Roccagorga: i sette consiglieri che avevano presentato la mozione di sfiducia al Sindaco Piccaro si dimettono
Hanno protocollato le loro dimissioni davanti al notaio di Priverno, Paolina Gentile, i sette consiglieri comunali già firmatari della mozione di sfiducia presentata lo scorso 25 gennaio. Si tratta dei consiglieri comunali Lubiana Restaini, Maruzio Fusco, Fatima Nardacci, Valeria Atrei, Gianluca Frateschi, Davide Cipolla e Sante Tullio. Tramite questo atto, già protocollato al Comune di Roccagorga, il Sindaco Nancy Piccaro decade.
Come noto, a dicembre, il Tribunale amministrativo del Lazio, sezione Latina, aveva accolto il ricorso del Sindaco Piccaro contro lo scioglimento dell’assise disposto dalla Prefettura di Latina a giugno 2022. Stavolta, però, non ci sarà più niente da fare per un’amministrazione sulla quale già pendeva la mozione di sfiducia presentata dai dimissionari.
Il 25 gennaio scorso, come accennato, i sette consiglieri comunali dimissionari avevano protocollato al Comune la mozione di sfiducia nei confronti della Sindaca. Nella mozione, i sette consiglieri motivavano la sfiducia al Sindaco perché la prima cittadina, sin dall’inizio, 2019, avrebbe svilito le funzioni dell’amministrazione, approvando, ad esempio, un piano di riequilibrio finanziario dell’ente che potrebbe condizionare la comunità di Roccagorga per tre lustri. Secondo gli oppositori, la Giunta sarebbe sembrata inadeguata e la stessa Piccaro in diverse occasioni avrebbe ventilato la possibilità di azzeramenti dell’esecutivo. Insomma, secondo i sette consiglieri comunali, Piccaro avrebbe alimentato contrasti e divisioni e la sua amministrazione non sarebbe stata in grado di dare risposte alle emergenze, come quelle, da ultimo, rappresentate da pandemia e guerra russo-ucraina.
Critiche nette anche nei confronti della gestione dell’ente strumentale “Vola” che ha visto svariate dimissioni del consiglio di amministrazioni e degli organi di direzione. Peraltro, i consiglieri comunali rimproverano a Piccaro e alla sua Giunta di aver ricoperto per quasi un anno e mezzo la funzione di cda dell’azienda “Vola”, di fatto gestendola contrariamente a quanto indicherebbero le norme e gli statuti.
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