UNA BUSSOLA PER ORIENTARSI NELLA TERZA ETÀ A CISTERNA

Concluso il ciclo di incontri per gestire le malattie croniche organizzato dal settore Welfare del Comune di Cisterna

Si è concluso nei giorni scorsi il progetto “Bussola Senior” organizzato dal Comune di Cisterna di Latina, settore Welfare e Politiche Sociali, con il contributo della Regione Lazio.

Un progetto nato dall’esigenza di dare alla persona anziana la possibilità di acquisire conoscenza e consapevolezza dei propri bisogni di salute, di assumere la responsabilità della gestione della propria condizione e l’eventuale malattia e suo percorso. 

Le attività hanno coinvolto il medico di medicina generale Giancarlo Frainetti, il medico in scienze della nutrizione Giancarlo Sandri, l’assistente sociale Alessandra Neri e lo psicologo Alessandro Ferro che hanno svolto incontri interattivi.

I contenuti del programma hanno fatto riferimento alla prevenzione, alla gestione dei sintomi, agli aspetti emozionali e sociali delle malattie croniche e hanno fornito approfondimenti rispetto alle principali patologie legate all’invecchiamento. Inoltre la conoscenza, riconoscimento e gestione della sintomatologia nelle malattie croniche, la prevenzione delle condizioni di rischio, soprattutto attraverso un corretto regime alimentare, e infine una fase di orientamento sui servizi socio-sanitari dislocati sul territorio.

“La gestione della malattia cronica – affermano l’assessore al Welfare e Politiche Sociali, Carlo Carletti, e il delegato alla Salute, Francesco Maggiacomo – è per definizione uno sforzo di collaborazione, che richiede specifiche competenze degli operatori nello sviluppare e nel mantenere solide relazioni terapeutiche. “Bussola Senior” si è rivolto a persone anziane che, supportate nel vivere la miglior qualità di vita possibile rispetto alle proprie condizioni, ha posto al centro il paziente quale protagonista dell’autocura e dei processi socio-assistenziali. Vista la numerosa e attenta partecipazione – concludono – stiamo già programmando nuove iniziative legate agli importanti temi della prevenzione e della condizione di solitudine dell’anziano, un fenomeno che la pandemia ha reso più diffuso e intenso”.

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