25 APRILE: PER FESTEGGIARE LA LIBERAZIONE, BASTA RILEGGERE GIORGIO ALMIRANTE

Oggi si festeggia la liberazione dal regime nazifascista che aveva occupato l’Italia a partire dall’8 Settembre del 1943: dopo l’accordo tra gli Alleati e il Maresciallo Badoglio e la conseguente fuga vergognosa del governo provvisorio e del Re a Brindisi, iniziò un conflitto fratricida tra i pochi rimasti fedeli all’Asse, che avevano fondato la Repubblica di Salò, e la Resistenza coadiuvata dalle forze alleate.

A dire il vero la Resistenza era un movimento eterogeno, certamente la componente comunista era molto forte, ma vi erano anche monarchici, repubblicani, ex militari e cattolici. Il valore su cui appunto si fondò la Resistenza fu l’antifascismo che nel dopoguerra venne inserito anche nella Costituzione, quindi l’Antifascismo è un valore di tutti gli Italiani che si ritengono democratici. Diffidate di chi vuole farvi credere che l’Antifascismo sia sinonimo di Comunismo, perchè è falso.

L’Antifascismo è innanzitutto Democrazia e partecipazione, quando andate al voto, quando partecipate ad un’assemblea sindacale o semplicemente quando discutete liberamente di politica in piazza, siete profondamente antifascisti. 

Infatti si potrebbe sostituire tranquillamente la parola “Antifascismo” con la parola Democrazia, proprio perchè la Democrazia è l’esatto contrario del Regime Fascista, che fu profondamente autoritario e antidemocratico.

SALVINI E IL DERBY CHE NON ESISTE

Come ogni anno si rinnova la discussione sul significato della liberazione, quest’anno però la polemica si è acutizzata a causa della diserzione di Matteo Salvini e dei ministri in quota Lega, che non hanno partecipato alla commemorazione che ogni anno ha luogo a Roma.

I Leghisti, così facendo, soffiano sul fuoco della divisione, puntando a creare un conflitto che di fatto non ha alcun senso di esistere. Emblematiche in tal senso le dichiarazioni del Min. dell’Agricoltura Centinaio: “Io ci credo alla festa del 25 aprile, eccome, ma non ho mai partecipato alle celebrazioni, perché non posso permettere a certa gente di contestare e polemizzare. Ci credo assolutamente in questa festa ma, purtroppo, è stata monopolizzata da una parte della politica. Mi riferisco ai centri sociali e all’estrema sinistra…”

Min dell’Agricultura Centinaio

Falso. Migliaia di cittadini Italiani di qualsiasi estrazione politica e sociale partecipano ogni anno alle commemorazioni per la Liberazione, perchè non importa che tu sia giallo, verde, rosso o blu, se ti riconosci nei valori fondamentali repubblicani e democratici festeggi il 25 Aprile, perchè festeggi la vittoria della Democrazia sulla Dittatura. 

IMPARATE DA ALMIRANTE

Siamo nel 3 Marzo 2009, Il Corriere della Sera pubblica nel proprio sito web delle frasi dette da Almirante un mese dopo la terribile strage della Stazione di  Bologna, che vi riportiamo integralmente:

La prego, spenga il registratore. Quello che le dirò ora esula dall’intervista. Ho l’impressione che lei sia educato, ma non convinto delle mie risposte. Anzi. Allora sono io che le pongo una domanda. Con una premessa. Sto a Montecitorio dal 1948, da più di trent’anni. Il Msi si è trasformato, da quel nucleo iniziale di reduci del fascismo. Ormai fa parte stabilmente della geografia politica dell’Italia repubblicana. È stato un processo lento e difficile. Bene: ma lei crede davvero che io possa pensare di chiudere la mia carriera, la mia vita politica, facendo il becchino di un partito che muore perché una generazione si spegne per motivi anagrafici e un’altra perché chiusa in galera? Crede davvero che sia così miserabile da avere questa ambizione da nostalgico rincoglionito?”.

“Le dirò di più: io non voglio morire da fascista. Tanto che sto lavorando per individuare e far crescere chi dovrà prendere le redini del Msi dopo di me. Giovane, nato dopo la fine della guerra. Non fascista. Non nostalgico. Che creda, come ormai credo anch’io, in queste istituzioni, in questa Costituzione. Perché solo così il Msi può avere un futuro. Altrimenti è costretto a sparire. Capisce perché sono così deciso nel negare qualsiasi legame con chiunque abbia messo la bomba di Bologna? È un nemico anche del Msi“.

Giorgio Almirante

Incredibile! Proprio Almirante, lo storico segretario del Movimento Sociale Italiano credeva nelle Istituzioni e nella Costituzione repubblicana che sono (o dovrebbero essere) democratiche ed antifasciste. La dimostrazione di quanto detto da Almirante a microfoni spenti, può essere la partecipazione dell’ex fascista alla camera ardente di Enrico Berlinguer, storico segretario del Partito Comunista. Un comportamento da democratico vero quello di Almirante, che nonostante le divisioni ideologiche riconobbe la validità politica di un avversario.

FINI E IL FINTO TRADIMENTO

In questo senso la storica decisione di Gianfranco Fini, erede di Almirante, era in continuità con il pensiero del compianto segretario. Fini ha dato luogo alla trasformazione voluta da Almirante, tramite l’abbandono dei vecchi valori legati al Fascismo, dando vita ad una Destra repubblicana e democratica, che, proprio come Almirante, credeva nelle istituzioni e nella Costituzione democratiche. Che poi sia finito, il suo nuovo partito An (in seguito fagocitato dal Pdl e dal cesarismo di Berlusconi), invischiato in tutte le storture e le opacità della partitocrazia italiana è un’altra storia che, peraltro, coinvolge più di un leader politico e di ogni schieramento della Seconda Repubblica.

Ad ogni modo, sulla questione che si vuole rispolverare fascismo-antifascismo, le dichiarazioni di Fini furono nette in tal senso:”Sin dal ’93 valori come l’antifascismo, inteso come difesa della libertà, sono condivisi da tutti anche dalla destra, nel ’93 abbiamo reciso in modo netto i legami col passato”.

IL FALSO MITO DELLA RESISTENZA COMUNISTA

L’equazione Resistenza=Comunismo è stata ed è portata avanti principalmente da due gruppi: i comunisti che negli anni hanno cercato (senza riuscirci) di appropriarsi della paternità di quello che fu una fase storica, un movimento eterogeneo e sorretto da più visioni ed ideologie politiche, e i revisionisti nostalgici del ventennio che per screditare la Liberazione, attribuendole una fantomatica divisione, la etichettano come “festa comunista”.

Magari entrambe le fazioni (Comunisti e Nostalgici) dovrebbero ricordarsi di Edgardo Sogno, padre costituente ed Eroe della Resistenza e medaglia d’oro al valore militare, che fu un liberale e conservatore, insomma un uomo di destra che credeva nella democrazia e che ha combattuto con tutto se stesso il regime; basti pensare che per protestare contro le vergognose Leggi Razziali si appuntò una Stella di David sulla giacca in pubblico.

Edgardo Sogno

Quindi che tu sia di Destra, di Sinistra, Grillino o Ecologista ecc. festeggia il 25 Aprile perché è e sarà una festa che ricorda una rivolta popolare contro un regime oppressivo ed oppressore, appoggiata da tutte le classi sociali e da tutti i partiti e movimenti che si definirono fieramente democratici ed antifascisti.

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