Illecita con l’aggravante mafiosa: si è aperto un nuovo procedimento penale a carico dell’imprenditore Umberto Pagliaroli
Avrebbe dovuto iniziare oggi, 25 ottobre, il processo dinanzi al Tribunale di Latina, nel collegio presieduto dal Giudice Gian Luca Soana, che vede alla sbarra per un reato aggravato dal 416 bis Umberto Pagliaroli, l’imprenditore già coinvolto nel processo scaturito dall’indagine (denominata “Scheggia”) della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e co-imputato con l’ex moglie e ex consigliera regionale del Pdl, Gina Cetrone, oltreché con il boss del clan Di Silvio, Armando detto “Lallà”, e il figlio Gianluca Di Silvio.
Per una indisponibilità di un componente del collegio giudicante, però, l’inizio del dibattimento è stato spostato al prossimo 11 gennaio 2023.
In questo procedimento, l’imprenditore di Terracina, il 52enne Pagliaroli, difeso dagli avvocati Oropallo e Gallinelli, deve rispondere del reato di illecita concorrenza con minaccia e violenza con l’aggravante del 416 bis.
Il processo scaturisce dall’indagine “Scheggia” della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, nata dalle dichiarazioni rese a verbale dai collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo, un tempo affiliati ai clan Travali e Di Silvio.
Il primo testimone dell’accusa, infatti, chiamato dal Pm della DDA romana, Luigia Spinelli, sarà proprio il figlio di Costantino “Cha Cha” Di Silvio, ora collaboratore di giustizia, Renato Pugliese.