Rinviato a giudizio un cittadino rumeno, ritenuto responsabile di violenza sessuale nei confronti di una ragazzina di 14 anni
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, su richiesta del pubblico ministero Antonio Sgarrella, ha rinviato a giudizio il 35enne rumeno accusato di violenza sessuale aggravata dalla minore della età della vittima, vale a dire una parente di 12 anni, figlia di suoi cugini. L’uomo è accusato di aver attesto che la cugine e il marito di lei uscissero fuori casa per portare il bambino di 4 anni all’ospedale, per poi approfittare della figlia della coppia che, all’epoca dei fatti, accaduti a Terracina, durante le feste natalizie del 2022, aveva appena 12 anni.
Secondo il pubblico ministero Valerio De Luca, che ha svolto le indagini, l’uomo sarebbe entrato nella stanza della 12enne mentre dormiva e l’avrebbe presa ai polis, bloccandola e consumando un rapporto sessuale completo.
A febbraio, il 35enne è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, dopo essere finito agli arresti domiciliari per l’episodio di violenza. L’arresto era stato eseguito il 7 febbraio 2024 dalla Polizia di Stato, a Terracina.
Il rumeno, nell’interrogatorio di garanzia, aveva negato ogni accusa, sostenendo che la denuncia è frutto di una vendetta costruita ad arte dai genitori della ragazza. Per quanto riguarda il fatto circoscritto alla serata in cui si sarebbe consumata la violenza, il 35enne aveva detto che quel giorno non era presente nella casa in cui avrebbero avuto luogo gli abusi sessuali. Insomma, la denuncia sarebbe stata l’apice di dissidi famigliari. La famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Mirko Pannozzo.
A ottobre 2023, secondo quanto ricostruito dall’accusa, i genitori della vittima avevano presentato una denuncia nei confronti dell’indagato, raccontando di aver appreso solo pochi giorni prima di una presunta violenza sessuale avvenuta circa 8 mesi prima (Natale 2022), ai danni della propria figlia, all’epoca dei fatti 12enne.
La minorenne aveva raccontato di non aver detto nulla di quanto avvenuto se non a distanza di diverso tempo, poiché convinta di non essere creduta e ancora impaurita per l’accaduto; tuttavia, non sopportando più il peso di quanto successole, si era decisa a confidarsi con la sorella.
I genitori della vittima, appreso dalla loro figlia maggiore quanto avvenuto in loro assenza e avuto conferma anche dalla stessa figlia minore, si erano quindi convinti a proporre querela.
A seguito della denuncia, gli investigatori del Commissariato di Terracina avevano effettuato mirati approfondimenti investigativi di concerto con la Procura, nel corso dei quali era stata sentita nelle forme dell’audizione protetta anche la stessa vittima, la quale ha confermato integralmente i fatti narrati, risultando fortemente attendibile e credibile.
Sulla scorta degli elementi raccolti e dalle evidenze dell’audizione protetta, la Procura aveva proceduto alla richiesta di idonea misura cautelare al giudice per le indagini preliminari che, concordando con il quadro indiziario prospettato, aveva disposto gli arresti domiciliari.
Il 35enne, ancora agli arresti domiciliari, dovrà affrontare il processo che inizierà il prossimo 15 aprile davanti al secondo collegio del Tribunale di Latina.