Il 5 ottobre l’ultimo appuntamento di Tracce con il concerto per piano e voce nella Chiesa del Purgatorio a Terracina.
Due artisti indipendenti, due storie musicali autonome e in continuo divenire, che si incrociano e danno vita a un disco bellissimo: “A Closer Distance“, uscito per l’etichetta newyorchese Temporary Residence. Ora Bruno Bavota, pianista e polistrumentista napoletano, e Chantal Acda, cantautrice e musicista statunitense, sono in tour in Italia e in Europa e Tracce, il prossimo 5 ottobre, li avrà ospiti della sua rassegna nell’ultimo concerto in programma per questa stagione a Terracina, nello splendido scenario della Chiesa tardo-barocca detta “del Purgatorio”.
Chantal e Bavota si sono incontrati nel periodo subito successivo alla pandemia, entrambi reduci da rispettivi dischi “difficili”, realizzati nelle lunghe giornate di lockdown. Il loro è l’incontro di quando le distanze hanno iniziato a ridursi, e così è nato “A Closer Distance“, ancora pieno delle atmosfere rarefatte e dal tempo dilatato dalla “clausura” forzata, ma con dentro una nuova ricerca della luce alla fine del tunnel. La voce di Chantal, cristallina, intensa, bellissima, accarezza le partiture pianistiche di Bavota: ne vengono fuori delle bellissime ballate sospese e… senza tempo.
C’è qualcosa di sacro in queste composizioni, un senso di profondo rispetto per la vita e il suo senso profondo. Una vita che durante il covid si è scoperta all’improvviso fragile e sola. La musica arriva allora come strumento di connessione, antidoto alle solitudini, speranza.
Ci lasceremo trasportare dalle melodie intime di Bruno e Chantal e così la rassegna saluterà la stagione ricca del 2023. “Che questo concerto, intimo e raccolto, che ci vuole tutti vicini in una chiesa, sia di buon auspicio affinché la cultura musicale si affermi sempre con maggiore consapevolezza” fanno sapere gli organizzatori “e affinché i territori, così bisognosi di momenti culturali, aprano sempre di più porte e finestre dei loro spazi pubblici a questi giovani musicisti, che hanno così tanto da dirci. E da darci”.
