Il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici pronto ad esprimersi sul PFTE proposto a novembre da ANAS: “È necessario commissariare l’opera per non ripetere gli errori del passato. Ho scritto al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini perché tenga conto dell’ordine del giorno accolto dal governo in sede di bilancio”
“Se dovessi indicare la madre di tutte le battaglie che mi sono prefissato di condurre e che ho condotto durante il mio mandato da parlamentare, senza dubbio potrei affermare che questa è stata la realizzazione della Tangenziale di Formia, ovvero quella che per i nostalgici è conosciuta come Pedemontana.
Sono sempre stato cosciente del fatto che si trattasse di un tema controverso, e per colpa di una lunga storia politica appartenente al passato, anche di un tema ormai poco credibile e persino risibile per chi lo affrontava. Ma nonostante la scarsa fiducia ereditata dalle varie speculazioni politiche ed elettorali più o meno recenti, non ho mai mollato, perché ora come allora credo, anzi sono convinto, che stiamo parlando di un progetto cruciale che consentirebbe di fatto al nostro territorio e all’intero centro-sud italiano, di ottenere quello sviluppo concreto e immediato che da troppo attendiamo invano e dunque oramai non più rinviabile.
I problemi infatti non sono mai stati e non sono di natura economica, perché anche grazie al lavoro del Cisaf, abbiamo appurato come il più grosso ostacolo per la Tangenziale di Formia e per la sua realizzazione, in questi anni sia arrivato da una politica locale bigotta e provinciale, che ha sacrificato lo sviluppo complessivo di un intero territorio e persino di una intera area del Paese, sull’altare degli interessi personali di quartiere, facendo molta attenzione alla tutela del proprio personale tornaconto elettorale che un piano serio e concreto di espropri poteva evidentemente compromettere.
Perciò non ho alcuna intenzione di mollare e mi sono recato a fine gennaio 2021 dall’ex ministro dei trasporti De Micheli e con il mio staff abbiamo avuto diverse interlocuzioni tecniche con i funzionari del ministero. In quelle sedi, come del resto sto facendo con ANAS, continuo a sollecitare il confronto tra le proposte tecniche dei progettisti e le reali esigenze provenienti dal territorio, avvertendo che in passato è stata questa mancanza di sintesi a far fallire l’opera mentre le ruspe erano già in azione.
Mi sono confrontato con l’Anas, presso la cui direzione ho presentato le necessarie richieste di accesso agli atti, con le quali ho ripetutamente chiesto spiegazioni dettagliate circa le spese affrontate sinora, la moltiplicazione progettuale di ben tre diversi tracciati per lo scorrimento stradale a monte tra Campania e Lazio, e soprattutto ho chiesto di consultare i giustificativi di quelle spese in apparenza ingiustificate
Il 22 novembre scorso Anas ha trasmesso al Consiglio Superiore dei lavori pubblici il nuovo progetto di fattibilità tecnico-economica su cui sia il Comune di Formia che la Provincia di Latina dovranno esprimere un parere.
Sono impegni cruciali, che questa volta speriamo portino alla firma del progetto di fattibilità tecnico-economica da parte proprio di quegli enti locali che negli scorsi decenni, pur proclamandosi a parole in prima linea per realizzare il progetto, sono poi di fatto rimasti impantanati.
Il commissariamento è al momento l’unico strumento utile per superare tutti gli ostacoli che negli anni non hanno consentito la realizzazione dell’opera. Ho richiesto un incontro al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini affinché possa ribadire l’importanza di tenere nella dovuta considerazione il mio ordine del giorno accolto dal governo in sede del bilancio di previsione 2022 e del precedente del 2020 con il quale avevo chiesto di aumentare lo stanziamento di fondi per l’opera.
Invito tutti i cittadini a tenere dunque altissima la guardia, nei confronti degli enti locali coinvolti affinché si attivino senza esitazione e predispongano le dovute procedure, espropri compresi, perché ognuno di noi deve fare la sua parte.
Ora è il momento: la pedemontana si deve fare, il prima possibile, perché la crescita, lo sviluppo e il futuro del Golfo di Gaeta, del Basso Lazio, del Sudpontino e del centro-sud Italia possono passare solo attraverso la realizzazione di questa opera strategica”.
Così, in una nota, il deputato di “Alternativa” Raffaele Trano.