Europa Verde Terracina, anche alla luce della annunciata prossima riapertura di tutte le scuole, ritorna sulla questione e sulla sicurezza sanitaria criticando l’organizzazione dello screening al rientro fatta dalla amministrazione comunale. L’amministrazione non sembra adeguata a gestire la sicurezza sanitaria nelle scuole e se non cambia passo rischia nuove chiusure a causa dei focolai scolastici, e addirittura rischia la zona rossa, come sta purtroppo già accadendo in altre città
LA NOTA – Dopo aver affermato con giusta convinzione e a ben ragione che gli screening rappresentano la più importante forma di prevenzione e sicurezza, l’assessore Di Tommaso e il suo staff mettono in fila nei giorni scorsi una serie di errori che inficiano la bontà dell’iniziativa e creano enormi disagi, che potevano e dovevano essere evitati e che rivelano una incapacità previsionale e gestionale che preoccupa e fa riflettere, considerando che siamo ancora in piena emergenza da pandemia di COVID-19 e che è preciso dovere del Sindaco e della Sua Giunta predisporre le migliori condizioni per azioni di prevenzione, contrasto e contenimento.
Nello specifico Europa Verde Terracina evidenzia una serie di criticità così sintetizzate.
Organizzazione dello screening il giorno stesso della riapertura e non nei giorni immediatamente precedenti con l’assurda richiesta di fare entrare gli alunni in classe prima del tampone (intanto entrate e poi vediamo se c’è qualche positivo!) ed effettuarlo senza la vicinanza e il sostegno di un genitore o di un tutore.
Mancata campagna di informazione e sensibilizzazione per le famiglie e gli studenti sull’importanza degli screening tamponali per una frequenza veramente in sicurezza, azione che non può essere demandata alla sola scuola.
Imperdonabile scarico di responsabilità sulle scuole in relazione agli inevitabili assembramenti che potevano essere evitati con un semplice servizio d’ordine, scuole già pesantemente gravate da un problema complesso che sta mettendo a dura prova tutti gli operatori scolastici e per cui andrebbero previsti sì screening, ma periodici, almeno ogni due settimane e non una tantum e malamente organizzati, nella tutela della salute di tutti.
Mancata risposta alle dirigenti scolastiche che prevedendo e anticipando le criticità che poi si sono verificate, non solo non sono state ascoltate nelle legittime richieste di pianificazione e programmazione, ma hanno poi ricevuto in risposta uno schiaffo a dir poco surreale in cui il Comune lavandosene le mani scarica la responsabilità degli assembramenti e del caos con uno scarico di responsabilità che non fa certo onore a chi doveva fare in modo che tutto si svolgesse nel rispetto, nella efficienza, nella ragionevolezza e non con le modalità caotiche con cui il tutto è stato gestito.
Purtroppo quanto successo è l’ennesima prova che l’istituzione scolastica, salvo qualche taglio di nastro in pompa magna, non è sorretta nel suo fondamentale ruolo socio-educativo che sta cercando di garantire con enorme sforzo e che deve fare i conti con la sordità e l’approssimazione di una politica che non sa mettersi al servizio della cittadinanza neanche in tempo di pandemia.
In realta’ nel momento in cui si riparte proprio con le scuole aperte (cosi’ come deciso a livello di governo nazionale) e si fa della scuola il fulcro delle ipotesi di ripartenza delle normali attività agganciandolo agli indici che determinano il colore delle zone, diventa indispensabile proporre anche a livello locale un modello di riferimento per il tracciamento tempestivo e omogeneo dei contagi (contact tracing), con le previste disposizioni di isolamento domiciliare obbligatorio e di quarantena per tutti i contatti stretti. Inoltre, proprio al fine di evitare pericolosi focolai (come sta tristemente accadendo già in alcune città, notizie di questi giorni!) va assunto un impegno per test periodici per tutta la popolazione scolastica, anche alla luce del fatto che è stato per ora stoppato il vaccino per il personale scolastico a causa del cambio di criteri del nuovo piano vaccinale, da arricchire con la produzione di linee guida che assicurino omogeneità da parte della ASL nell’adottare le necessarie misure di profilassi, con l’aggiornamento del protocollo per le attività scolastiche in sicurezza ridefinendone criteri e misure alla luce delle esigenze poste dalla diffusione delle nuove varianti. Tutto questo implicherebbe una Amministrazione Comunale locale attenta ad ogni aspetto della sicurezza sanitaria nelle Scuole, che soprattutto eviti gli scaricabarile e si assuma la responsabilita’ in modo da evitare ad esempio il rischio dell’entrata della nostra citta’ in zona rossa per via di pericolosi focolai scolastici, e che soprattutto sia capace di indirizzare, anche stimolando opportunamente gli Enti sovraordinati e nella massima sinergia con la ASL di riferimento, soluzioni efficienti ed efficaci, come la comunicazione, gli screening e le sanificazioni periodiche, che possano ridurre la probabilita’ che le scuole debbano essere chiuse di nuovo, cosa che rappresenterebbe una grave sconfitta non solo economica anche di immagine per la nostra comunita’.
“La Amministrazione Comunale di Terracina non sembra aver compreso l’importanza di una gestione ottimale della sicurezza sanitaria nelle Scuole e questo per noi è molto preoccupante proprio alla luce delle decisioni del Governo nazionale annunciate ieri di riaprire dal 26 aprile tutte le Scuole. La gestione locale della pandemia da covid19 è stata poco attenta ed efficiente e comunque a risposta ritardata, come insegna l’esperienza del DRIVE IN per i tamponi a Terracina, predisposto solo dopo una protesta popolare ben organizzata, e proprio in questi ultimi giorni abbiamo assistito a mancate valutazioni e analisi delle esigenze delle diverse fasce di età coinvolte, poca attenzione agli specifici bisogni dei bambini che richiedono un approccio diverso e per i quali i tamponi salivari sarebbero più consoni e meno invasivi, solo per aggiungere qualche considerazione in più alle tante testimonianze di protesta e disappunto pubblicate sui social in questi giorni che parlano di file di ore, di bimbi stressati, di genitori che hanno perso un giorno di lavoro, avvisati all’ultimo momento delle modalità. Pianificare e progettare vuol dire guardare avanti e partire dai bisogni delle persone e anche in un semplice screening e’ necessario farlo, cosi’ come è necessario ascoltare la dirigenza scolastica e le necessita’ organizzative. Forse su questo si potrebbe riflettere, del resto ogni valutazione serve per aggiustare il tiro, e chiediamo pertanto massima attenzione al Sindaco e all’Assessore, perché ciò che è in gioco è troppo importante, la salute, la sicurezza, la serenità dei nostri bambini e ragazzi che hanno bisogno di cura e rispetto e che già stanno vivendo uno dei momenti più difficili” – dichiara Maria Catia Mosa, Co-portavoce di Europa Verde Terracina e referente del Forum Istruzione.