VOTO DI SCAMBIO PER TRIPODI SINDACO: INIZIATO IL PROCESSO, CHIESTA AUDIZIONE DEL LEGHISTA

Roberto Bergamo

Voto di scambio alle elezioni comunali di Latina 2016: oggi la prima udienza del processo che vede sul banco degli imputati Roberto Bergamo, Ismail El Ghayesh e Angelo Morelli detto “Calo”

Al processo per voto di scambio che sarebbe avvenuto alle Comunali del 2016 si trovano sul banco degli imputati coloro i quali sono accusati di aver praticato il mercimonio delle preferenze in cambio di soldi per l’allora candidato consigliere comunale Roberto Bergamo a sostengo del candidato sindaco dell’epoca Angelo Orlando Tripodi, attuale consigliere regionale alla Pisana.

Davanti al collegio presieduto dal Giudice Aldo Morgigni, sono stati ammessi i testimoni dell’accusa sostenuta dai pm della Procura/DDA di Roma Luigia Spinelli e Barbara Zuin e e della difesa. Tra questi ultimi, spunta il testimone di eccellenza richiesto, per l’appunto, dalla difesa: il leghista Angelo Tripodi.

Comunali 2016: Roberto Bergamo candidato per Latina Olim Palus a sostegno di Angelo Tripodi

Sono, infatti, in tre – Bergamo, Morelli e El Ghayesh – a dover rispondere della compravendita di voti per conto della lista collegata all’attuale consigliere regionale della Lega Angelo Orlando Tripodi e, all’epoca dei fatti contestati, candidato sindaco per il capoluogo. Tripodi, come noto, non è stato neanche indagato, ma a finire accusati sono stati uno dei componenti della lista “Latina Olim Palus 32” che lo appoggiava, l’imprenditore 34enne Roberto Bergamo, più il 24enne Ismail Ghayesh (il sodale più stretto di un feroce protagonista della mala pontina Gianfranco Mastracci) e il 36enne Angelo Morelli detto Calo, da sempre affiliato al Clan Travali.

A casa di “Calo” Morelli, effettivamente, fu ritrovata una cartellina denominata “Latina Olim Palus 2032” in cui vi erano scritti i 31 candidati della lista. Accanto ai nomi dei candidati, alcuni numeri a matita. Durante la perquisizione nella casa di Angelo “Calo” Morelli, Roberto Bergamo passò di lì, dichiarando alle forze di polizia, operanti nella perquisizione e interessate alla sua presenza, che non stava cercando “Calo” ma suo fratello Sabatino “Manolo” Morelli.

Secondo i pm Spinelli e Zuin, Bergamo, in concorso com Morelli, ha promesso “ad un numero imprecisato di elettori il compenso di 30 euro per ciascun voto” così da far conseguire un vantaggio elettorale a favore dell’imprenditore e, di conseguenza, del candidato sindaco Tripodi.

Per quanto riguarda Ismail El Ghayesh, anche le sue azioni sono descritte dettagliatamente già nell’inchiesta Alba Pontina. Considerato più che altro come una spalla del temibile e temuto Gianfranco Mastracci (condannato in secondo grado nel troncone romano di Alba Pontina) con il quale, per conto dei Morelli, acquistava voti, come sostengono anche i due pentiti (prima Renato Pugliese, poi Agostino Riccardo), offrendo 30 euro a consenso. Le indicazioni della consorteria criminale erano quelle di votare Bergamo consigliere comunale e Tripodi come sindaco.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Alessia Vita, Giancarlo Vitelli e Italo Montini. La prossima udienza è stata fissata per il 7 aprile 2022. Nel processo si è costituito parte civile il Comune di Latina con l’avvocato Francesco Cavalcanti.

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Nell’ambito dello stesso procedimento, era imputato anche Antonio Fusco detto “Zi’ Marcello”. L’uomo dei misteri, sorpreso a soffiare le indagini della Squadra Mobile ad Agostino Riccardo e al Clan Di Silvio, ha però optato per il rito abbreviato rimediando, lo scorso luglio, una condanna per favoreggiamento a un anno e quattro mesi.

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