TRUFFE GLI ANZIANI, RINVIATI A GIUDIZIO I DUE TRASFERTISTI ACCIUFFATI A MARZO

Sorpresi a truffare anziani del capoluogo, dalla Campania fino a Latina per mettere in atto l’azione delittuosa: entrambi a giudizio

Inizierà il prossimo 12 settembre, davanti al Tribunale di Latina, il processo, ottenuto con il giudizio immediato dalla Procura di Latina, a carico di Vincenzo Esposito (22 anni) e Ciro Marangio (42 anni), difesi dagli avvocati Antonio Ceccani e Andrea Palmiero.

Ad aprile scorso, fu proprio il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota (successivamente arrestata per noti fatti che l’hanno coinvolta), a ascoltare, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, i due uomini arrestati nella giornata del 31 marzo scorso. Il Gip Castriota aveva convalidato gli arresti e confermato il carcere per i due uomini. Uno di loro, Vincenzo Esposito, aveva ammesso gli addebiti e sostenuto di essere dispiaciuto per la donna che, oltreché truffata, è caduta a terra dopo che le avevano rubato i soldi.

I fatti risalgono, come detto, al 31 marzo. I due uomini sono stati bloccati dalla Squadra Mobile di Latina, in una operazione lampo: si tratta di trasfertisti della truffa che, dopo un inseguimento avvenuto su Via del Lido che ha destato attenzione anche da parte di ignari cittadini, sono stati acciuffati.

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Gli uomini della Questura di Latina hanno fermato entrambi i soggetti che, provenendo dalla Campania, stavano mettendo in atto le truffe agli anziani le quali, sempre più spesso, sono entrate nella cronaca di tutti i giorni. I due uomini sarebbero stati bloccati sulla loro auto all’inizio di Via del Lido, per poi essere condotti nelle camere di sicurezza della Questura a disposizione dell’autorità giudiziaria.

In particolare, ad essere raggirata una coppia, marito e moglie novantenni, a cui i malfattori hanno detto che il figlio stava per essere arrestato e che servivano circa 4mila euro. I poliziotti sono intervenuti appena in tempo che i due campani prendessero la fuga. Soccorsa la donna anziana che è stata trovata per terra in seguito alla resistenza della stessa a cui i due napoletani avevano rubato i soldi, oltre 3mila euro.

A dare manforte ai due campani anche un complice che avrebbe tempestato di telefonate il figlio della coppia così da non poter chiamare i suoi anziani genitori e impedire agli stessi di telefonare a loro volta al figlio per verificare se fosse vero che sarebbe stato arrestato se non avessero pagato i soldi. Per adesso, il processo, però, inizierà solo per i due campani.

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