TITOLARE DI UNA DITTA AL MOF COLPITO DA INTERDITTIVA ANTIMAFIA: È STATO ARRESTATO NELL’OPERAZIONE JARS

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Mof di Fondi

Titolare di una ditta individuale viene colpito da interdittiva antimafia: il provvedimento nei confronti di uno dei coinvolto nell’operazione “Jars”

È uno degli indagati dell’imponente operazione “Jars”, l’inchiesta svolta da Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina che, ad aprile scorso, ha portato a diversi arresti con contestazioni di reati tra cui spaccio di droga e estorsioni. Ad emergere, peraltro, inquietanti legami clan e spaccati di violenza anche armata, compresi attentati e ritorsioni.

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Si tratta del 37enne Armando Ciccone, uno degli uomini arrestati e accusato di far parte di una delle due bande rivali che si sono contese la primazia per il mercato dello spaccio nella Piana di Fondi. Già coinvolto in operazioni antidroga, il 37enne detto “Ceppo” è stato destinatario di una interdittiva antimafia disposta dalla Prefettura di Latina in qualità di titolare di una ditta che opera al mercato ortofrutticolo di Fondi.

Una interdittiva scattata grazie al protocollo d’intesa rinnovato tra Prefettura e Mof che ha fatto scattare il provvedimento in ragione dell’ultima operazione antimafia dell’aprile scorso.

“La legalità non è una scelta, è un presupposto – disse il prefetto Maurizio Falco nel rinnovare l’intesa col Mof nel 2022 – Per questo ci dobbiamo dotare degli strumenti per la legalità. Il patto che rinnoviamo e che fu sottoscritto per la prima volta nel lontano 2017 tiene conto di una importante novità: la volatilità della titolarità delle aziende. Troppe aziende passano di mano per rifarsi il trucco e poter poi aspirare ai fondi e a tutte le opportunità che ci sono, tra cui le risorse del Pnrr. Cerchiamo di seguire questa legalità insieme ai grandi player del territorio, tra cui il MOF. Una chiave di lettura è il cambiamento della narrazione, che non significa negare quello che di sbagliato c’è, ma far emergere le positività per mettere nell’angolo le oscurità. Non c’è solo la risposta repressiva, ma anche quella preventiva. Non vogliamo bollare nessuno, ma la gente si deve guadagnare il target della trasparenza”.

“Il protocollo – aveva ribadito il presidente del MOF Bernardino Quattrociocchi – è uno strumento concreto, non è solo una facciata. Questo documento ci permette di monitorare i cambi delle quote azionarie e societarie o il cambio degli amministratori. Ci permette di essere una presenza attiva e forte su tutto ciò che ruota attorno al sistema MOF e più in generale sul territorio. Il MOF è un motore economico importante ed è giusto che sia attenzionato, ma noi dobbiamo anche rendere giustizia a tutti gli imprenditori che hanno le mani spaccate dalla fatica e che operano nel mercato con serietà e trasparenza”.

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