VIOLENTATA DALLA ZIO A 12 ANNI: IL 35ENNE NEGA LE ACCUSE

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Arresti domiciliari per un cittadino rumeno, ritenuto responsabile di violenza sessuale nei confronti di una ragazzina di 14 anni

È stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, il 35enne rumeno finito agli arresti domiciliari con l’accusa grave di aver violentato la nipote quando aveva 12 anni. L’uomo, difeso dall’avvocato Ugo Bianchetti, ha negato ogni accusa, sostenendo che la denuncia è frutto di una vendetta costruita ad arte dai genitori della ragazza. Per quanto riguarda il fatto circoscritto alla serata in cui si sarebbe consumata la violenza, il 35enne ha detto che quel giorno non era presente nella casa in cui avrebbero avuto luogo gli abusi sessuali. Insomma, la denuncia sarebbe l’apice di dissidi famigliari. La famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Mirko Pannozzo.

Il Gip Morselli si è riservata sulla istanza di scarcerazione presentata dalla difesa e aspetta il parere del pubblico ministero per una eventuale attenuazione della misura cautelare ai domiciliari in cui, ad oggi, si trova ristretto il 35enne.

L’arresto è stato eseguito il 7 febbraio dalla Polizia di Stato, a Terracina.

Nello scorso mese di ottobre, secondo quanto ricostruito dall’accusa, i genitori della vittima avevano presentato una denuncia nei confronti dell’indagato, zio della ragazzina, raccontando di aver appreso solo pochi giorni prima di una presunta violenza sessuale avvenuta circa 8 mesi prima, ai danni della propria figlia, all’epoca dei fatti 12enne.

In particolare, la vittima aveva confidato alla sorella maggiore che in un’occasione in cui i genitori avevano chiesto all’indagato, loro parente, di badare ai propri figli in loro assenza, quest’ultimo, approfittando del loro allontanamento e del fatto che gli altri figli presenti in casa dormissero, si era introdotto nel suo letto e aveva abusato di lei.

La minorenne aveva raccontato di non aver detto nulla di quanto avvenuto se non a distanza di diverso tempo, poiché convinta di non essere creduta e ancora impaurita per l’accaduto; tuttavia, non sopportando più il peso di quanto successole, si era decisa a confidarsi con la sorella.

I genitori della vittima, appreso dalla loro figlia maggiore quanto avvenuto in loro assenza e avuto conferma anche dalla stessa figlia minore, si erano quindi convinti a proporre querela.

A seguito della denuncia, gli investigatori del Commissariato di Terracina hanno effettuato mirati approfondimenti investigativi di concerto con la Procura, nel corso dei quali è stata sentita nelle forme dell’audizione protetta anche la stessa vittima, la quale ha confermato integralmente i fatti narrati, risultando fortemente attendibile e credibile.

Sulla scorta degli elementi raccolti e dalle evidenze dell’audizione protetta, la Procura ha proceduto alla richiesta di idonea misura cautelare al giudice per le indagini preliminari che, concordando con il quadro indiziario prospettato, ha disposto gli arresti domiciliari. 

L’indagato è stato condotto presso l’abitazione di residenza nel centro di Terracina.

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