Chi avrebbe potuto prevedere che all’indomani del Decreto di riconversione dei Punti di Primo Intervento firmato da Zingaretti il 25 luglio scorso, e pubblicato due giorni prima di Ferragosto, si potesse consumare la spaccatura tra i Comitati e i sette sindaci dei Comuni sede di PPI? Eppure questo è avvenuto.
FUOCO DI COMUNICATI
Il 14 agosto, all’indomani della pubblicazione del DCA 00303, il consigliere Salvatore La Penna (PD) pubblica dal proprio profilo Facebook un post in cui preannuncia per il 5 settembre un incontro in Regione tra i sindaci dei sette comuni e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. Nonostante il comunicato del rappresentante setino, ancora i sindaci e comitati (Cori e Sabaudia su tutti) si mostrano compatti e danno l’idea di non credere troppo alle rassicurazioni provenienti dagli ambienti vicini a Claudio Moscardelli ed Enrico Forte.
LA PENNA ALLO SCOPERTO
Esiste il rischio concreto, ravvisato nell’articolo La chiusura notturna dei PPI coperta dalla propaganda di La Penna, che al decreto di riconversione delle unità di emergenza segua un atto di rimodulazione dei Punti di Primo Intervento da parte dell’ASL di Latina che porti ad un dimezzamento delle ore di servizio con sostituzione nelle ore notturne delle postazioni 118. In tal senso si era del resto espresso il Direttore generale Giorgio Casati durante l’incontro del 30 novembre 2018 con i rappresentanti dei Comitati.
NON FERIE, MA DURO TRA I LEPINI E L’EUR
Tra la seconda metà di agosto fino al 5 settembre si assiste a tutto un lavorio nei confronti di D’Amato da parte di La Penna, a cui non si può escludere abbia contribuito l’altro consigliere pontino piddino Forte, diretto a conservare l’operatività h24 del servizio. Nel quadro del processo di trasformazione dei PPI obiettivo del setino è anche la conservazione dei servizi. Quanto al mantenimento all’interno delle strutture di medici non di Medicina generale bensì di figure professionali con attestati ed esperienza nel campo dell’emergenza territoriale, a seguito delle numerose sollecitazioni da parte di Giovanni Maria Righetti, un punto di convergenza l’Azienda lo aveva trovato con l’Ordine già nei mesi precedenti.
DELIBERA MAI PUBBLICATA A CORI
L’impressione che i sindaci non volessero tuttavia arrivare alle estreme conseguenze nei confronti di Zingaretti la si aveva avuta, a dire il vero, già il 30 agosto quando la Giunta corese di Mauro Primio De Lillis da un lato aveva deliberato l’affidamento a titolo gratuito del ricorso al TAR all’ex primo cittadino, l’avv. Tommaso Conti; dall’altro si era ben guardata dal pubblicare in Albo pretorio la decisione assunta. Appariva più come una minaccia che una decisione assunta in via definitiva.
GERVASI E ZINGARETTI IN CANOA ASSIEME
La stessa sindaca di Sabaudia Giada Gervasi, se da una parte incoraggiava il Presidente del Comitato Franco Brugnola a redigere nel più breve tempo possibile il documento da depositare presso il Tribunale Amministrativo, dall’altra nutriva più di qualche dubbio nel lanciare un’offensiva frontale nei confronti di quel Presidente di Regione che appena un anno fa aveva fermamente sostenuto la candidatura laziale dei mondiali di canoa 2020 presso il Lago di Paola.
TAVOLO GIÀ APPARECCHIATO
Si arriva così all’incontro del 5 settembre in cui il tavolo di confronto è già accuratamente preparato dagli esponenti pontini del PD. I sindaci presentano un documento di richieste i cui contenuti erano già da giorni pubblici attraverso i canali dei mass media cartacei e online. Il punto principale su cui battono i rappresentanti dei Comuni è la preghiera nei confronti della Regione di scongiurare la disattivazione notturna del servizio.
LA TRAPPOLA DEL 5 SETTEMBRE PER I COMITATI
D’Amato è solerte nel rassicurare i Comuni riguardo al mantenimento delle 24 ore. A quel punto per il lavoro di mediazione di La Penna si aprono le strade di una vittoria politica su tutta la linea: Zingaretti non si troverà ad essere pressato dall’istanza proveniente dalla periferia di una revoca in autotutela del DCA 303, in più il consenso elettorale dalle parti dei Monti Lepini e di Minturno è salvo.
LA PENNA IN PIAZZA
Poco importa se il Decreto di riconversione apre formalmente le vie ad ogni possibile sviluppo dopo il 2020, per l’anno a venire nella sostanza nulla cambierà. La Penna non ha quindi problemi, appena finita la riunione, a scendere in Piazza Oderico da Pordenone e confrontarsi con i manifestanti provenienti da Cori, Sezze e Sabaudia. In sostanza il giovane allievo di Titta Giorgi seda le contrarietà dei Comitati parlando di una riconversione meramente formale dei PPI, dettata esclusivamente dall’esigenza della Regione di non incorrere in sanzioni dettate dal Ministero dell’Economia.
CHI SE NE VA CHE MALE FA?
Da quel momento in poi ogni comunicato stampa del Comitato civico di Cori diventa un grido solitario di dolore, De Lillis ha intrapreso tutt’altra strada e a fare ricorso non ci pensa neppure un po’. Il 14 settembre le sollecitazioni dei cittadini di Minturno affinché la Giunta Stefanelli impugni il Decreto del 25 luglio trovano come risposta dichiarazioni da parte dell’Ente locale nel peggiore “politichese”: anche il Comune sudpontino non ha alcuna voglia di contrapporsi al segretario del PD in nome di una guerra di principio. Neppure a dirlo che a Sezze all’indomani dell’incontro in Regione la nota protocollata dal gruppo di opposizione Biancoleone di richiesta al sindaco Di Raimo di ricorso al TAR rimane totalmente inascoltata.
BEI VISI CHE MASCHERANO LE DIVISIONI
Le fotografie dell’avvocatessa Gervasi accanto a Brugnola dello scorso 21 settembre in Piazza del Comune, nel corso della manifestazione in difesa dei PPI organizzata da Potere del Popolo, a distanza di una settimana appaiono come una triste mascherata. Per fortuna Brugnola, che la politica anni addietro l’ha conosciuta e inesperto non è, ne è ben consapevole…e non gli resta che unirsi al ricorso che il Comitato di Cori sta già predisponendo.
METTERCI LA FACCIA, PORTARE A CASA IL RISULTATO E DIVIDERE
Dalle parti della Pisana La Penna può iniziare a sorridere: nella cornice del Piano di rientro regionale esteso anche all’offerta sanitaria della periferia della Provincia il massimo risultato da parte sua è stato ottenuto (la difesa dell’h24 e delle prestazioni). Oltretutto tra comitati e sindaci la spaccatura è servita!