SPERLONGA. I RAPPORTI TRA LA CHIESA E CUSANI. REALE: “NO AD ATTEGGIAMENTI COMPROMISSORI”

nicola reale mons luigi vari e armando cusani
Nicola Reale

La lettera di Nicola Reale, ex consigliere comunale sperlongano, attualmente portavoce del Movimento Civico “Partecipazione Attiva”, inviata all’Arcivescovo di Gaeta Mons. Luigi Viari per esprimere le sue considerazioni sull’atteggiamento del mondo religioso locale nei confronti del Sindaco di Sperlonga Armando Cusani.

Eccellenza Reverendissima, con una lettera aperta, il Comune di Sperlonga ha invitato i cittadini “al Cimitero per partecipare, martedì 29 ottobre alle ore 16, alla presenza dell’Arcivescovo Luigi Vari e del nostro parroco don Gaetano Manzo alla celebrazione di una Santa Messa e per constatare insieme che ci è voluto un intero anno ma il Cimitero è più bello di prima”.  Al di là della imbarazzante forma sintattica con la quale si esprime l’Amministrazione comunale di Sperlonga, ciò che colpisce è l’evidente strumentalizzazione che viene fatta della presenza di Sua Eccellenza per meschini fini elettoralistici, a poco più di un anno dalle prossime elezioni comunali.

Mondignor Luigi Vari, Arcivescovo di Gaeta

Risuonano ancora nelle mie orecchie le parole pronunciate da Sua Eccellenza in occasione di un convegno sul tema “Giornalismo, etica, legalità e libertà di stampa” organizzato dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Gaeta e svoltosi a Formia lo scorso 15 maggio, allorché Ella si espresse con accenti esplicitamente critici nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Sperlonga che, solo qualche giorno prima, aveva querelato giornalisti colpevoli soltanto di aver riportato i contenuti di una pesante informativa dei Carabinieri che individuava proprio nel Comune di Sperlonga un centro di interconnessione di gravi attività illegali di stampo mafioso. Del resto Sua Eccellenza certamente non ignorerà che lo stesso Sindaco di Sperlonga risulta essere un pregiudicato perché pluricondannato con sentenze definitive e attualmente sotto processo con l’accusa di corruzione“.

In realtà, Armando Cusani, attuale Sindaco di Sperlonga, al termine del primo grado del processo nel quale gli venivano contestati i reati di abuso d’ufficio, falso e usurpazioni di funzioni pubbliche, era stato condannato insieme ad altri funzionari ad un anno e due mesi di reclusione, ma i giudici del secondo grado dichiararono prescritti quei reati. Altra storia è il processo scaturito dall’inchiesta ribattezzata “Tiberio”, la quale prendeva ispirazione dal nome dell’hotel Grotta di Tiberio di proprietà di Cusani stesso insieme al suocero Ernesto Chinappi. A seguito di queste indagini, ai due viene contestata la lottizzazione abusiva del terreno su cui, poi, fu realizzato l’albergo (reato per il quale è ormai scattata la prescrizione), al quale vennero apposti i sigilli il 9 giugno 2014, e, dopo qualche giorno di dissequestro, sono scattati nuovamente il 25 ottobre 2019.

Nicola Reale continua scrivendo: “Dunque, Eccellenza Reverendissima, non sfuggirà alla sua intelligenza e sensibilità personale che il ripetersi della presenza di Santa Madre Chiesa al fianco di un Sindaco pregiudicato appare inevitabilmente come una sorta di sostegno morale all’Amministrazione di Sperlonga. E questo – mi consenta l’espressione – ha effetti devastante per tanti cittadini onesti e per tanti fedeli cristiani. Ho usato l’espressione “ripetersi della presenza di Santa Madre Chiesa” perché nessuno a Sperlonga ha ancora dimenticato l’abbraccio con cui Sua Eccellenza, la sera del 31 dicembre 2017, al termine della concelebrazione (con il parroco don Gaetano Manzo nella chiesa di Santissima Assunta in Cielo di Sperlonga,) del rito del Te Deum di ringraziamento, ha salutato il sindaco Armando Cusani che solo pochi giorni prima aveva finito di scontare un lungo periodo di carcerazione preventiva nell’ambito della cosiddetta “Operazione Tiberio”. Anche quell’abbraccio sembrò a molti cittadini onesti e a molti fedeli cristiani una sorta di assoluzione pubblica prima ancora dello svolgimento del processo penale cui Cusani è sottoposto.

Mi perdoni, Eccellenza Reverendissima, se oso credere che la Chiesa, anche alla luce del pensiero del santo Padre (“Non siate timidi nel denunciare la corruzione. E non pilotate i cattolici in politica”) dovrebbe avere atteggiamenti che non lascino il minimo spazio a ipotesi compromissorie con coloro che hanno dato prova di non considerare l’onestà e il rispetto della legalità tra i valori primari della civile convivenza. Nel salutarla con la massima deferenza, le auguro ogni bene“.

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