TARIFFE AUMENTATE IN BOLLETTA IDRICA, SINDACI SULLA GRATICOLA. MA LE CRITICHE SOLO DAL SUD PONTINO

Tariffe aumentate nelle bollette idriche dai sindaci della provincia di Latina: non si placano le polemiche dal sud pontino

Ancora una volta la politica dei Sindaci, coloro i quali per elezione sono naturalmente più vicini alle esigenze dei cittadini, si dimostra superficiale, distante e distratta”. Lo dichiarano Un’Altra Città e il Movimento 5 Stelle di Formia a proposito dell’ultima Assemblea dei Sindaci dell’Egato 4 riunitasi per votare il nuovo piano tariffario.

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Anche laddove sono stati eletti Sindaci civici – osservano i due Movimenti che a Formia sosterranno la candidatura a sindaco di Paola Villa -, la decisione di voto è sconcertante con Latina che ha votato a favore mentre Aprilia e Sabaudia erano assenti: e se si fa mancare la propria partecipazione quando si discute e decide sul futuro di un bene comune come l’acqua quando allora essere presenti? Se alle parole non seguono i fatti, principi quali efficienza, efficacia ed economicità declassano a pura ideologia da campagna elettorale, e ogni spiegazione a motivare la scelta sarà catalogata come atto dovuto. A vantaggio di chi orami è chiaro. A ogni modo, come ancora meglio scopriranno i cittadini nei prossimi anni leggendo le bollette, il nuovo piano tariffario votato nel 2019 con voto contrario dell’Amministrazione Villa e rivotato ieri, prevede incrementi per gli anni 2020-2023, dal 4,9% del 2020 allo 0,4% del 2023. Oltre questo un incremento dei conguagli in cui stonano i 9,1 mln di euro di extra costi di morosità per gli anni 2018-2019 (anch’essi caricati in tariffa come i precedenti 15mln di euro fino al 2017) e tutto questo mentre ancora Acqualatina non ha adottato tutte le azioni volte al recupero delle stesse morosità così come previsto dall’Autorità (ARERA)”.

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Relativamente al sud pontino, spiegano i due Movimenti: “Il mancato impiego di tutti gli investimenti previsti nel precedente Piano e la scarsa Qualità tecnica del servizio offerto da Acqualatina, che va dalle perdite idriche alla qualità dell’acqua, non è invece stata sanzionata con penali dall’ARERA a causa dell’emergenza epidemiologica. E questo fa riflettere perché la scelta pone in tutta evidenza come il gestore goda di vantaggi che sono invece preclusi ai cittadini. Inoltre, il Piano degli Investimenti e, in particolare le Opere strategiche, ancora una volta puntano non sulla tutela e salvaguardia delle nostre sorgenti (previsto un investimento su Mazzoccolo nel 2023), ma sui pozzi dei 25 Ponti (a forte rischio di intrusione salina) e la condotta Cellole/Minturno con ulteriori contributi pubblici per gli anni 2021/2022. Non diversamente – concludono –, è andata per la seconda deliberazione: anche in questo caso la votazione ha visto 17 voti a favore su 20 votanti con tre astenuti (Ventotene, Formia e Castelforte)”.

A pochi chilometri di distanza, anche il candidato a Sindaco di Minturno Pino D’Amici (Fratelli d’Italia) esprime stupore e rammarico per il voto espresso dalla conferenza dei sindaci dell’Ato4, riunitasi ieri mattina per esaminare e approvare la proposta di aumento tariffaria della bolletta idrica. Sarebbe il caso, però, che D’Amici chiedesse ai sindaci gravitanti in Fratelli d’Italia che, come il Sindaco di Terracina Roberta Tintari, ha votato senza batter ciglio tre sì a tutte le votazioni proposte in conferenza dei sindaci.

Mi sarei augurato – dichiara D’Amici – che i sindaci della provincia di Latina si fossero informati bene prima di votare qualcosa che andrà a ricadere sulle tasche dei cittadini. Ancor di più il nostro Comune di Minturno che non ha esitato un attimo a votare favorevolmente all’aumento. Si sono astenuti Castelforte e Formia, mentre Ventotene è stato l’unico Comune ad opporsi e anche Bassiano ha espresso la propria contrarietà, sebbene poi il sindaco si sia assentato al momento della votazione. Acqualatina si trova in classe E, la classe più bassa, per inadeguate condizioni fisiche delle condotte fognarie e degli scaricatori di piena; qualità dell’acqua erogata per la elevata vulnerabilità delle fonti di approvvigionamento; perdite idriche. Insomma, ci troviamo in classe E per le inadeguate condizioni fisiche delle reti sia di distribuzione che di adduzione. Appartenere alla classe E significa pagare delle penali, che vanno in bolletta”.

Ma di quali aumenti si è discusso? “Dalle relazioni trasmesse ai sindaci dell’Ato4 – spiega D’Amici – emerge che l’aumento tariffario del servizio idrico sarà retroattivo, in quanto risulta del 4,9% per quanto riguarda il 2020, del 5% per il 2021, dell’1,87% per 2022 e del 0,37 per il 2023. In un quadriennio l’incremento della tariffa sarà di oltre il 10%. Quando leggiamo che in realtà l’importo delle bollette diminuirà si sta dicendo una falsità: diminuirà l’incremento dell’aumento per gli anni 2022 e 2023, mentre avremo un aumento retroattivo quest’anno e per il 2020”.

Altro aspetto è quello che riguarda la variazione dei costi per le opere di manutenzione ordinarie e straordinarie. “Anche in questo caso – sottolinea D’Amici – si tratta di altri aumenti votati dai sindaci: portare da 60mila euro a 100mila euro il tetto per l’importo dei lavori di manutenzione straordinaria, mentre per le opere ordinarie si è ridotto il limite dei 10 metri lineari oltre il quale l’opera è da considerarsi straordinaria portandolo a 5 mediante la modifica della precedente delibera del 2005. In questo modo l’ente gestore sarà più libero di agire, senza dover chiedere di essere autorizzato dalla segreteria tecnica operativa e chiaramente anche dall’assemblea dei sindaci”.

Resto basito – conclude D’Amici – dal fatto che nessuno dei primi cittadini abbia opposto degli emendamenti di modifica. La strada da percorrere sarebbe stata quella di costringere Acqualatina a portare quelle classi E almeno in classe C, sapere a quanto ammontano le penali e soprattutto informare i cittadini”.

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