TURBATIVA E INTESTAZIONE DI BENI A SABAUDIA: ANCHE LA INVIMIT CONTRO DI MAIO

Turbativa d’asta e intestazione fittizia di beni a Sabaudia: è iniziato il processo per il 76enne Salvatore Di Maio

È iniziato il processo per il 76enne di Sabaudia, Salvatore Di Maio, accusato di turbativa d’asta e intestazione fittizia di beni, difeso dagli avvocati Siciliano e Angeloni. Si sono costituiti parti civili la cittadina di Sabaudia Chiara Magoni e la Invimit. La Investimenti Immobiliari Italiani Sgr S.p.A., società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è parte offesa nel processo che vede sul banco degli imputati Di Maio, oggi presente in aula e dinanzi al collegio del Tribunale, presieduto dal giudice Laura Morselli.

A ottobre scorso, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, presentato dal 75enne di Sabaudia, che ha impugnato il provvedimento di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposto a maggio 2022 dal Giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario, su richiesta del Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e del Sostituto Procuratore Claudio De Lazzaro.

Gli ermellini hanno stabilito che Di Maio poteva lasciare gli arresti domiciliari e tornare in libertà, sostituendo e annullando l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Roma a cui lo stesso Di Maio era ricorso e che aveva dato ragione all’impianto accusatorio della Procura di Latina che ritiene l’uomo accusato dei reati di turbata libertà degli incanti ed intestazione fittizia di beni.

A maggio 2022, la Squadra Mobile di Latina aveva proceduto all’esecuzione del sequestro preventivo nei confronti del citato Di Maio e della moglie, indagata a piede libero, di 7 beni immobili e di una società immobiliare, siti a Sabaudia.

Le indagini nascevano dalla denuncia presentata da una donna, Chiara Magoni, alla Questura di Latina, nel mese di luglio 2020, nella quale era stato rappresentato un episodio di turbativa d’asta relativa ad un immobile sito a Sabaudia, oggetto di aggiudicazione provvisoria in favore della medesima da parte della società INVIMIT, incaricata della dismissione del patrimonio immobiliare di enti pubblici, fra cui quello della Regione Lazio.

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Le indagini, secondo gli inquirenti, avevano consentito di accertare come Di Maio avesse occupato abusivamente un immobile, nonostante il rilascio immediato ordinato con una sentenza del Tribunale di Latina nel 2014.

Era emerso, inoltre, che Di Maio, noto imprenditore ed ex carabiniere, già noto alle cronache giudiziarie (destinatario anni fa di una confisca di beni milionaria), avrebbe inteso lucrare dalla società INVIMIT e dalla aggiudicataria provvisoria una “somma” per liberare l’immobile, in realtà non più in suo possesso. Ciò sarebbe stato possibile anche in ragione del profilo mostrato dall’uomo, come emerge dalla misura di prevenzione personale e patrimoniale, in precedenza disposta dal Tribunale di Latina, da cui si evince che lo stesso è stato condannato in primo grado per il reato di estorsione nell’ambito di un procedimento di criminalità organizzata.

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Il processo nei confronti di Salvatore Di Maio è stato rinviato al prossimo 18 gennaio 2024.

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