TERRENI BORGO MONTELLO. IL LEGALE DI LA MARCA SCRIVE A LATINA TU

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La lettera dell’avvocato Antonio Russo per conto del dott. Daniele La Marca al fine di rettificare l’articolo di Latina Tu “I terreni di Borgo Montello acquistati da un giovane imprenditore

Di seguito la lettera di rettifica che pubblichiamo integralmente. In fondo ad essa, la breve risposta dell’autore dell’articolo Bernardo Bassoli

Scrivo la presente in nome e per conto del dott. Daniele La Marca, il quale sottoscrive questa nota allo scopo di farne propri i contenuti. La presente viene redatta con riferimento all’articolo pubblicato il 4 febbraio 2020 dal titolo “I terreni di Borgo Montello acquistati da un giovane imprenditore”, a firma del giornalista Bassoli Bernardo, sul giornale on line “Latina tu”, testata sulla quale peraltro non è possibile rinvenire l’esposizione della gerenza, ovvero del nominativo del direttore responsabile della testata stessa. L’articolo sopra indicato è lesivo dell’immagine e dell’onorabilità del dott. La Marca e (ai sensi della legge sulla stampa n. 47/1948) si chiede la pubblicazione, con la stessa evidenza in pagina, della rettifica così come contenuta nella presente nota. In primo luogo è inopportuno e fuorviante qualunque avvicinamento o accostamento, anche solo teorico o possibile, del mio cliente con ambienti di criminalità organizzata. Si sottolinea in questa sede che il dott. La Marca è totalmente incensurato, ed è un valente imprenditore agricolo: egli ha acquistato i terreni in questione allo scopo preciso di sfruttarli economicamente per la coltivazione. Per quest’annata in particolare quei fondi sono destinati a produrre angurie. Oltretutto (particolare non secondario) il dott. La Marca è già proprietario di diversi altri terreni, tutti nell’area, e tutti sfruttati per scopi agricoli. Diversi altri fondi infine, per allargare le coltivazioni, il dott. La Marca li ha presi in affitto, sempre in quella zona. É pertanto evidente che il primo a non avere interesse a qualunque ipotesi di riapertura della discarica di Borgo è proprio il dott. La Marca, operativo nel tessuto produttivo del territorio da oltre 10 anni. Non meno inopportuna è stata la scelta editoriale della fotografia pubblicata a corredo dell’articolo: l’immagine infatti è stata scattata in un incontro pubblico e ritrae il dott. La Marca con persone che nulla hanno a che vedere, nemmeno da lontano, con la vicenda dei terreni e della discarica. Malgrado ciò anche essi, al pari del dott. La Marca, sono stati accostati ad una narrativa giornalistica che fa riferimento ad ambienti malavitosi ed alla riapertura della discarica. “Io – sottolinea l’imprenditore Daniele La Marca – in realtà sono ben disponibile a fornire qualunque contributo che vada nella direzione di non far riaprire la discarica, non escludendo l’appoggio ai comitati civici già schierati contro la riapertura“. Si chiede pertanto ai sensi della legge 47/1948 la pubblicazione sulla testata “Latina tu” della presente lettera di precisazione e rettifica, riservandosi in ogni caso il dott. La Marca qualunque altra iniziativa, in qualunque sede possibile, a tutela dei suoi interessi e della sua immagine. 

Ringrazio l’avvocato Russo e il dottor La Marca per la cortese lettera di precisazione. Come autore dell’articolo, sono in dovere di puntualizzare alcuni punti della lettera con la premessa che Latina Tu non ha un direttore responsabile perché non è una testata giornalistica ma un sito e i responsabili effettivi di ciò che viene pubblicato sono i singoli autori degli articoli che, ad ogni modo, sono soggetti alle leggi come qualsiasi giornalista che scrive su una testata giornalistica. 
Nel merito dei punti sollevati dal dottor Daniele La Marca, tramite il suo legale avv. Antonio Russo, è bene precisare che non ho accostato l’imprenditore a nessun ambiente della criminalità organizzata, e non ho scritto che fosse stato coinvolto in indagini né tantomeno condannato in alcun procedimento. Ecco perché non comprendo il rilievo in cui si sottolinea che il dott. La Marca è un incensurato. Io non l’ho messo neanche in dubbio nel testo. Per quanto concerne la foto, come scrive l’avv. Russo, è un’immagine pubblica facilmente reperibile sul sito della Confederazione nazionale Piccole e Medie Imprese Italiane di cui il dott. La Marca è consigliere nazionale e la cui sede regionale figura in Via Monfalcone (questa è la ragione per cui viene citata). È sufficiente, per qualsiasi lettore, leggere l’articolo da me scritto per evincere che non vi è alcun danno d’immagine nei confronti del dott. La Marca di cui scrivevo “ciò che si può dire dell’acquirente è che di certo ha parecchi interessi in zona”, un aspetto confermato dalla lettera dell’avvocato Russo, “seppure non direttamente ascrivibili ad appetiti da discarica”: ecco perché è di difficile comprensione, da parte mia, il fatto che si voglia rimarcare che il dott. La Marca sia contrario all’apertura della stessa.
Da ultimo, il riferimento alla criminalità organizzata, nello specifico agli Schiavone di Casal di Principe, è dovuto al fatto che il dott. La Marca ha acquistato alcune particelle da parenti dei primi. Parenti di cui, peraltro, scrivo nell’articolo essere incensurati. Non vedo, francamente, la lesività e il danno d’immagine al dottor La Marca. 
Ad ogni modo, colgo con piacere, come scritto dall’avvocato Russo, il proposito del giovane imprenditore di schierarsi con i comitati che da anni lottano contro la riapertura della discarica. Sono sicuro che sarebbero ben lieti nel vederlo al loro fianco con azioni concrete. 

Cordiali saluti, 

Bernardo Bassoli 

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