TERRACINA, ARENA DEL MOLO: ATTIVISTI 5S DENUNCIANO INCURIA E APPETITI

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Credits immagine: Terracinablog.altervista.org

Per le molte attività di intrattenimento che si sono susseguite soprattutto in estate, l’Arena del Molo di Terracina è il cuore della socialità turistica e, prima di questa, dell’aggregazione terracinese. Gli spazi a contorno del molo, infatti, sono stati inseriti nel piano di Ricostruzione del Comune di Terracina con destinazione d’uso “area verde attrezzata e centro per lo svolgimento di attività sportive, ricreative e culturali”.

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Il Meetup Terracina 5 Stelle da anni tiene la luce accesa su questo luogo urbano che, almeno sulle carte, dovrebbe essere un’area dedicata agli spazi verdi che per legge sono obbligatori ogni tot abitanti. “Allo stato attuale, gli standard urbanistici stabiliti dal Piano Particolareggiato Esecutivo del Centro Storico in declivio e pianura e area archeologica portuale, relativi alle “Aree a verde attrezzato”, risultano insufficienti ( a fronte degli 81.000 mq previsti ne sono infatti disponibili soltanto 66.000 mq, di cui soltanto 26.000 mq fruibili, essendo alcune grandi aree verdi o chiuse o non non attrezzate)“, scrivono gli attivisti di Terracina 5 Stelle sul loro blog locale nel quale spiegano la loro proposta per far funzionare un’area con tali caratteristiche.

Particolare, questo, che ricorda la vicenda di alcuni piani particolareggiati di Latina, i quali vennero bloccati nel 2016 dal Commissario Prefettizio Giacomo Barbato. In particolare, il Piano di revisione del PPE del comprensorio R3 – Prampolini, frutto dell’amministrazione targata Di Giorgi e Fratelli d’Italia, era stato oggetto manipolazione grafica ottenuta per mezzo della redistribuzione fantasiosa del verde pubblico (questa volta non attrezzato) dove, in verità, sorge lo stadio Francioni di Latina e non sarebbe mai sorto un fresco prato verde: una bufala grafica in piena regola impressa su tavole cartografiche vidimate.

PPE piano particolareggiato R3 Prampolini Latina
PPE – Piano Particolareggiato Esecutivo del comprensorio R3-Prampolini di Latina. Da notare, la zona puntinata di verdeal centro della tavola corrisponde all’attuale Stadio Francioni, il quale sono stati fatti confluire tutti gli spazi verdi del comprensorio, ottimizzando così quelli edificabili

I dati a sostegno della riprogettazione del PPE del centro del capoluogo erano stati formulati su stime gonfiate dei residenti e non includendo nel computo generale volumetrie di servizio, tutto per aumentare le lo sfruttamento edilizio di zone ad alto pregio. Fortunatamente per i latinensi, questa revisione del Piano Particolareggiato relativa ai quartieri R3 e Prampolini fu dapprima stoppata e poi annullata.

La mala gestione delle aree comunali, in realtà, cela atteggiamenti amministrativi e politici dolosi, come è stato per il caso appena citato della recente storia politica di Latina. È lecito dubitare, quindi, che nel caso dell’Arena del Molo di Terracina si possa trattare di manovre endogene molto simili. Gli attivisti, nel loro recente articolo, rafforzano questa tesi con i dati a cui danno evidenza: “Gli standard urbanistici relativi alle “Aree attrezzate per i servizi sportivi e ricreativi”, allo stesso modo delle aree verdi, risultano insufficienti ( a fronte dei 30.000 mq previsti ne sono infatti disponibili soltanto 10.000 mq, di cui soltanto la metà fruibili, essendo il resto non attrezzato). Viceversa, le “ Aree per parcheggi” risultano molto superiori agli standard urbanistici stabiliti (a fronte dei 12.900 mq previsti ne sono infatti disponibili circa 35.000 mq) ed hanno trasformato l’intera struttura storico-urbanistica del Borgo Pio in un unico grande parcheggio a cielo aperto, con conseguenti e gravi problemi per la congestione autoveicolare, per la funzionalità viaria e dei servizi, per la sicurezza stradale e per il permanente inquinamento atmosferico e acustico“.

Progetto dell’architetto Rita D’Onofrio sull’Arena del Molo di Terracina come un “Parco del mare” a testimonianza dell’estrema potenzialità ricreativa dell’Arena del Molo

Gli attivisti terracinesi sottolineano anche lo stato di incuria cronica dei luoghi, nonostante debba essere curata e manutenuta da una ditta incaricata, e denunciano i tentativi dell’amministrazione locale di “assegnare l’area in questione, se pure per un periodo di tempo limitato, ad una società privata che si propose per creare un’attività lucrativa inerente il ramo dei rimessaggio delle imbarcazioni, in cambio di una fantomatica ristrutturazione del luogo” o, nel 2017, di esternare la volontà di realizzare nell’area del verde attrezzato un parcheggio.

Orazio diceva “est modus in rebus“, celeberrima frase delle Satire, cui fa seguito “sunt certi denique finesQuos ultra citraque nequit consistere rectum“, ossia “v’è una misura nelle cose; vi sono determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto“.

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