UCCISO CON UN TAGLIO ALLA GOLA A SERMONETA: FERMATO PER OMICIDIO UN CONNAZIONALE DI JOHN ERIC

Omicidio a Sermoneta, i Carabinieri hanno eseguito il decreto di fermo nei confronti di un connazionale della vittima

Una festa finita male, non è più una ipotesi, ma i Carabinieri ne sono certi. Qualche fraintendimento di troppo, mai celate rivalità tra appartenenti a una stessa comunità e la voglia di primeggiare sul prossimo, condito da consumo di alcol e droghe. Questa potrebbe essere la prima causa dell’aggressione finita con la morte per dissanguamento avvenuta a Sermoneta.

Stanotte, a Sermoneta, i Carabinieri del Comando Provinciale di Latina hanno proceduto, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Latina, al fermo di indiziato di delitto di iniziativa della polizia giudiziaria a carico di un cittadino nigeriano, 35 anni, David Ojo, residente a Priverno, gravemente indiziato di aver commesso l’omicidio ai danni del un suo connazionale: il 31enne John Eric. Il 35enne, interrogato dai Carabinieri, non ha però ammesso di avere colpito e ucciso Eric: sarebbe stato preso in giro dal 31enne e persino preso a schiaffo. Successivamente, complice il tasso alcolemico alto, il 35enne si sarebbe vendicato e con il vetro rotto della bottiglia avrebbe inferto il colpo fatale al connazionale.

Le attività di indagini lampo, eseguite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, diretti dal tenente colonnello Antonio De Lise, coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Latina, e dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia e della Stazione di Sermoneta, sotto la direzione della Procura di Latina, si sono svolte nell’ambito delle investigazioni successive all’omicidio avvenuto nella nottata di ieri, 13 novembre 2023.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, l’omicidio di Eric è avvenuto all’esterno dell’abitazione dove i protagonisti si erano incontrati per partecipare ad una festa privata. A emettere il decreto di fermo per il 35enne nigeriano è stato direttamente il sostituto procuratore di Latina, Martina Taglione. Ora dovrà essere il giudice per le indagini preliminare del Tribunale di Latina a confermare o meno l’arresto.

Ieri, intorno alle ore 12, infatti, in via Dormigliosa, i Carabinieri dell’Arma della Stazione di Sermoneta e della Sezione Operativa del Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia, insieme a personale sanitario del 118, sono intervenuti per il ritrovamento di una persona straniera deceduta, dell’età di circa 30 anni. Ad accorgersi del corpo dell’uomo è stato il proprietario 80enne del terreno dove sorge il casolare, diviso in mini appartamenti affittati a diversi immigrati, in cui si è consumata la festa finita male.

Il luogo dove è stato rinvenuto il cadavere è stato isolato da parte dei militari. Ciò che è certo è che l’uomo, John Eric, 31 anni (residente a Roccagorga), si trovava in un casolare in Via Dormigliosa (la strada che arriva a Doganella di Ninfa) dove era in corso una sorta la festa tra stranieri.

L’uomo, da ciò che risulta, è stato colpito vicino alla gola, probabilmente da un oggetto contundente: un coltello o una collo di bottiglia rotta. Il 31enne, che presenta la ferita più grave all’altezza della giugulare, è stato trovato già cadavere da Carabinieri e personale sanitario. Ad ogni modo, non è l’unica ferita: l’uomo ha altri tagli più lievi sempre tra viso e collo.

I militari dell’Arma indagano per omicidio e sono stati fitti gli interrogatori, in primis con gli abitanti della casa nei pressi della quale è stato ritrovato morto il nigeriano, senza lavoro ma con permesso di soggiorno. Ascoltato anche il fratello di Eric.

La convinzione degli investigatori è che si è trattato di una lite degenerata nel peggiore dei modi, nell’ambito di una festa domenicale (usuale nella comunità degli immigrati) dove probabilmente il grado alcolico è stato elevato.

Ma non è tutto perché, in Via Dormigliosa, c’è una folta comunità di immigrati: non solo nigeriani, ma anche rumeni e persone del nord Africa. Nel 2022, a primavera, un altro giovane nigeriano, di circa 25 anni, era stato aggredito sempre sulla stessa via, mentre, durante una festa, si era allontanato per strada.

Il giovane fu accoltellato e picchiato, ma, seppur riconoscendo dalle immagini mostrategli dagli inquirenti alcuni dei suoi aggressori, decise di non denunciare. Un regolamento dei conti che non ha mai trovato la sua spiegazione, anche in ragione dell’assenza di una denuncia da parte della vittima, miracolosamente salvata dai sanitari dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina.

Stavolta, è diverso. Come si dice in modo abusato, c’è scappato il morto e la tensione all’interno della comunità, se dietro l’aggressione dovesse esserci dell’altro tipo una ritorsione, non può che salire. L’autopsia disposta dalla Procura di Latina aiuterà a capirne qualcosa di più, nonostante l’oggetto mortale del corpo contundente non sia stato ancora trovato.

Una giornata tremenda per la provincia di Latina perché i Carabinieri, praticamente nelle stesse ore, si sono dovuti recare anche a Bella Farnia dove c’era un uomo di 48 anni, di nazionalità indiana, aggredito e in fini di vita. Il 48enne è morto dopo poche ore, in mattinata, al Santa Maria Goretti di Latina. Nessun legame tra i due omicidi. Oggi, anche per l’omicidio di Bella Farnia, i Carabinieri hanno proceduto a due arresti.

AGGIORNAMENTO – L’arrestato, difeso dall’avvocato Ugo Bianchetti, verra interrogato il prossimo 16 novembre dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario.

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