Si è riunita stamani, 23 ottobre, la commissione trasparenza del Comune di Latina per analizzare la variante Q3 che tanto ha fatto discutere per la velocità di approvazione e “per i modi istruttori che definire spicci parrebbe un eufemismo”. A intervenire una nota di un gruppo di imprenditori e cittadini interessati dalla variante urbanistica e dalla realizzazione delle tre strutture medie di vendita che sorgeranno a ridosso della SS Pontina.
Durante la riunione, trasmessa e conservata in steraming nel cloud comunale, dopo l’illustrazione fornita dai funzionari che nel tempo hanno curato la pratica, l’Assessore all’Urbanistica Muzio ha espresso dubbi sulla legittimità dell’iter procedurale adottato dalla passata amministrazione per approdare alla cosiddetta variante Q3.
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Secondo l’Assessore Muzio, la variante Q3, in quanto modifica delle previsioni del PRG, non poteva essere adottata dalla Giunta Comunale ma doveva passare al vaglio del Consiglio Comunale.
“Se così è, è evidente che l’atto di approvazione della variante Q3 sarà da annullare perché adottato da organo incompetente”.
Durante la riunione è stato evidenziato dai Commissari come la deliberazione di approvazione della variante è stata assunta senza aver acquisito il parere di conformità del Segretario Generale il quale al tempo espresse rilievi sull’interesse pubblico dell’atto. Non è stato chiarito se sia stato pagato o meno, nella misura dovuta e nei tempi dovuti, il contributo straordinario prescritto dal DPR 380/01 e dalla stessa DGM 89 di approvazione definitiva.
La LR 36/87 stabilisce che con la deliberazione di approvazione, tra le altre cose, si determinano i corrispettivi dovuti, si stabilisce l’utilizzo del costo di costruzione e di eventuali oneri straordinari, cosa che a quanto pare non è stata mai fatta.
La questione non è di poco conto dal momento che, secondo il metodo di calcolo del contributo straordinario approvato dal comune con la DCC n° 51/2020 del 22/09/2020, “in ballo ci sarebbe una somma rilevante. Almeno un milione e mezzo di euro dei quali non si ha traccia”. Dalle relazioni istruttorie risulta infatti che mai sia stato calcolato tale contributo.
Al netto delle altre criticità edilizie, tra le quali la sparizione del bosco di quasi mezzo ettaro segato senza una autorizzazione e non risarcito è quella che di più balza all’occhio, la vicenda Q3, anche alla luce della indagine della Procura attualmente in corso, sta assumendo sempre di più un valore esemplare poiché “l’iter istruttorio seguito in Q3 – conclude la nota – sembra essere stato, per la passata amministrazione, il paradigma comportamentale sotteso ad altre varianti come quella del MOL e quella dell’ex Liceo Musicale su via Romagnoli”.
La Commissione si è aggiornata alla prossima settimana.