Teatro “Gabriele D’Annunzio” a Latina: dopo le circostanze “impreviste e imprevedibili” il Comune approva una perizia di variante, riapertura a data da destinarsi
“Abbiamo ritenuto necessario chiuderlo. Siamo ormai alla fase finale, il teatro riaprirà, mi auguro di festeggiare la definita apertura il 18 dicembre. Anche la biblioteca è in fase di riapertura, anche in questo caso i lavori erano per la certificazione antincendio”. Nelle fasi velenose della campagna elettorale di ottobre scorso quando a scontrarsi erano Damiano Coletta e Vincenzo Zaccheo, il primo cittadino, all’epoca non ancora vincitore, pronunciò queste dichiarazioni minacciando anche di denunciare il rivale per aver detto che “la chiusura del teatro in questi cinque anni è stata esagerata come tempistica e che l’apertura è stata ostacolata dai vigili del fuoco perché il Comune si era costituito parte civile anche contro due ispettori dei vigili del fuoco”.
Di quella denuncia non si è saputo più niente, probabilmente mai presentata, ma soprattutto – questo è certo – né la biblioteca né il teatro di Latina sono stati riaperti.
E sì che il Sindaco Coletta una data l’aveva anche data: il Natale di Latina, si augurava.
Niente da fare, ecco perché, dopo tre giorni dalla data – 18 dicembre – in cui avrebbe dovuto riaprire il “D’Annunzio” secondo l’annuncio elettorale del primo cittadino, il servizio “Decoro, Manutenzioni, Qualità Urbana e Bellezza. Beni Comuni” del Comune di Latina ha determinato, tramite un atto firmato dalla Dirigente Micol Ayuso il 21 dicembre, di approvare le perizia di variante supplettiva ai lavori di “Nuovo progetto di adeguamento tecnico e funzionale ai fini antincendio del Teatro comunale Gabriele D’Annunzio”.
Un passo indietro. Il lavoro per mettere a norma l’ormai leggendario antincendio non regolare del Teatro D’Annunzio è stato affidato, maggio 2021, alla ditta SONGEO Srl di Latina per un importo, al netto del ribasso d’asta del
6,08 %, di 134.450,91 euro: in tutto fa, compresi oneri e Iva, 140.080,28 euro.
Da premettere che questi lavori sono sacrosanti e che ha ragione il Sindaco a dire che per anni non è stato messo a posto niente e quindi si deve far fronte al deficit dell’antincendio. Una ragione per cui avventurarsi in date di riapertura sarebbe saggio e consigliabile evitare, pena quella di esporsi a brutte figure. Al di là del fatto che, ormai, i cittadini hanno perso la speranza di avere un teatro e chissà se qualcuno, in era pandemica, se lo ricorderà più.
Tornando all’anticendio vero e proprio, a giugno scorso, alla consegna dei lavori da parte della ditta SONGEO srl si leggeva nel verbale che nel corso degli stessi “si sono verificate circostanze impreviste ed imprevedibili in fase progettuale, le quali hanno comportato l’impossibilità di garantire le condizioni minime di sicurezza e conseguentemente la sostituzione della struttura del controsoffitto della sala con una nuova certificata anti sfondellamento, con caratteristiche REI 60 che determinano un miglioramento in termini di sicurezza e qualità degli ambienti, mediante l’assunzione di tale impegno a costo zero, da parte dell’impresa affidataria dei lavori”.
Approvata una perizia di variante a costo zero ad agosto scorso – sempre dallo stesso Servizio dell’Ente comunale che ne ha approvata un’altra il 21 dicembre 2021 – successivamente viene agli atti un verbale dei Vigili del Fuoco, datato 21 ottobre 2021, i quali, a seguito di un sopralluogo, indicano “la necessità di effettuare una compartimentazione del sottopalco con il corridoio di accesso, sia di ottimizzare la struttura oggetto di appalto realizzando un’opera di miglioria della visibilità della prima fila della galleria la realizzazione di un parapetto in vetro posto lungo il perimetro della pedana in legno, la sistemazione degli ultimi tre gradini delle due scale di esodo esterne e di aumentare la superficie in legno trattata con idoneo preparato sintetico ignifugo“.
Così, il 15 dicembre scorso, tre giorni prima della data fatidica indicata in campagna elettorale e ormai sepolta dai nuovi eventi, il Direttore dei Lavori per il D’Annunzio trasmette al Comune gli elaborati di un ulteriore perizia di variante, contenente le nuove lavorazioni e comportante una variazione dell’importo di appalto di 9.832,40 euro (oltre IVA).
Non una cifra monstre per i lavori affidati sempre alla SONGEO srl per un totale generale di 182.197,07 euro, eppure l’ennesimo stop e quella dirittura d’arrivo che pare ancora una volta essere così lontana e compiersi “domani”. Ce la farà il teatro ad essere riaperto prima della fine della consiliatura?