11 CHILI DI COCAINA NEL FURGONE: DIVENTA DEFINITIVA LA CONDANNA PER UNO DEI DUE CUGINI ALBANESI

Un furgone come tanti in Via Isonzo a Latina fermato con un ingente carico di droga: arriva la sentenza di condanna definitiva per uno dei due cugini

La Cassazione respinge il ricorso di uno dei cugini albanese, Subashi Gencian (50 anni), arrestato a marzo 2023 con un carico ingente di cocaina a Latina, trasportato in un furgone. L’imputato, difeso dall’avvocato Andrea Palmieri, si vede così confermare la condanna a 6 anni reclusione stabilita, in abbreviato, a maggio 2024 dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese (confermata anche dalla Corte d’Appello). Il reato, naturalmente, è quello di detenzione di droga ai fini di spaccio.

Gencian era stato fermato, fa insieme al cugino: sorpresi con un carico ingente di droga da 11 chili di cocaina pura, trovata il 30 marzo 2023 a seguito di un controllo dai Carabinieri a Latina. I due hanno scelto due vie giudiziarie diverse, in quanto il cugino 38enne, Abazi Shkelzen, assistito dagli avvocati Italo Montini e Pasquale Cardillo Cupo, aveva scelto di essere giudicato col rito ordinario: per lui una condanna in primo grado a 7 anni e 6 mesi.

Il loro arresto, come detto, risale al pomeriggio del 30 marzo 2023, quando i Carabinieri della Stazione di Borgo Grappa li fermarono, in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I due cugini albanesi, entrambi incensurati e residenti a Latina da tempo, erano praticamente degli insospettabili: il più giovane di loro era un imprenditore del settore dei locali notturni, mentre l’altro, a cui è intestato il furgone, risultava lavorare nel settore dell’export dei fiori.

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Entrambi erano stati fermati insieme, a bordo di un furgone (un Doblò della Fiat), nel corso del quotidiano controllo alla circolazione stradale. Sin da subito tutti e due, così come hanno riportato i Carabinieri, si erano mostrati particolarmente agitati ed insofferenti e, per tale motivo, erano stati sottoposti a perquisizione all’esito della quale sono stati trovati in possesso di 16 panetti di cocaina, ognuno da circa 1 chilo, occultati all’interno di un secchio per la spazzatura. In tutto, circa 16 chili di droga.

Successivamente, la perquisizione domiciliare nell’abitazione degli arrestati, in Viale Kennedy (zona cimitero), aveva dato esito negativo e lo stesso furgone regolarmente revisionato era risultato essere di proprietà del conducente. Dopo la perizia disposta dall’allora Pm Claudio De Lazzaro, era stato accertato che la droga fosse pura al 74%. Ciò vuol dire che la cocaina accertata era di circa 11 chili.

Nel corso del processo ordinario, Abazi Shkelzen ha scaricato ogni responsabilità sul cugino il quale, a sua volta, ha fatto lo stesso. In sostanza, i cugini albanesi si sono accusati a vicenda.

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