ANBI LAZIO, IL RACCONTO DI UN ANNO

Ricci-Renna
Sonia Ricci e Andrea Renna

L’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue del Lazio fa il bilancio delle attività

Privilegiare i lavori in amministrazione diretta, cogliere le opportunità dei Piani Sviluppo Rurale e delle misure per il miglioramento energetico. Avviare e concludere i lavori previsti nelle convenzioni per i lavori nei fossi e nei canali sottoscritte con le Province grazie alla Regione Lazio. Queste sono state tra le principali attività che hanno caratterizzato l’anno appena concluso in Anbi Lazio.

“Abbiamo continuato il cambio di pelle che con il direttore Andrea Renna era stato predisposto, approvato e poi avviato, grazie alla convinta partecipazione ed azione dei direttori, commissari e presidenti dei Consorzi di Bonifica del Lazio – spiega il Presidente di Anbi Lazio Sonia Ricci. Siamo stati protagonisti alla fiera nazionale dedicata alla bonifica a Rimini e fatto partire la convenzione con l’Anci, l’associazione dei comuni del Lazio. Dobbiamo articolare ancora meglio la nostra mission che guarda a quel Patto per il Suolo che con noi, cittadini ed Istituzioni, abbiamo chiamato a sancire, per non essere considerati mai più, controparte ma, al contrario, parte attiva nella quotidianità. Far comprendere che non chiediamo tasse ma contributi per dei servizi giudicati essenziali come l’irrigazione di campi ed ancor prima per la salvaguardia idrogeologica, restano i punti in primo piano. In Anbi Lazio intanto, sono stati approvati gli atti utili a far predisporre i nuovi Piani di Classifica (gli strumenti dai quali scaturiscono i piani di gestione e quindi le attività dei Consorzi nei propri perimetri di competenza che si tramutano in ruoli da attribuire per coprire le spese.). Gli importanti risultati operativi, strategici e amministrativi raggiunti – spiegano Ricci e Renna – hanno permesso di acquisire credibilità e spazio presso prestigiosi tavoli istituzionali, ponendo all’attenzione delle agende di governo territoriali i delicatissimi temi della difesa del suolo e della preservazione della risorsa idrica, in linea con le linee guida imposte dall’Europa”.

Avviati lavori nella piana di Tarquinia così come in agro di Fiumicino e nel territorio pontino ha dimostrato che dai progetti si passa alla realizzazione. Preoccupa insieme al cambiamento climatico, l’aumento delle tariffe energetiche che vedono i consumi alle stelle per far funzionare gli impianti irrigui e le idrovore che eliminano le quantità di acqua che potrebbe creare problemi ai centri urbani oltre che alla tenuta delle semine nel Lazio. Avviata la fusione dei due consorzi della provincia di Latina. Nato il Consorzio Lazio Sud Ovest. Resta ora il completamento delle fasi utili alla fusione dei tre consorzi della provincia di Frosinone. Proprio in Ciociaria, intanto è stata avviata una prestigiosa collaborazione con l’Università degli Studi di Cassino al fine di realizzare, nel prossimo triennio, una mappa del rischio idrogeologico del nuovo Consorzio che si chiamerà Lazio Sud Est. Arrivate risposte in termini di finanziamenti ministeriali per migliorare e ammodernare la rete irrigua per circa una decina di milioni di euro che arriveranno nel territorio romano e pontino.

I CONSORZI CHE OPERANO NEL LAZIO IN CIFRE:

I Consorzi di bonifica sono Enti pubblici economici di autogoverno, forte espressione di sussidiarietà, che hanno il compito, nell’ambito dei propri comprensori, di realizzare e gestire opere di difesa e regolazione idraulica, di provvista e utilizzazione delle acque a prevalente uso irriguo, di salvaguardia ambientale. Essi rivestono un ruolo centrale per la gestione idraulica del territorio e forniscono un fondamentale contributo alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici in quanto organismi deputati a gestire e fronteggiare con spirito risolutivo ed innovativo i fenomeni alluvionali, gli eventi franosi, la desertificazione del territorio, a fornire un contributo alla decarbonizzazione dei processi produttivi, a gestire l’acqua in quanto bene pubblico comune, a promuovere l’interazione e la coesione tra le diverse utenze della risorsa idrica, sia istituzionali (lo Stato, le regioni) che privati, quali gli operatori economici gestori dei diversi utilizzi (elettrici, turistici, potabile, sicurezza idraulica, irrigua).

CONSORZIOESTENSIONE COMPRENSORIO (Ha)SUPERFICIE IRRIGABILE (Ha)AZIENDE CONSORZIATE (circa)COMUNI RICADENTI
LITORALE NORDOltre 627.000Oltre 26.00060.000132
LAZIO SUD OVESTOltre 185.000Oltre 24.000128.00040
ETRURIA MERIDIONALE E SABINAOltre 478.000Oltre 4.50012.000111
A SUD DI ANAGNIOltre 110.900Oltre 2.00075.00037
CONCA DI SORAOltre 81.200Oltre 1.60016.00023
VALLE DEL LIRIOltre 139.900Oltre 13.00057.00043
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