Assolti tutti e sei gli indagati per la lottizzazione abusiva in Via Colombo a Sperlonga dove erano stati abbattuti due villini per far spazio a 18 appartamenti
Nell’udienza odierna tenutasi al Tribunale di Latina, il Collegio, presieduto dal giudice Francesco Valentini, a latere i giudici Enrica Villani e Maria Assunta Fosso, ha integralmente accolto le richieste della difesa e assolto tutti e sei gli imputati: l’imprenditore immobiliare di Sperlonga Pierluigi Faiola (53 anni) e i comproprietari-committenti Stefania Cataneo e Gennaro Virgilio (tutti e tre intestatari del permesso di costruire preso in esame dal procedimento penale), rispettivamente 49 e 52 anni; il direttore dei lavori sperlongano Rocco Faiola, l’architetto nonché ex sindaco di Campodimele Francesco Paolo Zannella (fratello dell’attuale primo cittadino campomelano Roberto e funzionario della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici) e Massimo Pacini ex capo del settore Urbanistica a Sperlonga. I sei erano alla sbarra, a vario titolo, per lottizzazione abusiva a scopo edilizio, abuso d’ufficio (in particolare Zannella) e falso ideologico. Per i giudici i fatti non sussistono e le motivazioni saranno depositate entro i 90 giorni di rito.
Il Collegio ha disposto l’immediato dissequestro dell’importante compendio a ridosso del lungomare di Sperlonga oramai in vincoli da diversi anni, in favore dell’imprenditore Pierluigi Faiola, assistito dall’avvocato Vincenzo Macari.
Decisamente sfortunata la vicenda amministrativa – fanno sapere i legali degli imputati – che vedeva, dopo due sequestri operati ad iniziativa della Procura di Latina, rispettivamente annullati dal Giudice del Riesame, disporre un terzo sequestro, questa volta con l’imputazione di lottizzazione abusiva.
“Vittoria “di pirro” – dichiara la proprietà del compendio immobiliare di Via Colombo a Sperlonga – poiché oltre sei anni di travagliato iter giudiziario-amministrativo, con gli effetti che ne sono derivati, non li restituirà nessuno“.
I FATTI CONTESTATI – La vicenda è quella nota afferente a due villini a pochi metri dal mare di Sperlonga abbattuti per fare posto a diciotto unità abitative distribuite su tre livelli esterni e con un quarto interrato, destinato a un parcheggio e vani tecnici. Secondo il pm di Latina Giuseppe Miliano che ha condotto l’indagine, le cubature sarebbero lievitate con un unico permesso a costruire, che sarebbe stato peraltro impossibile da dare, e quindi viziato, come pure i successivi pareri ed atti sovracomunali. Abbastanza per far configurare l’ipotesi di lottizzazione abusiva e portare al sequestro del cantiere dal valore stimato di nove milioni di euro.
Il cantiere in questione, sito in località Canzatora, nei pressi della Flacca in Via Cristoforo Colombo, è stato sequestrato tre volte in ragione del presunto mancato rispetto dell’indice di fabbricabilità della zona.
La tesi dell’accusa era stata quella di aver “dimenticato” i precisi vincoli esistenti su quel territorio, su cui secondo le indagini vigeva il divieto di edificabilità assoluta per via di prescrizioni legate alla viabilità. Una emissione di atti da parte dell’architetto Zannella e in particolare di un parere paesaggistico nel quale avrebbe omesso di richiamare vincoli e prescrizioni di edificabilità in ragione del Prg (Piano regolatore) e del Ptp (Piano territoriale paesistico) vigenti.
Episodi che evidentemente non hanno convinto i giudici che hanno assolto gli imputati.