavora nel mondo di impianti e campi sportivi e, all’epoca dell’appalto poi revocato a Sabaudia, stavano realizzando uno skateboard park in provincia di Brescia. Inoltre, a corroborare la sua versione, il geometra ha evidenziato di aver avuto l’avvalimento della società genovese leader del settore. L’avvocato Zeppieri ha obiettato che la Dea non abbia mai realizzato strutture sportive omologate per competizioni internazionali, per di più seguendo il cosiddetto sistema Albano che prevede una serie di tecnicalità e modalità di lavori come, ad esempio, gli ancoraggi.
Secondo la difesa, quindi, la Dea non aveva la capacità di realizzare il campo da regata. Una tesi che più volte è stata respinta dal testimone, oltreché al fatto che i requisiti tecnici richiesti dal bando di gara erano stati esauriti: fosse stato il contrario, ha detto il testimone, perché ci hanno ammesso alla gara e siamo arrivati primi? Una gara senza dubbio particolare se non fosse, peraltro, che ad arrivare seconda arrivò la ditta del cugino del geometra che ha testimoniato oggi. Una pura causalità, ha detto in aula il geometra, poiché non vi sono mai stati rapporti di lavoro tra quest’ultimo e il cugino.
La prossima udienza prevista per il 14 giugno vedrà la presenza, come testimone, dell’architetto Claudio Leone, considerato uno degli oppositori alla gestione del Comune a marca Gervasi.