LOTTIZZAZIONE ABUSIVA A CORI, LE ACCUSE DELL’EX SINDACO A CERBARA: “CI FECE DELLE RITORSIONI”

Lottizzazione abusiva in zona Collina degli Ulivi a Cori: in dirittura d’arrivo il processo che vede sul banco degli imputati l’ex sindaco Tommaso Conti

Lottizzazione abusiva, falso e abuso d’ufficio sono le accuse rivolte a vario titolo agli imputati, cinque in tutto, nell’ambito delle opere immobiliari che furono avviate alle porte di Cori in zona Collina degli Ulivi. 

Nel 2019, il sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano, titolare dell’indagine, ottenne dal giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Cario il processo immediato a carico dell’ex primo cittadino Tommaso Conti, l’allora dirigente dell’Ufficio tecnico Vincenza Ballerini, i proprietari degli immobili Antonino e Giancarlo Nardocci e il responsabile del progetto Pietro Carucci.

In fase di Riesame, il Tribunale aveva disposto il dissequestro di 16 lotti su 18 sequestrati nel 2018 dal Nipaf della Forestale su ordine del procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e del sostituto procuratore Giuseppe Miliano, ma aveva di fatto mantenuto l’impianto accusatorio che ha portato, peraltro, alle dimissioni della dirigente e alla nomina di un suo sostituto che ha provveduto ad emettere un’ordinanza di demolizione. Successivamente quell’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Cori fu annullata, nel 2021, dal Tar di Latina. Il provvedimento fu adottato dal responsabile dell’urbanistica del Comune di Cori, l’ingegnere Luca Cerbara: prima sospeso, poi annullato dal Tar, a cui fecero ricorso Antonino e Giancarlo Nardocci, difesi dall’avvocato Michela Scafetta.

Insomma, una storia complessa che, ora, anche nel Tribunale di Latina, davanti al secondo collegio della terna di giudici Coculo-Villani-Sergio, sta arrivando al suo epilogo, considerando peraltro che la maggior parte dei reati è avviato a prescrizione. Oggi, in aula, davanti al pubblico ministero Valerio De Luca, ha reso spontanee dichiarazioni proprio l’ex sindaco di Cori (dal 2007 al 2017), l’avvocato Tommaso Conti.

Il primo cittadino ha ripercorso in breve la vicenda, partendo dai rapporti tra lui e il principale accusatore, l’ingegner Cerbara. Secondo quanto spiegato da Conti, la zona di Collina degli Ulivi fu interessata da una variante urbanistica al piano regolatore approvata dalla Regione nel 2012 e adottata da una giunta precedente alla sua.

Dapprincipio, i rapporti tra Cerbara e il Sindaco furono normali, poi “cominciai a dubitare e non avere più fiducia di lui proprio nel periodo di approvazione i questa lottizzazione. Mi arrivò all’orecchio la notizia che il Cerbara si era interessato all’acquisto di un lotto presso la lottizzazione Collina degli Uilivi”. Ossia la lotizzazione che è al centro del processo. “Mi sembrò equivoco – ha spiegato Conti in aula – che un responsabile dell’Ufficio Tecnico si interessasse dell’acquisto di un loto presso una lottizzazione da lui stesso approntata e su cui avrebbe dovuto rilasciare i permessi a costruire”.

Dopodiché, ci fu una delibera di Giunta che dispose un nuovo assetto della struttura organizzativa dell’Ente, scindendo l’area tecnica in due aree. Il provvedimento toglieva deleghe a Cerbara, ridistribuendole anche in favore dell’imputata odierna Ballerini. La scissione dell’area tecnica, secondo Conti, non fu ben accolta da Cerbara il quale “iniziò una era di ritorsioni nei confronti dell’ente”, tra cui parrebbe anche l’omissione della nota regionale del 29 settembre 2015 per disporre la delibera di annullamento.

Secondo Conti, se lui stesso avesse avuto conoscenza di quella nota regionale, si sarebbe comportato diversamente. Il processo riprenderà il 18 febbraio 2025 dal momento che il pubblico ministero De Luca ha fatto acquisire al Tribunale nuova documentazione, motivo per cui il collegio difensivo ha chiesto un termine per poter comprendere e valutare bene di cosa si tratti.

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