Ieri, presso la Provincia di Latina, si è riunita la Commissione consiliare provinciale “Sviluppo e Tutela del Territorio” convocata per audire le Associazioni Ambientaliste sul Piano Rifiuti Regionale e trattare il tema riguardante il nuovo impianto di compostaggio che dovrebbe sorgere nel territorio di Terracina, nell’area di Morelle.
Il gruppo Terracina5stelle è intervenuto al tavolo alla presenza dei consiglieri provinciali, con l’attivista Barbara Taddei, per ribadire la sua idea di progetto inerente al tipo di impianto ideale.
Sostanzialmente gli attivisti di Terracina, che avevano organizzato il 27 ottobre un convegno per parlare del tema, propongono un piccolo centro di compostaggio aerobico, senza digestivi e produttori di energia, per il solo fabbisogno di Terracina e, in minima parte, di altri siti la cui frazione umida sia di qualità, ricevendo il materiale dai comuni limitrofi con ottime percentuali di differenziata e dai mercati ortofrutticoli.
Oltre al peculiare ambito dell’impianto, gli attivisti sostengono progetti di economia circolare, non viziati da incentivi pubblici, già sperimentati con successo nel nord Italia e nord Europa che, da anni, hanno riconvertito i vecchi centri di raccolta in fabbriche di materiali con tanto di officine per il recupero e mercatini per il riciclo.
Barbara Taddei nel suo intervento ha così rimarcato il concetto: “L’idea che a Terracina si dovesse realizzare un impianto di compostaggio con produzione di energia che dovesse servire 33 comuni (ndr: tutti quelli in provincia di Latina) vuol dire spostare le problematiche da un territorio ad un altro, al contrario noi quelle problematiche vogliamo risolverle“.
“Noi non siamo contrari all’impiantistica” – ha proseguito Taddei – “la nostra idea è quella di un piccolo impianto di compostaggio di prossimità diretto alla produzione di compost di qualità. Vorremmo affiancare al sito di Morelle, che è molto grande, fabbriche di materiale, officine di riuso, mercati dell’usato che generano un’offerta di lavoro specializzato e che poi riflettono effettivamente quella che è una corretta politica del ciclo virtuoso dei rifiuti“.
Conclude Taddei (vedi video sotto con l’intervento completo): “Dobbiamo puntare a una tecnologia 4.0 evitando di continuare a dare soldi per aprire le solite impiantistiche già notevolmente abusate sul territorio e finanziate dalla politica. Occorre, invece, finanziare queste azioni volte al recupero e al riuso dei materiali“.