VIOLENTATA A 12 ANNI NELLA STANZA DA LETTO DAL CUGINO DELLA MADRE: “LE DISSE CHE SE DENUNCIAVA NESSUNO LE AVREBBE CREDUTO”

Violenza sessuale sulla nipote di 12 anni: prosegue il processo presso il Tribunale di Latina. L’uomo è stato arrestato a febbraio 2024

Prosegue il processo per violenza sessuale a carico di un uomo di nazionalità rumena di 37 anni. Il processo è stato incardinato dinanzi al secondo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Elena Nadile. Oggi, 15 luglio, sono stati ascoltati la madre e il padre della minore, interrogati dal pubblico ministero Giuseppe Miliano e dall’avvocato difensore Massimo Frisetti.

Lo scorso 3 settembre, si era svolto l’incidente probatorio per il 37enne di origine rumena, accusato di aver stuprato la nipote di 12 anni. Dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, e al pubblico ministero, Martina Taglione, aveva fornito la sua versione dei fatti la ragazzina di 14 anni che, all’epoca delle circostanze contestate, aveva appena 12 anni. La famiglia della vittima, costituita parte civile, è assistita dall’avvocato Mirko Pannozzo.

Dopo l’arresto eseguito il 7 febbraio 2024 dalla Polizia di Stato a Terracina, il 36enne rumeno, cugino della madre della vittima, era stato interrogato dallo stesso giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli. L’uomo aveva negato ogni accusa, sostenendo che la denuncia della vittima, arrivata nel 2023, mentre i fatti contestati risalgono all’anno precedente (2022), era frutto di una vendetta costruita ad arte dai genitori della ragazza. Per quanto riguarda il fatto circoscritto alla serata in cui si sarebbe consumata la violenza, il 37enne aveva detto che quel giorno non era presente nella casa in cui avrebbero avuto luogo gli abusi sessuali. Insomma, la denuncia sarebbe stata l’apice di dissidi famigliari.

Ad ottobre 2023, secondo quanto ricostruito dall’accusa, i genitori della vittima avevano presentato una denuncia nei confronti dell’indagato, raccontando di aver appreso solo pochi giorni prima di una presunta violenza sessuale avvenuta circa 10 mesi prima, nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 2022, ai danni della propria figlia.

In particolare, la vittima aveva confidato alla sorella maggiore che in un’occasione in cui i genitori avevano chiesto all’indagato, loro parente, di badare ai propri figli in loro assenza, quest’ultimo, approfittando del loro allontanamento e del fatto che gli altri figli presenti in casa dormissero, si era introdotto nel suo letto e aveva abusato di lei, consumando un rapporto completo.

La minorenne aveva raccontato di non aver detto nulla di quanto avvenuto se non a distanza di diverso tempo, poiché convinta di non essere creduta e ancora impaurita per l’accaduto; tuttavia, non sopportando più il peso di quanto successole, si era decisa a confidarsi prima con un’amico e poi con la sorella nell’ambito di una vacanza in Romania. I genitori della vittima, appreso dalla loro figlia maggiore quanto avvenuto in loro assenza e avuto conferma anche dalla stessa figlia minore, si erano quindi convinti a proporre querela.

A seguito della denuncia, i poliziotti del Commissariato di Terracina avevano effettuato mirati approfondimenti investigativi di concerto con la Procura, nel corso dei quali era stata sentita nelle forme dell’audizione protetta anche la stessa vittima, la quale aveva confermato integralmente i fatti narrati, risultando fortemente attendibile e credibile. Sulla scorta degli elementi raccolti e dalle evidenze dell’audizione protetta, la Procura aveva proceduto alla richiesta di idonea misura cautelare al giudice per le indagini preliminari che, concordando con il quadro indiziario prospettato, aveva disposto gli arresti domiciliari. 

Nel corso dell’incidente probatorio, fissato dal Gip Morselli per cristallizzare le prove, la ragazza aveva rivisto in parte quanto denunciato e aveva spiegato che non vi era stato un rapporto completo, confermando però gli abusi di natura sessuale. Presente, per dare supporto psicologico alla minorenne, anche la dottoressa Veronica Errico.

Oggi, come detto, il madre e il padre della ragazzina hanno confermato il quadro accusatorio. La sera dell’abuso sessuale, hanno spiegato di essere andati in ospedale perché il figlio minore aveva la febbre, lasciando gli altri figli in compagnia del cugino della donna, considerato una persona di casa oltreché ad essere un parente.

Da ciò che è emerso, il motivo per cui la ragazzina, in un primo momento, aveva deciso di non denunciare l’accaduto, era motivato dal fatto che il cugino della madre gli avrebbe detto che nessuno le avrebbe creduto e che sarebbe stata anche picchiata per la bugia. L’avvocato difensore Frisetti ha chiesto al padre della ragazza per quale motivo abbia portato la ragazzina da uno psicologo e non da un ginecologo, in modo da accertare gli eventuali abusi.

Ad ogni modo, la ragazzina ha affrontato un percorso psicologico e anche al giorno d’oggi avrebbe problemi di ansia e di relazione con gli altri. Il processo è stato rinviato al prossimo 16 settembre.

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