Da un paio di giorni, i tecnici di Goletta Verde, l’iniziativa di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, hanno reso note le loro analisi sullo stato delle coste del Lazio.
Undici i punti monitorati in provincia di Latina, come riportano dal sito di Legambiente, di cui due “fortemente inquinati ovvero a Sperlonga, nel punto di prelievo sulla spiaggia di Via Cristoforo Colombo, incrocio via Andrea Doria, e a Minturno, in località Scauri, alla foce del Rio Recillo. “Inquinato”, invece, il giudizio emerso dal campionamento effettuato a Formia, località Gianola, alla foce del Rio Santacroce e a Marina di Minturno, allo sbocco del canale di scolo a sud della darsena. “Entro i limiti” di legge i valori riscontrati a Latina, alla Foce Verde; a Terracina, in località San Vito, nel mare di fronte alla foce del canale Sisto; a Porto Badino, sulla spiaggia a nord della Foce del fiume Portator; sulla spiaggia di Levante adiacente la darsena del porto; a Fondi, alla foce del canale Sant’Anastasia e alla foce del canale tra via Guado I e strada Consortile; e a Gaeta, sulla spiaggia in corrispondenza del torrente Lorgato, fronte via Sant’Agostino”.
Ora, le analisi di Goletta Verde non sono la Bibbia, ci mancherebbe. Eppure c’è un sindaco della nostra provincia il quale, proprio ieri, dalla pagina Facebook ufficiale del Comune che amministra, ha voluto dare un tocco biblico-evangelico in risposta alle amare risultanze di Legambiente sul mare di casa sua. Lui è uno che ne ha passate tante di ere politiche e ci ha abituato a tante azioni inusuali come ad esempio riunire i suoi assessori per fare causa ad alcuni organi di informazione. Come successo solo qualche mese fa, quando unitamente alla sua Giunta il sindaco aveva dedicato a Latina Tu e ad altri giornali una delibera per farci causa dopo che avevamo raccontato gli intrecci del Piano Integrato.
Stiamo parlando, per chi ancora non l’avesse capito, di Armando Cusani sindaco di Sperlonga che, ieri, si è immerso nelle acque, come un novello Gesù di Nazareth. Solo che non si era nelle acque del Giordano ma nel punto indicato da Goletta Verde come “fortemente inquinato”, proprio sulla spiaggia di Via Cristoforo Colombo, incrocio via Andrea Doria.
Armando Cusani, nel video a seguire, oltre a dare prova di populismo acquatico, si stupisce che quel sito sia indicato come inquinato.
Dalla pagina Facebook, che dovrebbe essere istituzionale, si vede un sindaco in braghe di costume che risponde, invece che con atti e serietà amministrativi, con un tuffo nelle acque, facendo precedere il video da immagini fotografiche in cui annusa le acque miracolose, anzi sembra quasi berle.
È chiaro che queste immagini si commentano da sé e, infatti, almeno un utente gli ricorda (di seguito il suo commento integrale scritto sulla pagina Facebook del Comune di Sperlonga) che Goletta Verde non contesta di aver trovato un mare atomico e fosforescente con mostri a quattro teste.
“Tutto bello e ognuno difende i propri territori come giusto che sia – scrive l’utente social – mah, caro sindaco e cara gente, qui si parla di inquinamento di escherichia coli e enterococchi, che sono batteri fecali che causano cistiti nelle persone sane e nelle persone immunodepresse danni molto ben più gravi. I batteri non si vedono e non si odorano, l’acqua può essere pulita in base al cambio delle maree, da alta a bassa, ma serve un controllo SEVERO e REPENTINO. Se c’è qualcosa che non va, va fatto subito, non basta vedere l’acqua chiara (il veleno in un bicchier d’acqua o le acque minerali sequestrate non cambiano colore o aspetto, sindaco, se c’è qualche depuratore che non va o qualche scarico abusivo va immediatamente verificato). Questo fa il primo cittadino, non solo il bagno.
Sono un po di anni che si fanno scelte discutibili ma queste non mettono a rischio la salute della gente, (vedi fondi europei e pista ciclabile) che ha causato nella prima spiaggia un calo drastico dei turisti e dei clienti per i negozianti, oltre non ultimo, la cosa di far passare al di fuori di Sperlonga direttamente sulla strada Flacca anche i 14enni con i motorini per poter recarsi a Sperlonga alta, per non parlare della pendenza della salita della ciclabile. Mi fermo qui perché sto andando fuori tema e ripeto ciò che oggi conta è la salute. Qui da Roma si osservano molto i vostri lavori e il vostro operato, tutti i residenti del Lazio conoscono benissimo Sperlonga e il suo inestimabile valore. Cercate per favore di capire se bisogna intervenire una volta per tutte con questi benedetti depuratori. Le chiazze marroncine che sono presenti a fasi alterne da oramai da 5/6 anni non le prendo neanche in considerazione perché non c’è evidenza accertata dell’origine, si può ipotizzare solo, ma qui, i prelievi sono stati fatti in punti precisi. Risolviamo per il bene di tutti! Un saluto a tutti voi bellissimi sperlongani”.
Poi, oggi, sempre dalla pagina Facebook del Comune di Sperlonga, spunta un documento dell’ArpaLazio, l’agenzia regionale protezione ambiente della Regione, che sollecitati dall’amministrazione di Cusani, dice che loro hanno fatto un campionamento, guarda il caso, l’8 agosto e che i risultati di un eventuale superamento verranno comunicati. Sostanzialmente un documento che non dice molto ma che si limita a rispondere burocraticamente ad un altro ente, evidentemente molto attento a leggere i giornali (in questo caso “La Repubblica”).
Tutto bene, come direbbe l’utente di cui abbiamo riportato le parole, attendendo i dati aggiornati da Arpa Lazio che, sul sito, sono segnalati solo fino al mese di luglio, indicando come zona non idonea alla balneazione il Porto di Sperlonga.