Violenza sessuale sulla nipote di 12 anni: si è svolto l’incidente probatorio presso il Tribunale di Latina. L’uomo è stato arrestato a febbraio scorso
Si è svolto stamani, 3 settembre, presso il Tribunale di Latina, l’incidente probatorio per il 36enne di origine rumena, accusato di aver stuprato la nipote di 12 anni, difeso dall’avvocato Massimo Frisetti. Dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, e al pubblico ministero, Martina Taglione, ha fornito la sua versione dei fatti la ragazzina di 14 anni che, all’epoca delle circostanze contestate, aveva appena 12 anni. La famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Mirko Pannozzo.
Lo scorso febbraio, dopo l’arresto eseguito il 7 febbraio dalla Polizia di Stato a Terracina, il 36enne rumeno, zio della vittima, è stato interrogato dallo stesso giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli. L’uomo ha negato ogni accusa, sostenendo che la denuncia della vittima, arrivata nel 2023, mentre i fatti contestati risalgono all’anno precedente (2022), è frutto di una vendetta costruita ad arte dai genitori della ragazza. Per quanto riguarda il fatto circoscritto alla serata in cui si sarebbe consumata la violenza, il 36enne ha detto che quel giorno non era presente nella casa in cui avrebbero avuto luogo gli abusi sessuali. Insomma, la denuncia sarebbe stata l’apice di dissidi famigliari.
Ad ottobre 2023, infatti, secondo quanto ricostruito dall’accusa, i genitori della vittima avevano presentato una denuncia nei confronti dell’indagato, zio della ragazzina, raccontando di aver appreso solo pochi giorni prima di una presunta violenza sessuale avvenuta circa 10 mesi prima, nel dicembre 2022, ai danni della propria figlia, all’epoca dei fatti 12enne.
In particolare, la vittima aveva confidato alla sorella maggiore che in un’occasione in cui i genitori avevano chiesto all’indagato, loro parente, di badare ai propri figli in loro assenza, quest’ultimo, approfittando del loro allontanamento e del fatto che gli altri figli presenti in casa dormissero, si era introdotto nel suo letto e aveva abusato di lei, consumando un rapporto completo.
La minorenne aveva raccontato di non aver detto nulla di quanto avvenuto se non a distanza di diverso tempo, poiché convinta di non essere creduta e ancora impaurita per l’accaduto; tuttavia, non sopportando più il peso di quanto successole, si era decisa a confidarsi con la sorella. I genitori della vittima, appreso dalla loro figlia maggiore quanto avvenuto in loro assenza e avuto conferma anche dalla stessa figlia minore, si erano quindi convinti a proporre querela.
A seguito della denuncia, gli investigatori del Commissariato di Terracina hanno effettuato mirati approfondimenti investigativi di concerto con la Procura, nel corso dei quali è stata sentita nelle forme dell’audizione protetta anche la stessa vittima, la quale ha confermato integralmente i fatti narrati, risultando fortemente attendibile e credibile. Sulla scorta degli elementi raccolti e dalle evidenze dell’audizione protetta, la Procura ha proceduto alla richiesta di idonea misura cautelare al giudice per le indagini preliminari che, concordando con il quadro indiziario prospettato, ha disposto gli arresti domiciliari.
Stamani, però, nel corso dell’incidente probatorio, fissato dal Gip Morselli per cristallizzare le prove, la ragazza ha rivisto in parte quanto denunciato e ha spiegato che non vi è stato un rapporto completo, confermando però gli abusi di natura sessuale. Presente, per dare supporto psicologico alla minorenne, anche la dottoressa Veronica Errico.