È ancora polemica intorno all’immobile storico dello Stallone di Giulianello. Cosa sostiene la Soprintendenza?
È di oggi, 31 agosto, la nota dell’opposizione consiliare, con il gruppo “L’Altra Città”, che faceva rilevare di come i Carabinieri Forestali avessero fatto notare alcune irregolarità sull’immobile.
Secondo quanto dichiarato dal consigliere di minoranza Evaristo Silvi sulla pagina Facebook dell’ASBUC (Amministrazione separata dei beni di uso civico) – l’ente che ha acquistato l’immobile per la somma di 380mila euro – è apparsa una nota a firma dello Presidente Luca Presidente Del Ferraro con la quale si dà conto del “nuovo” parere della Soprintendenza dei Beni Culturali di Latina, che, sostanzialmente, direbbe che “non esistono difformità” e che quindi non sarebbero giustificate azioni sanzionatorie.
“Ma la questione – ha sottolineato Silvi (L’Altra Città) – è che, seppure questo fosse il contenuto del parere della Soprintendenza, si tratterebbe di un atto endoprocedimentale, che dovrà necessariamente essere valutato anche alla luce delle risultanze del sopralluogo del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, che, da quanto ci risulta, sembrerebbero di parere opposto, tanto che lo stesso NIPAAF avrebbe richiesto all’Ufficio Tecnico-Urbanistico del Comune di Cori l’emissione di provvedimenti nei confronti dell’ASBUC, attuale proprietario”.
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Detto delle posizioni della minoranza, cosa dice nello specifico il parere della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina?
Il parere, innanzitutto, è stato redatto e inviato ad Asbuc, Comune di Cori e Carabinieri di “Tutela Patrimonio” di Roma e “Forestali” di Latina, sulla base di un sopralluogo effettuato a febbraio scorso dalla Soprintendenza alla presenza del Comune di Cori e dell’Asbuc stessa, proprietaria dello Stallone. Successivamente, lo scorso 11 luglio, si è svolto il sopralluogo congiunto con i Carabinieri Forestale Lazio (Gruppo di Latina), i funzionari del Comune di Cori e i funzionari della Soprintendenza per le province di Frosinone e Latina.
Un parere, inoltre, che ha attinto anche dalla produzione documentale fornita dal Comune di Cori e dagli archivi della stessa Soprintendenza.
Secondo le conclusioni a cui arriva il documento firmato dal Soprintendente Francesco Di Mario “dal confronto tra quanto visibile attualmente nel sopralluogo e gli atti presenti negli archivi del Comune di Cori non emergono difformità rilevanti tali da giustificare l’avvio di una procedura di sanzionamento”.
“Per quanto l’attuale copertura sia difforme dal progetto presentato – si legge nel parere – non si ritiene opportuno lo smontaggio e il rifacimento della stessa né tantomeno la demolizione del sottostante cordolo che comporterebbe, allo stato attuale, più rischi per la muratura originale che vantaggi”.
Tuttavia, “sarà necessario demolire completamente l’intonaco esterno esistente in quanto realizzato con tecniche non idonee e già oggetto di numerosi danni dovuti alla presenza della rete elettrosaldata sottostante”.
Infine “l’edificio è rimasto in stato di abbandono per quasi dieci anni. È pertanto più che mai urgente procedere alla redazione di un nuovo progetto”, che dovrà essere approvato dalla Soprintendenza, “analizzandone tutti gli aspetti in maniera precisa e puntuale, eliminando o rivedendo profondamente, tutti gli interventi più invasivi come ad esempio la struttura in acciaio interna”.