I 133MILA EURO PERSI NELLA GESTIONE DELLE SPIAGGE. LA VERSIONE DI AMICI IN CONSIGLIO

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Consiglio comunale di Terracina
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Consiglio comunale di Terracina: ascoltata il Direttore generale dell’Azienda Speciale sulla gestione delle spiagge

Nell’aula del consiglio comunale di Terracina era attesa la manager dell’azienda strumentale del Comune, Carla Amici, in sella da 12 anni. Un unico punto all’ordine del giorno per un’assise che, almeno in partenza, prometteva di essere infuocata. L’esito, invece, è stato blando con un’opposizione che non è riuscita ad essere ficcante su parecchie questioni aperte che riguardano l’azienda stessa, considerando le attenzioni che anche di recente ha attirato su di sé.

Sullo sfondo, come noto, la vicenda che ha visto coinvolti gli assistenti bagnanti assunti da una società, la ditta individuale Marcoccia Simone, la quale a sua volta aveva avuto in concessione gli arenili del litorale di Terracina affidati in house all’Azienda Speciale di Terracina.

Dopo l’intervento dell’Inps e di una Commissione regionale ad hoc composta anche dall’Ispettorato del Lavoro, Inail, Inps e dalla Finanza, sono venute fuori alcune circostanze per cui vi sarebbero state delle richieste da parte della suddetta ditta ai lavoratori. A quest’ultimi veniva chiesta (con tanto di messaggi a provarlo) la restituzione di parte dello stipendio da 800 euro mensili. Un fatto grave, nel caso in cui fosse definitivamente accertato, dal quale l’Azienda Speciale si è detta estranea, ma per il quale anche la ditta Marcoccia si reputa tale. Peraltro, nelle indagini coordinate dalla Procura, sarebbe spuntata un’altra ditta, riferibile a un esponente politico di Terracina – il consigliere comunale nella maggioranza Tintari, Marcello Masci -, che risulterebbe essersi occupata della manodopera dei bagnini sugli arenili di Terracina, oltreché al noleggio di attrezzatura balneare. La ditta in questione è la Acqua blu srl e, a questo punto, l’ipotesi è quella di interposizione di manodopera.

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E, sempre per quanto riguarda, l’azienda speciale, negli ultimi giorni forti sono i rumors rispetto ad accertamenti, che sarebbero sfociati in qualcosa di concreto, da parte della Corte dei Conti. Accertamenti che avrebbero coinvolto la stessa Azienda speciale e l’amministrazione.

Ad ogni modo, rispetto al consiglio comunale odierno, la Dg Amici ha spiegato l’iter di gestione dei quattro arenili comunali che nell’estate 2021 ha visto l’azienda in prima linea, investita dalla stessa Giunta comunale Tintari. “Veniamo coinvolti alla gestione, una volta che c’era stata una revoca degli appalti” – ha detto Amici.

La dirigente ha spiegato che è stata attuata la gestione delle spiagge, nonostante il core business dell’azienda siano i servizi sociali. La stessa gestione degli arenili non è unicum poiché le spiagge furono già amministrate dall’ente strumentale nel 2011: si trattava di un tratto di arenile comunale attrezzato. All’inizio – ha ammesso Amici – ci sono state delle defaillance, poiché la delibera di Giunta è a fine maggio, ossia a pochi giorni dall’inizio della stagione balneare più piena. Predisposto il business plan, lo stesso viene approvato dalla Giunta così da arrivare alla assegnazione delle spiagge il 26 giugno 2021: un mese di gestione perduti, sottolinea Amici. “Siamo stati sobillati dai cittadini che chiedevano di poter affittare un ombrellone (alla fine abbiamo messo a terra 1200 ombrelloni)”. I pagamenti degli utenti per la prenotazione delle postazioni in spiaggia sono arrivati per via elettronica, poiché, come ha detto Amici, si è scelto di preferire questo tipo di soluzione, rispetto a a quella dei contanti, tramite una società che aveva avuto esperienze anche sulla riviera romagnola.

Ma il problema più grosso era quella rappresentato dalle attrezzature per cui è stata fatta un’indagine d mercato. “Mi sono confrontata con la Capitaneria di Porto per il reperimento di strutture e delle figure come quelle degli assistenti bagnanti. Abbiamo trovato difficoltà a reperire personale qualificato. Anche la Capitaneria di Porto era disposto a formare i bagnini, senza questi non potevo aprire la gestione balneare. Nel frattempo ci siamo attivati con manifestazioni di interesse per le attrezzature ma abbiamo trovato un cartello. Abbiamo chiamato fabbriche nel Lazio, Toscano e Emilia, ma a luglio non c’era attrezzatura. Mi arriva con mail la disponibilità da parte di una sola ditta per l’attrezzatura”.

Per il noleggio c’era stata disponibilità di chi aveva gestito negli anni precedenti e il cartello è consistito in un accordo tra gli operatori: alla fine è stato pagato 70 euro a pezzo, per tale ragione 210 euro è stato il costo di una postazione in spiaggia per la stagione intera.

“Come azienda speciale mi sono iscritta all’Anac e c’era stata una modifica normativa per la fornitura attrezzature. Abbiamo iniziato con la pulizia delle spiagge con procedura ad evidenza. Abbiamo provveduto alla pulizia e ci siamo trovati spiagge devastate dal punto di vista ambientale, cemento sotto la spiaggia, plastica, impianti elettrici. Abbiamo dovuto fare di nuovo tutti gli impianti idraulici, quelli precedenti erano stati tranciati, e quelli vecchi sono ancora sotto la spiaggia. Ci è costato soldi che non avevamo previsto. Abbiamo provveduto a fare tutta l’impiantistica, la stessa Acqualatina si è meravigliata perché chiedevamo la fornitura, forse in precedenza non veniva richiesta”.

“Abbiamo preso in noleggio le casette – ha continuato Amici nel suo lungo elenco – abbiamo cominciato allestire in progress, è stata una corsa continua: difficoltà a reperire bagnini ma anche gli spiaggini. L’agenzia interinale a cui ci eravamo rivolti ha fatto un avviso pubblico per reperire personale ma è stato una sorta di passaparola. Abbiamo avuto possibilità di avere nelle spiagge ragazzi che avevano finito le scuole, ma molti non si rendevano conto del compito che dovevano affrontare. C’è stato un processo di formazione con i più esperti: oltreché ai lavoratori interinali, abbiamo affiancato i nostri referenti negli info-point. Su ogni info-point c’era turnazionne: abbiamo messo a disposizione tutto il nostro personale. E il 15 luglio abbiamo aperto i nostri punti ristoro con contratti con le ditte, formando i nostri dipendenti”.

Per quanto riguarda i bagnini, il tema forse più scottante, viste le indagini in corso, Amici ha rivendicato di aver dato lavoro stabile e retribuito: “ci sono bagnini che ancora oggi ci ringraziano per avere avuto retribuzione e Tfr. Ho registrato pochi reclami: soprattutto persone che nella paura del Covid chiedevano misure di sicurezza, ma noi abbiamo fatto tutto quanto dovevamo. Si poteva fare meglio? Sì, ma nella vita bisogna imparare dagli errori”.

“Non ci aspettavamo che ci fosse un’attenzione così smisurata rispetto alla gestione delle spiagge – ha dichiarato Amici – ma sono contenta quando arrivano le indagini perché possiamo dimostrare di avere fatto le cose secondo regola. È giusto avere attenzioni, purché non si travalichi il rispetto della persona. Abbiamo trovato difficoltà perché c’era richiesta enorme per le spiagge attrezzate della disabilità, ma non ho mai pensato che queste divenissero ghetti. Abbiamo messo postazioni disabili su tutti i lidi e abbiamo mail di ringraziamento delle famiglie con disabili. Abbiamo collocato a terra più di un chilometro di passerelle per i quattro lidi e siamo secondi in Europa”.

Alla fine, l’ammissione. “Ho individuato tutti i costi nel business plan ma siamo fuori con le entrate: noi prevedevamo un milione e 300mila euro a fronte di costi da un milione e 100mila euro. Invece abbiamo incassato 834mila euro per gli arenili, a fronte di spese per 967mila euro: il disavanzo è di 133mila euro. Ma non è detto che il bilancio dell’azienda al 30 aprile sarà chiuso in perdita. Il valore di bilancio si consoliderà solo allora e sapremo dire se ci sarà stata perdita”.

Problemi anche sul fronte dell’assicurazione delle spiagge e sulla sicurezza. “La polizza è costata 7800 euro. Avevamo previsto anche guardiani notturni ma alla fine abbiamo optato, tramite indagine di mercato, per la Cb Security che ha presentato il preventivo più economico: copertura notturna dalle 9 di sera alle 7 di mattina, per un costo di 56mila euro”.

Tornando ai bagnini, “abbiamo fatto un contratto di servizio e non un contratto d’appalto. Mi sono assicurata che fosse regolare il Durc e che i contratti fossero regolari. Quello che avviene dietro i contratti non è di mia competenza, ecco perché rispetto agli accertamenti ispettivi siamo parte lesa. Noi ci fermiamo all’aspetto tecnico-amministrativo”.

Alla fine dell’intervento, le domande di alcuni consiglieri comunali: Giuseppe Talone (Fratelli d’Italia), Luca Caringi (Gruppo Misto), Valentino Giuliani (Lega) e Sara Norcia (Lega). Domande che si sono concentrare sulla possibile perdita dell’azienda speciale che può incidere sul bilancio comunale, sulla convenzione tra Comune e Azienda Speciale e sui ritardi di informazione e trasparenza da parte dell’azienda medesima.

Sul disavanzo di bilancio, Amici ha detto che “laddove ci fosse, possiamo garantire cone le nostre riserve da 440mila euro“. Inoltre, sui registratori di cassa messi in spiaggia, Amici ha rivelato che sono stati richiesti riscontri dalla Procura di Latina.

La sensazione finale è che il consiglio è stata un’occasione persa dalla parte politica. La Dirigente, pur tra mille critiche e indagini in corso, alla fine non è uscita malconcia. Tutt’altro.

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