Sono prorogati a lunedì 11 maggio il rinvio delle udienze e la sospensione dei termini processuali negli uffici giudiziari di tutto il territorio nazionale: lo stabilisce il Consiglio dei ministri
Il termine del 15 aprile 2020 previsto dall’articolo 83 del decreto legge 17 marzo 2020 è prorogato all’11 maggio 2020; vanno avanti come in passato i procedimenti urgenti come le udienze di convalida per arresti e fermi oltre che i processi con imputati detenuti, se sono loro a chiederlo. In molti casi i procedimenti urgenti si svolgono da remoto grazie al ricorso alle tecnologie telematiche.
Il Governo ha messo da parte l’idea di inserire un emendamento ad hoc nel Ddl di conversione del Cura Italia all’esame del Senato, scegliendo come veicolo normativo il Decreto legge denominato Imprese o Liquidità senza aspettare il decreto “Aprile” per prolungare il periodo cuscinetto, dopo il quale saranno i capi degli uffici a organizzare le attività secondo una scala di priorità.
Comprese nelle proroga di sospensione anche il decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili e penali (indagini preliminari, adozione di provvedimenti giudiziari e deposito della loro motivazione, proposizione degli atti introduttivi del giudizio e dei procedimenti esecutivi, impugnazioni e, in genere, tutti i termini procedurali) e i termini per la notifica del ricorso in primo grado innanzi alle Commissioni tributarie.
Nel settore civile continuano a celebrarsi le udienze urgenti che riguardano minorenni e rapporti familiari.
Il Governo ha esaudito le richieste dell’Associazione nazionale magistrati, che nei giorni scorsi aveva prospettato il rischio che migliaia di persone fossero esposte al contagio da Coronavirus in caso di piena riapertura dei palazzi di giustizia.
