Servizio demografico al Comune, l’intervento del Segretario Territoriale della Confederazione Nazionali Lavoratori Marco Marini
Sono mesi che si leggono dichiarazioni estemporanee che denunciano la situazione e ipotizzano soluzioni – si legge in una nota del Cnal – L’elemento comune di tutte queste esternazioni è che nessuno si è preso la briga di ascoltare chi al servizio demografico ci lavora, ascoltandone sia i problemi che i possibili rimedi.
“Ci si limita ad accogliere le lamentele (assolutamente giustificate) di chi vorrebbe usufruire di quei servizi e a proporre ipotesi senza rendersi conto della realtà. La realtà – spiega Marini – è che i dipendenti sono sempre di meno (perché continuano ad avere il vizio di invecchiare e andare in pensione) e nessuno li sostituisce, nonostante sia un problema noto già da anni e che riguarda anche tanti altri uffici”.
“Mancano gli uomini, mancano i mezzi e mancano anche le risorse, e senza persone, computer e soldi la situazione non può che peggiorare. Sarebbero belli gli open day, ma se il personale manca per l’ordinario non si può pensare che possa essere utilizzato per aperture straordinarie. Ogni dipendente è costretto a svolgere più mansioni contemporaneamente e l’unica certezza, oltre la possibilità di commettere errori, è l’allungamento dei temi di evasione delle pratiche”.
“Limitarsi a sollevare il problema – conclude Marini – non lo risolve automaticamente, bisogna affrontarlo una volta per tutte partendo da chi lavora e lo subisce per primo. Sempre che il problema lo si voglia risolvere davvero“.
