L’autista russo, presunto organizzatore del trasporto delle tigri dall’Italia alla Russia, è stato arrestato dalla polizia polacca. A scriverlo IlSole24ore. Sarebbe stato fermato l’1 novembre e pare che la Procura polacca di Lubin lo abbia incriminato per maltrattamento di animali.
A riferirlo la portavoce della medesima procura, Agnieszka Kepka che ha rivelato il nome del cittadino russo: Vakhitov F.
Il trasporto delle tigri, come noto, è costato la vita a uno dei 10 animali.
Per quanto riguarda, invece, i due autotrasportatori italiani che conducevano il camioncino con le 10 tigri, dopo essere stato interrogati sarebbero anche loro in stato di fermo. A rivelarlo all’agenzia Sputinik, Andrea Casini, membro di Lav, la Lega antivivisezione che per prima, ad ottobre, ha rivelato il tragico tragitto dei poveri animali da Latina al Daghestan, poi bloccato al confine tra la Polonia e la Bielorussia.
Anche Lav, come le altre due associazioni ambientaliste Earth e SPCA Italia Protezione Animali, ha presentato denuncia contro ignoti.
Sempre secondo Lav, un centro spagnolo per il salvataggio di animali esotici si sarebbe dichiarato disponibile a prendere 5 tigri. I restanti quattro felini rimarrebbero in Polonia negli zoo di Poznan e Wroclaw.
Il caso, che comunque rimane pieno di punti di interrogativi, si è aperto alle più disparate ipotesi: c’è chi, come Isabella Pratesi direttore conservazione WWF Italia, riconduce il trasporto a un presunto traffico: spesso le tigri sarebbero utilizzate dalla medicina tradizionale cinese, andando incontro a un “destino infausto”.