SPIAGGE LIBERE LIMITATE A SAN FELICE CIRCEO, PERNARELLA: “REGIONE RIVALUTI IL FINANZIAMENTO EROGATO AL COMUNE”

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San Felice Circeo lungomare
San Felice Circeo lungomare

Non c’è tregua sulle spiagge libere a San Felice Circeo e sull’ordinanza del Sindaco Schiboni che ne limita di molto la fruizione

“Perplessità sulle gestione del finanziamento regionale” – dichiara la consigliera regionale Gaia Pernarella, dopo aver depositato la seconda interrogazione in Regione Lazio, dopo quella firmata dal consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Forte, sull’ordinanza del Sindaco di San Felice Circeo Giuseppe Schiboni che ha diviso in due tipologie le spiagge libere, limitandone la fruizione e concedendo agli stabilimenti balneari privati di poter richiedere tratti di arenile libero.

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A finire nel mirino della consigliera regionale Gaia Pernarella, i centomila euro erogati dall’Ente regionale all’Ente comunale destinati alla valorizzazione e alla fruibilità turistica di San Felice Circeo per l’emergenza Covid-19.

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La situazione delle spiagge libere a San Felice Circeo ci lascia perplessi, in particolare, alla luce dell’ordinanza comunale sulla balneazione del 15 Giugno, l’utilizzo dei finanziamenti regionali per la loro gestione in questo periodo di Covid – 19“. Ha dichiarato Gaia Pernarella, consigliere regionale del Lazio e vice presidente della Commissione Turismo, dopo un sopralluogo effettuato sulle spiagge del borgo marinaro al termine del quale ha presentato l’interrogazione a risposta immediata alla Giunta Regionale sui fondi assegnati nell’ambito della delibera “Valorizzazione e fruibilità turistica del Litorale Laziale Estate 2020, in emergenza sanitaria Covid 19“.

Ci chiediamo se non sia il caso di rivalutare questo finanziamento – spiega Pernarella – La recente ordinanza balneare del Comune di San Felice Circeo non solo ha diviso le spiagge libere in due tipi, A e B, dove con A si intendono gli arenili compresi tra due lidi balneari con una lunghezza fronte mare inferiore ai venti metri lineari e quindi interdetti ma, previa richiesta, ha anche autorizzato gli stabilimenti balneari privati a estendere le loro concessioni in queste spiagge libere confinanti, riducendo così ancor di più la libera fruizione. Alla luce delle cifre erogate dalla Regione ci chiediamo pertanto se questa ordinanza sia coerente con la determina regionale e se questo finanziamento sia stato utilizzato correttamente dal Comune. Non vorremmo – conclude Pernarella -, che la decisione del Comune, oltre a limitare la percentuale di spiagge libere stabilite dal regolamento regionale, non contribuisca a impedire ulteriormente l’accesso alle superfici demaniali destinate alla libera fruizione”.

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